LA MIA MIGLIORE AMICA

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Amore mio, finalmente ci sono riuscito.Ho impiegato tre anni per capire che eri quella giusta, un mese emezzo per trovare l'anello giusto, quasi un anno di risparmi e tresettimane per organizzare le circostanze perfette per farti laproposta. Per fortuna che hai detto di sì, voglio dire, dopo tuttoquesto tempo passato insieme, ci sarei rimasto più che male. Mancanoquattro settimane al nostro grande giorno, ma farò in modo chequesta lettera ti venga recapitata solo la mattina del grande evento.Il motivo per cui ti sto scrivendo è che da un sacco di tempo(cinque anni ormai) te continui a fare la stessa domanda:

"Ma quindi come vi siete conosciutite e la tua migliore amica?"

E' una domanda del tutto legittima, mala risposta non so quanto possa esserti "simpatica", per questoho aspettato così tanto per risponderti. Ecco qui la storia,assolutamente non convenzionale, di come ho conosciuto la miamigliore amica.

Tutto è partito quasi per scherzo:all'epoca ero un ragazzino, ero appena entrato all'università, dasolo in un'altra città, completamente sopraffatto da compiti,lezioni ed esami, ciò nonostante, ero riuscito a farmi un paio diamici, più che altro compagni di corso e un particolare barista diun pub, che a volte per tenerezza (o forse per pena?) mi regalava uncocktail. Comunque, diciamo che come sai, non sono mai stato bravocon le ragazze, ogni mio tentativo di approcciarmi a una qualsiasidonna si rivelava uno schifo e io facevo puntualmente la figuradell'imbranato. Ero molto avvilito da questa mia incapacità dicomunicare col gentil sesso e me ne lamentai per mesi interi con imiei amici (sì, anche col barista), e questi agli inizi milasciavano parlare come un povero cretino, finché (giustamente) nonsi sono stancati di tutti i miei lamenti e dei miei futili tentatividi trovare un po' di compagnia. Perciò, a mia insaputa (più o meno)mi istallarono sul cellulare una di quelle applicazioni che siusavano un tempo per trovare "divertimenti". All'inizio miarrabbiai molto con loro, perché, insomma, non sono il tipo daincontri al buio. Poi però mi sono detto:

"Beh...dare un occhiata non faràmale a nessuno, no?" così aprì l'app e dopo aver inserito un paiodi informazioni mie personali, ho dato una rapida occhiata a ciò chemi proponeva. Ho trovato così tante ragazze "calde" che noncredevo ai miei occhi. C'erano scritte certe cose che mi sonovergognato io a leggerle che non immagini. Ma c'era una ragazza chemi aveva attirato particolarmente. Viveva nella stessa città in cuistavo studiando, aveva appena iniziato il primo anno di medicina, eradel cancro, molto carina ed era la prima che ho trovato che comeimmagine non aveva vestiti sconci o facce "strane" e non avevascritto nulla di "strano" se non che adorava il sushi e detestavale arance. Non immagini che sorpresa per me quando mi è arrivata lanotifica che c'era un "match" o una cosa così, non ricordo iltermine esatto. Ci siamo scritti un paio di giorni, eranoconversazioni tranquille e molto divertenti, ma presto lei mi chiesedi vederci. Mi prese un po' di panico ad essere onesti, tramite unoschermo è facile essere coraggiosi divertenti e affascinanti, ma dalvivo...poi ero terrorizzato al pensiero che in realtàall'appuntamento si sarebbe presentato un uomo di mezza età con lapancia e la barba e con metà dei capelli. Ma ci mettemmo comunqued'accordo per un appuntamento. La passai a prendere a casa sua unasera per le sei e mezza e non solo non era un uomo, era pure comenella foto. Guidai fino al ristorante giapponese dove avremmo cenatoquella sera, visto che nella bio aveva scritto che le piaceva e hopensato che avrei fatto una bella figura. Quel posto era famoso oltreper l'ottimo pesce che serviva anche per l'alto costo del servizio epensai che questo mi avrebbe fatto prendere ancora più punti. Ma lamia convinzione svanì rapidamente quando con tono sconcertato michiese:

"Ceneremo qui?" io la guardai unpo' imbarazzato e bisbigliai un flebile "Sì". Lei risalì inmacchina e mi fece segno di rientrare anche io. A quel punto miguardò facendo "no" con la testa e sospirando molto forte. Eromolto confuso, non capivo dove avessi sbagliato.

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