Sono stanco morto.
Questi due mesi sarebbero dovuti essere di relax ma non è stato altro che un andare e venire, come al solito, da un posto all'altro.
Sono stato con lei, con Sophia.
Ho dovuto. Non avevo scelta.È difficile avere la straordinaria possiblità di scegliere quando entri a far parte di qualcosa di più grande di te, questo strano mondo delle celebrità.
Le opzioni erano o rimanere in posti nascosti per non essere rintracciato oppure rendermi raggiungibile... In compagnia di Sophia.Lei alla fine è simpatica, non è così antipatica e sfacciata come immaginavo. Di solito le modelle passeggiano ad altezze stupefacenti comunicando aria da puzza sotto il naso. Le riconosci immediatamente le persone così, e lei sembrava una di quelle. Terribilmente una di quelle.
Al contrario appuntamenti costretti dopo uscite organizzate, ho imparato a conoscerla e a pentirmi delle stupide impressioni che mi ero fatto. È molto gentile, e umile.Quando le ho parlato della mia complicata situazione non si è comportata da stronza, anzi, mi è venuta in contro. Mi ha ascoltato, come un'amica fa. E un'amica è cio che è.
Avrei potuto rischiare di innamorarmi, perché lei è davvero fantastica, una persona disponibile e anche attraente.
Molte volte mi ha sorpreso portandomi in luoghi mai visti e che sapeva mi avrebbero incantato; mi ha fatto osservare molte cose sotto altri punti di vista; mi ha portato a parlare di cose profonde, cose che a poche persone si confidano; ha fatto parlare il vero io, e solo ascoltando me stesso ho capito che non è lei che voglio.Non lo è mai stata.
Per tutto questo tempo, nonostante la persona perfetta che è Sophia, io non ho fatto altro che unire le stelle in cielo per poi vedere solo il suo viso, il viso di Zayn.
Se n'è andato, come se ne va qualcuno che dopo aver fatto una cazzata non ti vuole perdonare, come se ne va un bambino quando lo deludi, come se ne vanno le cose quando non hai dato loro la giusta importanza, come se ne va la primavera... E lui è un fiore. Un fiore magnifico. Il fiore più raro dell'oriente, quello che lo senti che profuma di miele e di oud, quello che ti fa innamorare.
Una rosa, lui è una rosa, l'incantevole fiore persiano che veniva usato dai reali per conquistare le damigelle.
Che ha conquistato me.Ma, si sa, la primavera poi ritorna, no?
Mi butto sul letto e dopo due mesi finalmente sono solo. Non è mai successo che rimanessi impegnato così a lungo, addirittura fino al giorno prima del tour, a quanto pare il management voleva sfinirmi fino all'ultimo.
Affondo la faccia nel cuscino e assorbo ogni vibrazione di silenzio e pace. Rilasso ogni tendine del corpo e lascio che la stanchezza mi invadi fino a farmi addormentare. Domani ricomincia il tour.
«Pronto?» sbiascico con la voce ancora impastata di sonno. Sento il freddo dell'aria condizionata solleticarmi fin sotto le lenzuola e avverto un brivido.
«Sveglia Liaaaaaam! Hai visto che ora è?» sono costretto ad allontanare rapidamente il telefono dall'orecchio dato che Niall urla come un pazzo.
Nel frattempo mi rigiro nel letto e prendo il mio orologio nuovo, che segna perfettamente le undici e mezza di mattina: «Oh..»
«Esatto, amico, "oh" - mi fa il verso e io ricado con la testa nel cuscino coprendomi gli occhi - Ti sei dimenticato che sta mattina c'era palestra!» urla ancora e non posso proprio biasimarlo, glielo avevo promesso.
Stringo i denti: «Scusa, Ni... - lui non risponde - È che ieri sera sono tornato in hotel tardi e io ero stanchissimo e perciò son crollato, davvero scusami. Poi rimedieremo.»