Anno 1872: Il filosofo Auguste Blanqui indaga per la prima volta sull'ipotesi di un universo ad infinite dimensioni.
Anno 1934: lo scrittore Murrey Leinster inserisce il concetto di universo parallelo in una delle sue opere fantascientifiche.
Anno 2029: gli scienziati norvegesi scoprono la molecola (rinominata "glass molecole") che agglomerandosi secondo circostanze molto specifiche funge da specchio fra più universi. Viene così accertata e confermata la teoria degli universi paralleli.
Anno 2047: Una serie di raggi delta viene utilizzata per testare la durevolezza delle molecole e da quel semplice test sulla loro densità si viene a scoprire che quei raggi fungono da ulteriore collante; viene così creato il primo vero e proprio specchio di dimensione standard di molecole specchio.
27 Giugno 2063: Viene utilizzato il primo portale extradimensionale e l'uomo entra in contatto con la "Terra 2.0" il nostro pianeta gemello nella dimensione specifica alla quale sono collegate le molecole specchio. La dottoressa in ingegneria spaziale Lauka Vlidkova insieme al professore in fisica quantistica Robert Smith riescono a cogliere un ciuffo d'erba allungando la mano nel portale: è il primo tentativo riuscito. Gli scienziati analizzano l'erba della seconda terra e scoprono che differisce di una sola materia dalla nostra ovvero una serie di canali simili a quelli della clorofilla che al momento dell'analisi erano già periti. Viene creata la sigla: MNI (materia non identificata).
Gennaio 2101: ormai sono stati effettuati molteplici viaggi extradimensionali e sono stati creati svariati portali in tutto il mondo.
Nessuno si aspettava quello che avrebbe avuto davanti una volta arrivato in quel pianeta. Sembrava in tutto e per tutto la terra, la nostra terra, anche se gli scienziati avevano spiegato come fosse diversa la geografia di quel luogo: Africa ed Europa attaccate in un unico continente, le due parti dell'america completamente separate mentre il continente australe non esisteva. In realtà ciò che più differiva dal nostro pianeta era quella che un tempo era chiamata MNI o come la chiamavo io: magia. Tutti gli esseri viventi della nostra terra gemella contenevano una serie di canali sottili come capillari in cui scorreva una sostanza che donava capacità surreali quasi fantastiche. L'evoluzione in quel luogo era andata pressoché come da noi: i mammiferi si erano evoluti fino a dominare l'intero pianeta. Andando nello specifico esseri umani leggermente diversi da noi, con la pelle rossastra e occhi di tre gradazioni di colore fino ad ora conosciute: giallo, color avorio e blu oltremare. La scoperta di questa nuova tecnologia ha portato ad una svolta prevedibile nella società umana: i potenti non hanno fatto che arricchirsi sempre più creando un commercio di materiali provenienti dalla seconda terra che ha raggiunto cifre sempre più esorbitanti. La medio borghesia è sprofondata nella povertà non potendo affrontare leggi economiche carissime del nuovo mercato. Alla fine potremmo arrivare a scoprire i limiti della scienza ma l'uomo resterà sempre la stessa scimmia avida e prepotente che era appena scoperto il fuoco.
Gli "umani" dell'altro pianeta ci avevano accolti con le migliori intenzioni, avevano chiamato i loro interpreti (persone nei quali la magia li rendeva abili in tutti i linguaggi) per poter comunicare. Avevamo imparato che la loro società era completamente diversa dalla nostra: invece che essere basata sulla supremazia era basata sull'aiuto reciproco, si erano evoluti in modo diverso, la legge del branco non la legge del più forte. Le nostra società e la loro convivevano in modo pacifico, finché l'uomo non avesse deciso di conquistare quel pianeta. Perché si sa, l'uomo vuole per sè ogni cosa.
Stavo leggendo un libro sulla mia brandina attaccata al muro in mezzo ad altre due. Ero stato uno dei pochi ragazzi della classe più povera ad avere diritto all'istruzione. Da quando il mondo era entrato nella nuova era dei viaggi temporali l'istruzione (come tanti altri servizi) era diventata esclusivamente privato. Ogni anno veniva selezionato in ogni stato un tot di ragazzi non abbienti da istruire in maniera gratuita. Non sapevo se definirla una fortuna o una sfortuna visto il modo in cui ci trattavano. Una volta finiti gli studi non avrei comunque avuto modo di intraprendere una buona occupazione lavorativa visto che l'unica cosa che importava era la famiglia di provenienza. I miei due compagni di stanza, David e Maicol entrarono nella nostra stanza in comune (un cubicolo di tre metri per tre) sbattendo la porta.