Il lavoro perfetto

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-La prossima persona che entra qui dentro per chiedere un tatuaggio ispirato al calcio la mando a farsi fottere- Chigiri sbraitò nel momento esatto in cui l'ultimo cliente al quale aveva appena finito di disegnare la scritta "I Love Noel Noa" si chiuse la porta alle spalle.

Nagi, messo comodo su una poltrona destinata ai clienti mentre giocava a un gioco sul cellulare, commentò con il suo tono annoiato e basso –Non farti sentire da Isagi che potrebbe proporsi di accompagnarlo.

Bachira scoppiò a ridere.

Due secondi dopo, la porta fu aperta da un nuovo cliente e il suo ingresso fu annunciato dallo scampanellio tipico. Non che comunque sarebbe passato inosservato data la sua altezza, le sue spalle larghe e muscolose e i suoi capelli arancioni. Nagi si accorse di lui nonostante tutta la sua concentrazione fosse sul suo gioco.

Chigiri lo guardò come se fosse un miraggio.

-Ehm, ciao...- il ragazzo sembrava abbastanza imbarazzato e dopo una breve occhiata a Nagi e Bachira decise di rivolgersi al rosso dietro il bancone –posso prendere un appuntamento per un tatuaggio?

-Certo! Di cosa si tratta? Mi serve capire la dimensione del disegno per rendermi conto del tempo che ci serve e quindi quando farti tornare.

-In realtà volevo qualcosa di molto piccolo, tipo una palla da calcio sul polpaccio o in un posto simile.

Scese il silenzio, il personaggio di Nagi morì sullo schermo mentre questo, insieme a Bachira, alla parola "palla da calcio" alzarono subito lo sguardo sul loro amico per vedere la sua reazione.

Chigiri non mosse un muscolo, poi sorrise tranquillo e rispose -Certo, tutto quello che vuoi! Adoro fare tatuaggi sul calcio, è il mio sport preferito!- controllò velocemente i suoi impegni sul pc e continuò -Va bene domani alle sedici?

Nagi tossì soffocando con la sua stessa saliva, che faccia di culo.

-Va benissimo.

-Perfetto grazie, dammi i tuoi dati così ti registro.

Dieci minuti dopo, con la sua prenotazione confermata per il giorno dopo, il ragazzo lasciò lo studio. In tutto questo sia Bachira che Nagi non avevano ancora smesso di guardare Chigiri.

-Che c'è?- esplose questo sulla difensiva -Non scopo da settimane! Ma l'avete visto?

-Chi è che scopa?- domandò Isagi tornando in quel momento con il pranzo per tutti e di comune accordo decisero di lasciar cadere l'argomento. Nagi fece ripartire il gioco sul proprio cellulare e si sistemò più comodo contro la poltrona. Aveva trovato il lavoro perfetto.

-

Il "Blue Lock" era uno studio di tatuaggi abbastanza rinomato al centro di Tokyo. Il proprietario era un certo Ego che aveva altre filiali sparse per il paese, non si presentava mai di presenza ma minacciava tutti di tenerli d'occhio dalle telecamere. I ragazzi non lo mettevano in dubbio visto che a ogni riunione online o a ogni e-mail che inviava loro, faceva capire che aveva ascoltato e visto ogni cosa. Un po' inquietante e non propriamente legale, ma ci si abituava facilmente.

Lo studio era grande ed elegante, con i muri e le decorazioni di blu (nessuno sapeva se fosse dovuto al nome o se il nome fosse stato preso dal colore delle decorazioni). Vi era una reception con i toni del celeste e del bianco e ci si accedeva attraverso una porta grande e in vetro che dava su una delle vie più trafficate della città. Nella reception stava un grande bancone con un computer e cianfrusaglie varie. Poi delle poltrone per i clienti in attesa e un tavolino basso dove vi erano posati i portfolio con le foto dei tatuaggi migliori che avevano realizzato fino a quel momento. Dalle reception si raggiungevano cinque stanze: un bagno e quattro studi privati dove ognuno svolgeva il proprio lavoro in privato. Tre di questi studi erano utilizzati per i tatuaggi, uno per i piercing.

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