Io

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Questa è la prima poesia che decido di pubblicare qui, spero riuscirete ad apprezzarla. Dopo il testo troverete la spiegazione (per non dire parafrasi) con la mia chiave di lettura, quella secondo cui ho scritto i versi, ma che non preclude altre interpretazioni. L'immedesimarsi ed il lasciarsi ispirare è alla base dei miei testi.

Vi invito a leggerla più volte prima di passare alla spiegazione (per la quale mi scuso per la lunghezza).

Io

Io

Cos'è io

Io sono io che mi sveglio

In piena notte

Io sono io che non dormo

In piena notte

Io

Chi sono io

Io è amore(1)

Io è pazienza(2)

Io è volere(3) il massimo(4)

E donare il meglio(5)

Io

Perché io

Io sono io quando ti amo

Io sono io quando respiro

Da solo(6)

Io sono io al di là di

Tutto

Di tutti

Non c'è altri se non c'è

Io

Io...

Io è io ma non sono io

Io sarò io

Ma per ora io è solo

Me









Spiegazione:

La poesia, che a primo impatto potrebbe risultare ripetitiva e banale, in realtà custodisce un significato ben più profondo delle parole che la descrivono.

Analizzando dapprima la sola struttura del testo appare evidente come esso sia diviso in 4 parti, le prime tre iniziano e finiscono con un "io" (righe 1, 7, 13 e 22) mentre l'ultima varia leggermente (righe 23 e 27), come distaccata dalle altre. Il ritmo, cadenzato dai frequenti "io" assume come la forma di un respiro. Le righe si allungano e all'improvviso diventano singole parole, condizionate dal mutamento del pensiero nascosto nel testo. Mentre per le prime due parti infatti l'allungarsi delle frasi sembra essere costante, o quantomeno regolare, fino all'interruzione da parte degli "io", nella terza quest'armonia viene interrotta, disturbata (riga 17). È necessario spendere qualche istante per osservare come, all'interno di questa parte, si sia rotto lo schema ripetitivo appena delineato. Infatti è come se mancasse quell' "io" solitario destinato a definire il limite tra la terza e l'ipotetica, mancante, quarta parte. La rottura dello schema inoltre spezza il ciclo di domande-non-domande delle precedenti sezioni presentandosi invece come una risposta decisa e ben marcata (riga 18). Nell'ultima parte, le righe sono alternate, sincopate, segno di agitazione e fermento. Degno di nota, infine, il "me" conclusivo. Primo ed unico figurante, contrapposto alla molteplicità degli "io", vuole essere il punto fermo nella confusione, il punto di arrivo-non-arrivo.

Osservando il testo in orizzontale, inoltre, esso ricorda un elettrocardiogramma, come a voler disegnare le emozioni provate al momento della stesura dei versi. Ognuno di essi è causa di un rilassamento o di un sussulto, di quiete o di agitazione, in ogni caso di emozioni.

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