Capitolo 5: Demoni ed Incubi.

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Quando Zelia aprì gli occhi ciò che la circondava era il buio più totale, non c'era rumore, non c'era assolutamente nulla, non riusciva neanche a percepire un terreno sotto i piedi, le sembrava di fluttuare, finché una piccola luce non le si avvicinò nel buio, sembrava una minuscola stella fluttuante, cosa che le fece un pò di paura, nonostante quella luce sprigionasse un calore unico, tiepido, familiare. "Benvenuta piccola principessa Ukham, questa è la stanza che ti è stata affidata dal gran Kuhani di Nix, per affrontare la tua prova. I segreti sono creature amorfe e imprevedibili, se mi mentirai, sprofonderai nelle tue paure più recondite. Insieme a te ci sono i tuoi amici, dovrete dirvi la verità altrimenti nessuno di voi uscirà da qui." la luce fece una piccola giravolta su se stessa, lasciando una scia di un bagliore chiaro, prima di esplodere in piccoli frammenti di luce e nello stesso istante altre quattro figure comparvero davanti a Zelia. "Benvenuti" la voce di Semirof sembrava rimbombare nel buio come se il suono fosse bloccato in una stanza "questo è il conscio collettivo, qui non avrete niente e nessuno che vi disturberà, potrete parlare" fece una pausa "alcune domande le porrò io, altre vi verranno in automatico, così che voi possiate risponderne a me ed ai vostri compagni. Abbiate memoria che siete al cospetto di chi ha Mille Occhi per il mondo, e ha sentito le voci di ogni creatura." Tutti i ragazzi si guardarono fra di loro, con attenzione, prima di voltarsi a guardare l'An-wansi. "Benissimo, cominciamo" Semirof alzò le braccia, chiuse gli occhi e dal palmo della mano destra cominciò a fuoriuscire una quantità di energia rossiccio-nera, che lentamente iniziò a circondare i quattro ragazzi, legando il polso della mano sinistra di ognuno di loro, con delle catene di fumo rosse come il fuoco. "I vostri nomi" la voce del An-wansi si fece fredda, severa. "Zelia di Zeno" "Nives di Nix" "Elia di Zeno" "Kairos Redhai, da Zeno" immediatamente dopo che ognuno di loro parlò la catena che circondava il polso di Nives cominciò a bruciare, causando un piccolo urlo nella donna. "Abbiamo detto la verità" Ringhiò Zelia, guardando l'An-wansi "Ti sbagli principessa, qualcuno di voi ha omesso qualcosa" Semirof guardò i tre ragazzi. "Le punizioni di queste catene non puniscono chi mente, ma la creatura a cui tiene di più in questa stanza" "Elia di Nix" la voce dell'Ukham fece acquietare anche il bruciore della catena. "Vieni da Nix? com'è possibile?" la voce di Kairos era un lento sussurro. "Gli Ukham nascono solo nelle caverne, non possono essercene altri fuori" "Perchè non è solo un Ukham, il padre lo era, la madre è un An-wansi" la voce di Nives era debole, mentre si strofinava il polso. "Ci siamo già incontrati" sussurrò lentamente Elia "Come conosci i miei genitori?" "Vivo da molto tempo, li incontrai a Nix, molti anni fa, mi aiutarono con una delle prime missioni da Inomal, erano i miei custodi e mi chiesero di vegliare su di te, Elia" Nives sapeva bene di non poter mentire, così che quando nessuno cominciò a bruciare tutti si fermarono a guardarla. "Ti ho guardato crescere dopo la morte dei tuoi genitori, e ti riportai al tuo branco, rimanendo nell'ombra, dopo la guerra." la voce della Inomal era un mantra, una leggera consapevolezza di qualcosa che Elia già conosceva. "Quindi tu hai portato Elia al cospetto dell'alpha?" la voce di Kairos era curiosa. "si, la madre di Zelia, Veeila, era una donna molto saggia ed intelligente, quando le raccontai della storia dei suoi genitori, si commosse e decise di prenderlo sotto la sua ala" terminò la donna guardando il giovane Ukham. "quando ci siamo incontrati nel bosco, prima che io e Zelia fuggissimo, hai detto che ci saremmo rincontrati" "Ed è quello che è successo" commentò Nives con un mezzo sorriso "si ma tu mi stavi osservando da molto tempo, cosa stavi aspettando per dirmelo?" chiese lentamente Elia. Nives si morse la lingua "che fossi abbastanza grande per conoscere la verità sui tuoi genitori, doveva risvegliarsi il potere di tuo padre." "chi è mio padre? chi sono i miei genitori?" la voce di Elia era lenta e calcolata. "Tuo padre era un uomo molto forte, ai tempi della guerra, lui e tua madre si occupavano di me, dopo la trasmutazione, mi aiutarono a controllarmi, ma quando la guerra cominciò a diventare più brutale, tuo padre fù richiamato al fronte, mentre tua madre rimase con me, era incinta di te Elia, e non poteva combattere, quando nascesti, nove mesi dopo, nessuno riusciva a credere al miracolo, un Ukham con due karma, uno magico ed uno naturale. Tua madre mi supplicò di avvisare tuo padre, ma quando arrivai al fronte, ciò che vidi era terribile. Le creature dei silenti, i Folli, I Valeriani, i morti, tutti erano terrorizzati da quanto stava succedendo, così tanto che ritornai da tua madre, ma avevano già saccheggiato tutto, la città era distrutta e Nix era caduta. Ti trovai seppellito sotto le macerie, tua madre ti stringeva ancora tra le braccia ed eri vivo, si era sacrificata per te. Così ti portai dagli Ukham e da Veeila." Quelle parole furono un buco nel petto per il giovane Ukham, e anche gli altri rimasero in silenzio ad ascoltare quella storia, dispiaciuti ed incuriositi. "per questo ti sei avvicinata a me?" chiese alla fine, girandosi a guardarla. " No, ero collegata a te già prima. I tuoi genitori erano persone magnifiche, e quando tu sei nato, ho visto il tuo potere, ti ho visto crescere giorno dopo giorno, passo dopo passo, e quando dovevo risolvere qualche problema per gli Ukham, Veeila mi mandava lettere su lettere su come stessi, su cosa facessi. Ti ho visto diventare bambino, ragazzo e poi uomo, ti ho guardato allenarti e ti ho protetto sempre, quando ne avevi bisogno, finché una notte qualcosa cambiò. Eri nel bosco, vicino a dove ci siamo incontrati la prima volta, eri un bambino, i tuoi occhi si illuminarono alla luce della luna, divennero di un dorato così forte e lucente che mi spiazzò. Erano decenni che non nasceva un'Alpha, l'ultimo era il padre di Zelia e Lilith, e incredibilmente, non è nato dal suo sangue" La voce di Nives diminuì all'improvviso. "Quindi la verità è che probabilmente Elia è il prossimo Alpha dopo decenni e che Nives lo sta proteggendo?" Kairos sembrava scocciato dalla situazione. "Non proprio. Il segreto che vi portate dietro è la verità. Tutti voi siete collegati fra di voi da un filo, che proprio come queste catene vi collegano gli uni agli altri. Nives cosa devi prendere a Finnegan?" la voce di Semirof era delicata e lenta, sembrava volerli accompagnare nella risoluzione del problema. "Una staffa con delle pietre elementali, gli ho chiesto di incastonarle, era un compito che mi aveva richiesto Veeila, avrei dovuto riportarla alla prossima regnante di Zeno e della regione degli Ukham" "Scusami tanto Nives ma avresti dovuto dirmi che mia madre ti ha incaricato questa cosa!" ringhiò Zelia, guardandola. "Vi siete fidati di me senza conoscermi, ragazzina, e mi sembra che vi abbia sempre protetto da chiunque, finchè ne ho avuto la forza. Ma il problema adesso non è il compito che io o tu dovevamo raggiungere, i Silenti sono a Zominot, alle porte del tuo regno, e tu come una bambina capricciosa sei scappata di casa per raggiungere un uomo che non sai neanche chi sia e come si comporti. Lo hai incontrato una sola volta e poi vi siete sentiti tramite lettere, tutti possono mentire Zelia, come me, come tuo padre o come chiunque altro al di fuori di questa stanza." la ragazza ringhiò e si guardò attorno "Zem, hai detto una cosa quando siamo entrati in questa stanza, che la nostra missione è più importante del viaggio che stiamo facendo" Nives sospirò piano, guardandolo con attenzione. l'An-wansi sorrise beffardo. "Le domande le faccio io, lo sai Nives, e a quanto pare si, la vostra missione è cambiata nel momento stesso in cui hai mandato la lettera a Dedalo, e hai avvisato il Re. Faith è tornata indietro a richiamare Tynir alle armi, il Capobranco degli Ukham sta inviando delle squadre ai confini di Morrison per controllare cosa stia accadendo." l'An-wansi si ammutolì improvvisamente, guardando i ragazzi. "Beh il Re vi ha risposto, ha richiesto immediatamente la vostra presenza a Dedalo, ma se voi andaste in queste condizioni lì, la missione salterebbe, e qui non ci sono in gioco solo le sorti di Morrison, ma di tutto il continente. Dopo una guerra, nessuno ha le forze per farne un'altra." Terminò, osservando attentamente i visi sconcertati dei quattro. "In che modo siamo collegati?" domandò Zelia, interrompendo il freddo silenzio. "Quello che vi collega sono le vostre sorti. Lo sbaglio di uno potrebbe essere la fine di molti." Semirof aveva questo strano vizio di parlare per metafore quando non voleva rivelare qualcosa. "Ci sono altri segreti, come, cosa è successo quando Nives ti ha salvato, non trovi Kairos?" lentamente il maestro Ukham si destò dallo stupore. "Io...le ho fatto del male. Nives ha cercato di contenermi quando mi ha portato al sicuro. Non ero il me e l'ho attaccata. Perciò ho questa cicatrice sul petto, ha cercato di difendersi da me, e mi ha colpito. I giorni successivi mi ha dovuto mantenere assopito e la cosa l'ha portata allo sfinimento. Doveva contenermi, curarmi e mantenermi addormentato tutto questo, giorno e notte. Mi ha salvato la vita rischiando la sua. Quando mi sono ripreso era svenuta, se non fossi tornato normale, probabilmente avrebbe fatto tutta quella fatica per nulla." la sua voce divenne un rantolo, gli pesava raccontare quella cosa, non avrebbe mai voluto ferirla. "e quando siete spariti dal campo?" domandò ancora Semirof, voltandosi verso Elia. "Io ho seguito Nives, alla fonte, e l'ho attaccata, non ero molto in me, ne avevo bisogno" le parole di Elia fecero sussultare un pò tutti, chi per imbarazzo e chi per sorpresa. "e chi se lo aspettava dal giovane lupetto" rise piano Zelia. "Tu principessa invece dovresti ammettere qualcos'altro" la ragazza si ammutolì. "riguardo qualcosa che è accaduto quando sei rientrata a Zeno, nella tua ultima missione." la principessa Ukham si guardò attorno "La principessa crede di poter nascondere la verità." "Io ho visto qualcosa fra i boschi di Agirishe, una creatura strana, sembrava un Arier molto magro, non aveva più di vent'anni, era steso ai piedi di un'albero, ma quando lo sorpassammo, ci passarono alcune piante davanti, credevo di averlo sognato, ero stanca, la creatura non c'era più" la voce della ragazza fece sussultare tutti i presenti ancora una volta. "credevo fossero solo i miei occhi" "quanto tempo fà lo hai visto?" domandò Nives "forse un paio di mesi" "Quindi erano già qui un paio di mesi fa, hanno avuto il tempo e quelli che abbiamo incontrato noi erano abbastanza tranquilli. Sono qui da molto più tempo di quanto pensiamo." Nives aveva ragionato ad alta voce, lo sguardo fisso nel vuoto. "Esattamente piccola Nives, la principessa aveva già visto un Silente, ma non conoscendo la loro natura non lo aveva riconosciuto" Semirof la guardava con curiosità.

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