Sono Giulia, ho 17 anni e sono nata in Italia. Vivo con mia mamma, anche se non mi da molte attenzioni. Il fatto di essere figlia di ricchi non mi fa schifo, ma vivo in una villa enorme praticamente da sola. Mio padre e mia madre hanno divorziato 12 anni fa. Anche se mamma si é quasi dimenticata di lui, io non l'ho fatto, so che é mio padre e lo sarà per sempre. Mio padre é rimasto in Italia e tuttora fa il panettiere, io e mia mamma invece ci siamo trasferite a Sidney e al mio decimo compleanno abbiamo traslocato a Los Angeles. É strano che non ci siamo trasferiti di nuovo due anni fa, sembrava li contasse gli anni. Los Angeles é sempre stata la città dei miei sogni: Hollywood, le star del cinema, i grandi produttori televisivi e artistici, il sole, le spiagge e il mare...quando sono arrivata io, ovviamente, nevicava. E ha continuato a nevicare per una settimana. Mia mamma aveva voluto trasferirsi a dicembre, poco prima di Natale. Odiavo il Natale perché lo passavo con mia mamma a scartare i costosissimi regali che mi faceva per riempire il vuoto di una famiglia. Come se fosse possibile. Dal mio arrivo a LA ero sempre stata isolata da tutti i miei coetanei finché...
-FLASHBACK-
"Ehm..." un mormorio al di là del mio libro me lo fa chiudere per vedere chi é che vuole prendermi in giro. So che non bisogna giudicare senza conoscere, ma finora tutti i bambini che mi si avvicinavano, lo facevano per prendermi in giro o criticarmi. Il mio sguardo finisce sul viso rotondo di un bambino. Ha circa 10 anni, esattamente come me. É un bambino dai lineamenti dolci, un po' robusto ma sembra simpatico. Sembra, ormai ho smesso di credere alle apparenze. "C-ciao, io sono Ry-Ryland. Tu come ti-ti chiami" continuo a guardarlo. Come diavolo é possibile che qualcuno voglia davvero sapere come mi chiamo? "Sono Giulia" dico io timidamente. Entrambi arrossiamo e lui scoppia a ridere. Lui si alza dalla sedia di fronte a me e si viene a sedere su quella al mio fianco. "Cosa leggi?" mi chiede cercando di leggere il titolo, evidentemente curioso "Un libro che mi sono portata dall'Australia" dico chiudendolo e dandoglielo. "Vieni dall'Australia? E il libro ha delle immagini? Perché altrimenti é noioso" mi spunta un sorriso e gli mostro le immagini. Poi gli racconto la storia fino al punto dove sono arrivata e gli racconto anche la storia della mia vita. É simpatico, decisamente.
-FINE FLASHBACK-"Ehi RyRy, mi passi quella rivista?" dico a Ryland che era seduto con me sul divano. "Te l'hanno mai detto che sei pigra?" "Giusto un paio di volte" dico ironicamente prendendo la rivista dalle sue mani e facendogli l'occhiolino. Ci conosciamo ormai da 7 anni, é il mio migliore amico, e non gli sarò mai grata per tutto ciò che ha fatto per me in questi anni. Mi é sempre stato vicino, non importa perché o quando o dove. É giugno e abbiamo dato oggi gli ultimi esami. Domani c'é la consegna del diploma, sono in ansia.