Eravamo in mezzo alle case del quartiere a scherzare tra di noi e picchiarci ad ogni cattiva battuta. avevo inviato la posizione al mio miglior amico dato che era nei paraggi. Al suo arrivo mi vide scherzare con loro, tutti ragazzi, io e una mia amica.
Mise le mani in tasca e serrò la mascella, mi avvicinai contenta di vederlo e pronta ad abbracciarlo ma non me lo permise, indietreggiò il suo sguardo era rivolto ai maranza dietro di me giocare sotto alla luce dei lampioni.
<<Posso parlarti un attimo?>> E fu allora che mi guardò nei occhi, alzò un sopracciglio guardando dietro di me, <<Che fate?>> si avvicinò uno dei miei amici, occhi azzurri e ciuffo al insu colore miele, era meno in forma del ragazzo davanti a me, che avrebbe potuto farlo crollare con un soffio. Presto la mia amica e gli altri ci raggiunsero vedendoci lì fermi.
<<Lasciateci un' attimo soli>> la mia voce non era così allegra fino a poco fa e trasmetteva duramente un' ordine. Mi voltai a seguire il mio miglior amico fino ad una sorta di vincolo ceco, infondo un piccolo cancello di una casa, mi appoggiai contro il muro trionfante nel renderlo geloso. <<Chi sono quelli?>> Si strinse nelle spalle, le sue carnose labbra diventarono sottili linee mentre aspettava la mia risposta. <<Sono dei miei amici, perché?>> Cercai di nascondere la punta di divertimento nella mia voce rendendola la domanda il più possibile innocua.
Nessuna risposta. <<Ti dà fastidio?>> ruuppi il silenzio creatosi tra di noi e lui in quel attimo sembrò ritornare alla realtà, scosse leggermente la testa e spalanco di poco gli occhi <<cosa?>> Il timbro però rimase duro e atono, <<il fatto che io abbia amici maschi, ti da fastidio?>> chiesi al ragazzo freddo davanti a me, alzò le sopracciglia in segno di sorpresa, come se una tale domanda non se l'aspettava e si avvicinò piano a me, si fermò ad un metro dal mio corpo, come se li costasse caro andare oltre o avvertire il mio profumo nel aria circostante. Come se volesse tenersi lontano da un veleno tanto forte quanto letale.
<<No, è solo che...>> Mise le mani in tasca, segno che ci sta riflettendo, <<tu, ecco>> aggiunse <<non mi hai mai detto che avevi così tanti amici maschi, e io credevo di essere l'unico con cui ridi ecco>> la sua voce si addolcì e si abbassò tanto. <<Sono solo amici che vedo ogni tanto, tra me e loro ci sono solo battute e uscite superficiali in gruppo>> lo informai e mi avvicinai a mia volta, <<mica mi metto con loro>> sbuffo e rivolse la faccia al trove, <<si vede lontano un miglio che ci stanno provando tutti con te, ormai è palese>> era un rimprovero quello? << E allora?>> Azzardai <<ti useranno e basta, se ti metti con uno di loro e poi ti lascia gli altri si terranno distanti da te, se dai pali si stancano e diventi una P>> cercò di dirmi ma io smisi di ascoltare, volevo solo mostrarmi meno sola e dimenticare i problemi per un attimo, sentirmi parte di un qualcosa. Con i gruppi di amiche ho fallito e non mi resta che i ragazzi, loro non giudicano e non gossipanno quanto le ragazze anche se tirano commenti sessisti alle tue spalle rimangono più fedeli in un certo senso, certo non tutti ma alcuni.
<<Te lo detto, sono solo amici che tratto come i miei cugini e mio fratello, non mi metto con loro>> girai gli occhi al cielo. <<O ne conosci casi simili o sei geloso>> strinsi io le spalle al petto questa volta.
Si arrese sospirò e poi si girò <<non sono geloso>> disse. <<Massimo te che appena mi vedi con una ragazza ti mangi mezza mano e chiedi a tutti di me>> rise e io li tirai una piccola sberla sulla spalla <<non è vero>> voglio picchiarlo. <<La tua reazione lo conferma>> sorrise finalmente <<sì certo come no>> feci la finta offesa per poi appoggiarmi di nuovo sul muro.
<<direi di ritornare prima che dicono che ci stiamo scopando>> mi resi troppo tardi di aver tirato fuori quelle parole quando lui mi guardò storto, schioccò la lingua e se la Rise. <<Se vuoi smentiamo tutto>> disse ironico poi sfilò via dal vicolo cieco. Andammo verso il gruppo ma stranamente questa volta i loro sguardi divertiti mutarono in puro stupore e odio verso l'essere in piedi vicino a me. Ci eravamo avvicinati al loro gruppo che probabilmente tiravano pazze teorie sul perché ci stessimo mettendo così tanto ad arrivare. Lui mi avvolse il braccio attorno al collo usandomi come sostegno mentre porse loro l'atra mano <<piacere sono *nome* il suo ragazzo>> non era affatto vero, ma perché lo aveva fatto? Perché?