capitolo 1

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Dicono che prima o poi le ferite si curano da sole. Che si chiudono quando meno te l'aspetti. Che i tuoi demoni scompaiono sotto ai tuoi occhi.
Bene, io non ci credo.
Non ci credo per il semplice fatto che, più il tempo passa, più sento il loro respiro sul collo e la loro presenta dietro di me, eppure, ogni volta che mi volto, loro non ci sono.
Perché la felicità é qualcosa che si vive solo in parte, solo come assaggio, e non pienamente.
Ho imparato che, prima o poi, tutti i demoni risalgono in superficie dopo aver fatto finta di affogare e, a quel punto, sta a noi decidere se combatterli o se conviverci sottomettendoci a loro.

LIA'S POV

É da ormai 20 minuti che fissò il mio riflesso allo specchio, pregando di risvegliarmi in una bellissima domenica di luglio e di aver solo immaginato di trovarmi in un lunedì di settembre.
Continuo a ignorare i richiami di mia madre dal piano di sotto e cerco di autoconvincermi che andrà tutto bene, tutto al meglio. O almeno lo spero.
Dopo altri 5 minuti sento i passi pesanti di mia madre sulle scale. Sono fottuta.
" LIA SPERO PER TE CHE TU SIA GIÀ VESTITA E PROFUMATA!".
Corro fuori dal bagno e trovo mia madre nella mia stanza con una ciabatta in mano: " Brava la mia ragazza, zaino pronto?" L'ho scampata?!
"Tutto pronto mamma" le dico io, cercando di non far notare il nervosismo nella mia voce, ma lei sembra accorgersene, perché mi si avvicina e mi dice: " Tesoro, andrà tutto al meglio, é il nostro nuovo inizio".
Nuovo inizio? Che grandissima cazzata. Per un nuovo inizio dovrei aver ucciso tutti i miei demoni, ma loro ci sono ancora. Li sento.
Ma tutto ciò che posso fare é stamparmi un sorriso in faccia ed annuire.
Non voglio farla preoccupare.

Mi perdo a guardare fuori dal finestrino, col vento che mi sfiora i capelli e, ben presto, la macchina si ferma davanti a un grande edificio moderno bianco. Cazzo, sembra proprio un ospedale.

Mia madre mi distoglie dai miei pensieri con le sue solite domande apprensive e io, in men che non si dica, mi ritrovo fuori dalla macchina.

Ero sicura che, esseno una scuola molto prestigiosa, fosse popolata da studenti, ma non pensavo così tanto.

Faccio un respiro profondo e cerco di addentrarmi tra la folla di studenti accalcata davanti all'entrata, diretta in segreteria.

Con non poca fatica riesco ad entrare e scorgo in lontananza una porta con scritto segreteria. Bingo.

Vado a passo spedito verso quella direzione e mi ritrovo davanti alla porta che, dopo aver bussato, spalanco.

"Buongiorno, sono Lia Smith, sono nuova in questa scuola, mi hanno detto di passare qui". Dio, che imbarazzo.

"Buongiorno signorina, sì, le è stato detto di passare qui perchè le dobbiamo consegnare gli orari delle lezioni, il numero del suo armadietto e, soprattutto, per informarla che uno tra i ragazzi più brillanti della nostra scuola si è offerto di farle da guida. Dovrebbe trovarsi già qui fuori". Perfetto direi, sono pronta alla mia prossima figura di merda.

Dopo aver salutato in modo frettoloso la signora mi diriggo in corridoio, ma, distratta come sono, vado a sbattere contro qualcuno. "Oddio scusami tan-" le parole mi muoiono in bocca quando incontro i suoi occhi. Neri. Neri come i suoi.

Sento il mio petto contorcersi sotto quello sguardo e, quando lui pronuncia qualcosa, non riesco a sentirlo.

"Dove pensi di andare? Ti ho lasciato fare la puttana in giro fin troppo, ora è meglio che ti dia una lezione" Quelle parole rimbombano nella mia testa talmente forte che tutti i rumori attorno a me spariscono.

La vista è appannata, la gola brucia e il petto è compresso. Dio, non di nuovo.

Distolgo velocemente lo sguardo dal suo e corro alla ricerca del bagno. Ho bisogno di aria. Corro tra i corridoi, fino a quando non intravedo la scritta "toilette" su una porta e mi ci fiondo dentro.

Appena entro, i poggio al lavandino, andando a sciacquare la faccia, ma l'aria sembra venir sempre di meno. Inizio a sussurrarmi parole confortanti da sola, quando sento la porta spalancarsi e incontro due occhi limpidissimi. Un senso di pace mi invade. Sono azzurri. Un azzurro come il cielo.

Questi si focalizzano su di me, la fronte del ragazzo si aggrotta in un espressione confusa. "Stellina, penso tu abbia sbagliato bagno, questo è dei ragazzi"

Ma poi mi scruta con attenzione e il panico mi assale di nuovo. Il respiro diventa ancora più affannato di prima e stringo il lavandino fino a far diventare le nocche bianche. Lui sembra accorgersene perchè si avvicina cauto, aspettando una mia reazione che non tarda ad arrivare. Indietreggio di un passo, spaventata. Ti prego non di nuovo.

"Calma, non ti agitare, va tutto bene". Il suo tono di voce è basso e riesce a calmarmi. Io lo guardo, come a dargli il permsso di avvicinarsi, e solo allora lui compie un passo verso di me. Poi un altro. E un altro ancora. Finchè non mi si para davanti. Mi afferra le guancie dolcemente e mi porta verso il suo petto caldo, stringendomi a lui.

"Ei calma, va tutto bene, respira con me stellina", mi sussurra dolcemente accarezzandomi la schiena . Io ascolto il battito del suo cuore, lento e regolare, al cotrario del mio, e mi focalizzo solo su quello. Piano piano il mio respiro si fa regolare, e lui mi trascina con se verso una parete, dove poi si accascia facendomi rannicchiare su di lui.

Con la testa sul suo petto, lui mi accarezza i capelli e io, a poco a poco, sento i battiti calmarsi e poi sprofondo in un sonno profondo.
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SPAZIO AUTRICE💓💓
Eiii, come state? Questo era il capitolo 1, spero vi sia piacuto💓
Sulla mia pagina instagram vado a mettere delle informazioni sulla pubblicazione dei capitoli, mentre su tik tok metto degli spoiler dei prossimi capitoli.
Vi aspetto su ig e su tik tokkk.
ps:
volete una playlist?
ig:microonde__
tik tok:microonde__9

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 07, 2023 ⏰

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