A Zacinto.

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Né più mai toccherò le sacre sponde
Ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
Del greco mar, da cui vergine nacque

Venere, e fea quelle isole feconde
Col suo primo sorriso, onde non tacque
Le tue limpide nubi e le tue fronde
L'inclito verso di colui che l'acque

Cantò fatali, ed il diverso esiglio
Per cui bello di fama e di sventura
Baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
O materna mia terra; a noi prescrisse
Il fato illacrimata sepoltura.


La poesia "A Zacinto" di Ugo Foscolo è notevole da una prospettiva tecnica e teorica per diverse ragioni:

1. **Metrica e rime**: La poesia segue uno schema metrico rigoroso, scritto in endecasillabi (versi da undici sillabe), che conferisce una certa maestosità e ritmo alla composizione. Inoltre, la poesia segue un abbaabba cdcdcd efgefg schema di rima, che è tipico delle terzine incatenate. Questa struttura metrica e di rima conferisce alla poesia una musicalità e una struttura ben definita.

2. **Immagini e simbolismo**: Foscolo fa un uso efficace di immagini e simboli. Ad esempio, l'immagine di Zacinto che si specchia nelle onde del mare greco rappresenta la bellezza e l'eternità del luogo. L'associazione con Venere simboleggia la nascita e la fertilità dell'isola. Queste immagini contribuiscono a creare un'atmosfera di sublime bellezza e mitologia.

3. **Allusione mitologica e letteraria**: La poesia fa riferimenti a figure mitologiche come Venere e Ulisse. Questi riferimenti aggiungono profondità alla poesia, richiamando il passato e la cultura classica. Il richiamo al "verso inclito" di Ulisse fa riferimento all'Odissea, che è un importante testo classico.

4. **Tema e simbolismo**: La poesia esprime un profondo senso di nostalgia e perdita per la terra natale. Questo tema è un motivo comune nella letteratura, ed è affrontato con una combinazione di sentimenti di amore e rimpianto. L'uso del termine "fato illacrimata sepoltura" suggerisce un senso di destinazione inevitabile e irrevocabile.



La poesia "Zacinto" di Ugo Foscolo è un sonetto che rappresenta un'ode nostalgica e malinconica all'isola di Zacinto, situata nel Mar Ionio, dove Foscolo trascorse parte della sua infanzia. La poesia esprime un profondo senso di lutto per il passato e una riflessione sulla fugacità della vita umana. Ecco una spiegazione dettagliata della poesia:

1. **Versi 1-4:** L'incipit sottolinea il tema della separazione e del passato irrecuperabile. L'autore afferma che non tornerà mai più sulla riva sacra in cui giaceva il suo corpo da bambino. "Zacinto" è un'isola greca, e il ricordo dell'infanzia di Foscolo lì è legato all'isola e alle sue acque.

2. **Versi 5-8:** L'autore descrive Zacinto come l'isola nata dalla spuma del mare generata da Venere, la dea dell'amore. Questo collegamento mitologico dà un tocco di bellezza e fascino all'isola, sottolineando il suo legame con la nascita della bellezza.

3. **Versi 9-12:** La menzione delle "limpide nubi e fronde" si riferisce alla bellezza naturale di Zacinto. L'isola è descritta come un luogo incantevole, con cieli sereni e fronde lussureggianti, che richiamano l'immagine di un paradiso terrestre.

4. **Versi 13-14:** Foscolo fa riferimento all'"inclito verso di colui che l'acque / Cantò fatali," riferendosi all'Ulisse odisseico, che è stato legato alle acque del Mediterraneo. Questo rafforza il legame tra l'isola di Zacinto e la mitologia greca.

5. **Versi 15-16:** L'autore fa riferimento al "diverso esiglio" di Ulisse, che è un tema centrale nell'Odissea. Questo suggerisce che, nonostante le bellezze dell'isola, ciò che interessa veramente a Foscolo è l'esilio e la sua malinconia.

6. **Versi 17-18:** La chiusa della poesia è molto significativa. L'autore afferma che Zacinto non avrà altro ricordo del figlio (probabilmente lui stesso) se non il suo canto. Questo canto è l'ode stessa che Foscolo sta scrivendo. L'isola, quindi, non sarà associata a nessun altro ricordo o monumento tranne la poesia.

7. **Versi 19-14:** Il poeta sottolinea che Zacinto sarà testimone della "fato illacrimata sepoltura" di lui e di chiunque altro, il che sottolinea il ciclo inesorabile della vita e della morte. L'isola diventa il simbolo dell'eternità e dell'inevitabilità della morte.

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