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"Era la prima volta che vi scrivevate, è normale che sembri imbarazzante." Aveva detto Jisung mentre camminava tra Felix e Seungmin, il primo che si mangiava una barretta proteica ed il secondo che si sfilava dalle tasche il portafoglio.

"Imbarazzante è dir poco." La voce di Jeongin si fece sentire come sempre per dare suono ai suoi pensieri e ciò fece solo roteare gli occhi a Jisung il quale pensava che qualche volta quel ragazzino potesse starsene zitto invece che peggiorare sempre le situazioni con le sue tipiche frasi.

"E se poi non sappiamo cosa dirci? Ci sarà un silenzio tombale." Felix si era portato le mani davanti il viso che strofinò su di esso con frustrazione ed ansia. L'australiano era sempre stato aperto nel fare nuove amicizie e non aveva problemi al riguardo, ma sapere che quel Hyunjin l'avesse spottato sull'account della loro scuola lo rendeva nervoso per qualche ragione sconosciuta anche a lui. Questa non tanto nuova emozione che stava provando in questo momento lo faceva sentire anormale perché, appunto, non avrebbe dovuto avere alcun problema nel socializzare con quel ragazzo.

Seungmin s'avvicinò al suo amico per dargli una breve e piccola pacca sulla spalla come incoraggiamento intanto che nascondeva nel palmo della sua mano i trenta centesimi che gli servivano per comprarsi una bottiglietta d'acqua naturale. "In tal caso lo liquidi e te ne torni in classe." Per lui era facile dire una cosa del genere visto che era solito liquidare la gente, ma per Felix era un ostacolo più che immenso. Era troppo buono anche per quello.

Nel percorrere quei corridoi ormai ben conosciuti dal quartetto che si era formato da un paio di anni, arrivarono alle fatidiche macchinette dove gli assembramenti erano impossibili da evitare. 

Felix si era chiesto dentro di sé come mai non avesse mai notato quel Hyunjin che, guardando le poche foto messe su Instagram, era molto bello, etereo avrebbe detto l'australiano. Magari non aveva mai fatto caso a lui per via dei troppi studenti che si riunivano in quel punto con l'unica intenzione di cibarsi e farsi fottere soldi oppure era per via del suo sguardo sempre concentrato a non perdere di vista i suoi tre amici -- i più facili da perdere erano Jisung e Jeongin essendo entrambi di due classi diverse rispetto a Seungmin e Felix che invece facevano parte della stessa sezione e quindi delle volte venivano chiamati dai propri compagni di classe che li avvertivano di correre in aula prima del suono della campanella -- questa volta però Felix aveva dato un'occhiata alla mandria di studenti intanto che, come suo solito, prendeva la mano di Jisung (a Jisung i luoghi affollati non piacevano affatto, gli trasmettevano ansia e lo soffocavano, quindi ogni volta Felix si occupava di tenerlo stretto a sé per calmarlo).

Alla ricerca di Hyunjin servirono otto occhi al posto di due per quanto fosse pieno quel buco d'angolo in cui erano situate la fonte di vita di quasi ogni ragazzo e ragazza. Seungmin non aiutò molto nella ricerca dato ch'era l'unico a non sapere che aspetto avesse questo famigerato Hyunjin perché semplicemente non gli era interessato aprire Instagram e controllare l'account del ragazzo come invece era interessato a Jisung, Jeongin e soprattutto a Felix.

Colui che avvistò per primo quel ragazzo fu Jeongin che, svogliatamente, indicò a Felix il punto in cui era situato il conoscente. L'australiano, dopo che seguì con lo sguardo il punto indicato dal suo amico, vide Hyunjin che faceva cucù accanto ad una figura poco più bassa di lui davanti la macchinetta.

"Sarebbe quello là?" Il timbro di Seungmin ch'era sempre stato un po' sarcastico e qualche volta persino acido aveva fatto da portavoce al suo primissimo pensiero che gli era balenato in testa. 'Quello là' l'aveva già visto, impossibile scordarsi un viso come il suo.

Felix sarebbe pure rimasto con i piedi impiantati nel pavimento a fissare il profilo splendido e perfetto di Hyunjin che guardava la macchinetta se non fosse stato per Jisung che, svegliatosi dal suo stato di trance, aveva trascinato il suo amico fin lì lasciando Seungmin e Jeongin indietro a guardare la scena.

Onestamente Jisung sarebbe pure rimasto in disparte ad incitare Felix a farsi avanti, ma quando i suoi occhi si catapultarono sulla figura accanto a quella di Hyunjin che con sguardo infuocato osservava la macchinetta, si disse che perdere quell'occasione sarebbe stato come perdere qualsiasi cosa. Non sapeva con quale coraggio decise di incamminarsi verso quei due -- forse erano stati i messaggi di Seungmin e anche di Jeongin ad averlo smosso -- ma quando vide quel bel ragazzo su cui aveva messo gli occhi fin da quel giorno in spogliatoio colpire adesso violentemente il distributore per far cadere le Pipas che tanto desiderava ma che si erano prontamente bloccate, decise di usare quella come scusa per avvicinarsi al ragazzo inizialmente irraggiungibile.

D'altro canto Felix non capì subito come mai Jisung l'avesse portato a forza lì perché la sua vista era stata coperta dalle figure degli altri studenti, ma quando furono ad un passo da loro  l'australiano riconobbe immediatamente quel ragazzo dai capelli rossi c'aveva visto in alcune foto che Hyunjin aveva postato su Instagram.

"Scusate, possiamo?" La voce di Jisung era un filo sottile perciò si ritrovò costretto a picchiettare sulla spalla tesa di quel rossiccio che lo incuriosiva parecchio e quando quest'ultimo si voltò insieme al suo amico restò fulminato dai suoi occhi -- e non perché lo sguardo che gli regalò lanciava fulmini ma perché a Jisung, quello sguardo da felino, gli aveva regalato il colpo di fulmine.

Felix notò sia il sorriso che provò a mostrare il suo amico e sia l'espressione che intravide sul volto decorato da un neo sotto l'occhio sinistro di Hyunjin. Un po' impacciato l'australiano salutò con la mano il ragazzo dai lievemente lunghi e legati capelli color corvo e quest'ultimo ricambiò il gesto con un sorrisetto accennato. Intanto il ragazzo rossiccio aveva fatto spazio a Jisung che, una volta lasciata andare la mano dell'amico, mise la mano nella tasca anteriore del jeans setacciando i soldi che si era portato dietro, li tirò fuori e quando finì di contarli li inserì dentro e schiacciò sul numero quarantasei, ovvero il succo alla pesca. Come al solito la fortuna era dalla parte di Jisung: il succhetto che aveva comprato era caduto sulle Pipas facendole così sbloccare.

Jisung esultò dentro di sé e dopo che afferrò sia il suo succhetto che il cibo, consegnò le Pipas al ragazzo dai capelli rossicci il quale mai, nemmeno per sbaglio, aveva tolto gli occhi di dosso il fisico del suo diciamo salvatore.

"Ehi ciao." Felix decise di prendere coraggio e di parlare finalmente a quel ragazzo molto più alto di lui e che non smetteva di lasciargli di tanto in tanto dei sorrisi genuini.

"Ehi, ciao. Come va?" Gli aveva chiesto Hyunjin mentre finiva le sue Croccantelle e l'australiano gli aveva automaticamente risposto che stesse bene.

Purtroppo per loro l'inizio di quella specie di conversazione non ebbe mai una fine visto che la campanella, puntuale come un orologio svizzero, si fece sentire distruggendo i timpani della povera gente che si trovava in quell'edificio.

Un saluto e, poi, di nuovo in classe.

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