Candele colorate

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"Professoressa Granger, anche tu qui?"

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La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts metteva a disposizione dei professori molte comodità.
Ognuno aveva a disposizione un vero e proprio appartamento con almeno due stanze da letto, un bagno, una cucina e un salotto collegato allo studio - luogo d'incontro con gli studenti.
Se richiesta, c'era la possibilità di effettuare i propri pasti all'interno degli appartamenti, purché questa fosse un'eccezione e non la regola.
Il loro camino era collegato ad altri di loro scelta, che fossero di amici, parenti o sconosciuti.
Ogni professore aveva un elfo domestico personale, dedito alla pulizia dell'appartamento e alla cura della persona.
Se desiderato, ad ogni professore veniva concesso di trasformare un'aula in disuso in una stanza a piacimento per condividerla con i colleghi: ad esempio, Minerva aveva creato una sala per giocare a bocce, Filius un vero e proprio laboratorio di pasticceria, Rolanda una stanza per lavorare a maglia e all'uncinetto. Questi erano solo alcuni esempi, ma ce n'erano di ben più bizzarri - Minerva non aveva voluto rivelare il nome dell'autore di una vera e propria stanza del piacere, nessuno dei professori odierni era stato in carica nel periodo della creazione della stanza, l'unica era l'attuale Preside.
Tutti questi privilegi erano concessi a patto che nessuno dei professori rivelasse tutto ciò che la scuola generosamente concedeva da secoli.
E nessuno, ovviamente, aveva mai infranto questa regola.

Hermione Granger, appena saputo della possibilità di creare una stanza di suo gusto, non ci pensò due volte: chiese al castello la versione magica di una spa babbana.
Il castello la accontentò creando un'enorme stanza divisa in tre zone, rispettivamente dedicate al bagno turco, alla sauna e la terza, la più maestosa, ad una vasca idromassaggio. Il tutto era arricchito da fragranze scelte sul momento dalla persona che ne avrebbe usufruito e da piccole luci provenienti da candele colorate, che ad Hermione ricordavano molto le luci a led presenti nei centri spa babbani.
La nuova professoressa di Difesa contro le Arti Oscure amava la stanza che il castello le aveva donato, ma sfortunatamente - o fortunatamente, a seconda dei punti di vista - non tutti erano dello stesso avviso. Alcuni professori, soprattutto quelli cresciuti lontani dalle abitudini babbane, non comprendevano l'utilità del relax dato da quell'attività, mentre altri, quelli più anziani, semplicemente affermavano di non avere più l'età per indossare un costume da bagno.

Hermione così approfittò molto spesso della solitudine della stanza, sgattaiolandovi all'interno verso la mezzanotte, quando molti suoi colleghi erano già a letto. Dopo intense giornate di insegnamento e di studio - perché la strega amava tenersi sempre in allenamento - ciò che le serviva era proprio un bel bagno caldo.
Le prime volte si era limitata a rilassarsi leggendo un libro o chiudendo un po' gli occhi, cercando di evitare la sensazione che le si formava ogni volta nel petto.
Una sera, però, si permise di sfiorarsi un seno, dove da sotto il costume poteva sentire un capezzolo eretto per l'eccitazione.
Non aveva ancora capito il perché, ma trovava quella stanza estremamente erotica.
O meglio... il motivo in fondo alla sua coscienza lo sapeva già da molto, ma non avrebbe mai avuto il coraggio di ammetterlo ad alta voce, non finchè Lui non avesse fatto il primo passo.

Un improbabile frequentatore regolare di quella piccola spa, in particolare della vasca, era Severus Piton. Tanto si poteva dire su di lui, ma nessuno avrebbe mai pensato che potesse godere del tempo passato nel relax più totale che forniva la stanza di Hermione.
L'uomo l'aveva attirata sin dal momento in cui aveva incrociato il suo sguardo poco prima dell'inizio della scuola, per la prima volta dopo anni, e da lì non si era mai liberata della sua presenza.
Severus si divertiva a stuzzicarla, a metterla in imbarazzo davanti a colleghi e studenti con battute irriverenti, ad usare il sarcasmo per rimarcare la sua amicizia con il Prescelto.
Allo stesso tempo, però, la esortava a discutere con lui di libri e nuove teorie, le dava consigli - principalmente richiesti - sull'insegnamento, la accompagnava durante le sue ronde serali e le aveva addirittura fatto un regalo di Natale pensato appositamente per lei.

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