Scaricai l'ultimo scatolone in sala,sbuffando. Un'intero pomeriggio passato a posare scatole e scatoloni di tutte le grandezze.
"Michelle" ,la voce di mia madre rimbombò nel corridoio grande di questa nuova villa. Le mie converse battevano sul pavimento chiaro della sala ,verso mia madre. Con un segno mi indicò la nostra lampada imballata nel tessuto in plastica,appoggiata sulle piastrelle esterne color roseo dell'ingresso.
Afferrai il lampadario stringendolo a me con una mossa veloce sollevandolo da terra, dando un'occhiata a mia madre che sistemava gli scatoloni. Qualche passo dopo lo posai accanto al sofà.
Attraversai cartacce e scatoloni vuoti e salii le scale,diretta verso la mia nuova camera. Aprii la porta sorridendo. Il mio nuovo letto posizionato accanto alla porta aveva tutta l'aria di essere veramente comodo. Mi buttai su di esso sospirando mentre la mia schiena andò ad appoggiarsi al morbido materasso.
"Già proprio comodo "
Ammisi fra me e me ancora ad occhi chiusi.
Rimasi lí per quelli che sembravano istanti infiniti rilassandomi e godendomi il rumore del fruscio degli alberi. Aprii gli occhi pigramente guardando meglio la mia stanza. Delle pareti dai colori caldi ed armoniosi fra di loro colorano il luogo . Un grande armadio ampio e colorato alternato a degli specchi per ogni quadrante esterno, una toletta dai decori floreali è appoggiata al muro ,ancora non c'è nulla sopra,ma a momenti tutto cambierà. C'è una sedia,una scriviania ed un lampadario abbastanza moderno. Respiro profondamente prima di alzarmi e spalancare le finestre per godermi il panorama qui a Salisbury. Fortunatamente ho un grande giardino ereditato dai miei zii che sono ricchi sfondati. Hanno deciso di trasferirsi in Germania perché amano la cultura del paese e la sua lingua. Qui nei dintorni di Londra,invece,è cosí bello. Eppure ci sono arrivata da veramente pochissimo e già mi piace.
Dopo un'intero pomeriggio dedicato a svuotare scatole e pacchi ogni cosa è al suo posto.
Mio padre sta ripulendo le erbacce in giardino e sta mettendo dei semi nuovi per farne uscire un bellissimo pratino inglese. L'italia mi mancherà,già me lo sento. So parlare l'inglese,fortunatamente,ma non benissimo. Ci sono ancora delle parole e dei termini che devo perfezionare. Mamma vuole farmi fare delle ripetizioni qui a casa d'inglese ogni mattina. So già quanto sarà noioso doversi alzare alle 9 di mattina per : lavarmi,vestirmi,fare colazione,ordinare la mia stanza e alle 10 trovarmi una perfetta sconosciuta che mi sorride. Qui. In casa mia. Alzai gli occhi al cielo. Superai tutto il prato entrando in casa dall'ingresso della cucina. Sentii un profumo provenire dai fornelli,infatti mia madre era occupata a cucinare.
"Che c'è di buono a cena"
Domandai leccandomi le labbra dalla fame. Mi misi seduta aspettando una risposta. Non riuscivo a vedere cosa c'era nella padella e nelle altre pentole,sentivo solo il mio stomaco brontolare e chiedere cibo.
"Sto preparando un piatto tipico inglese,Michelle"
Piatto tipico inglese? Ad essere sincera non avevo neanche la più pallida idea di come fossero qui i piatti inglesi e del loro sapore.
"Mi dai una mano?"
Mia madre domandó girandosi verso di me e vedendomi con una mano ferma sullo stomaco. Stavo letteralmente morendo di fame.
"Hai 15 anni,sei abbastanza grande per aiutarmi almeno ad apparecchiare"
Ribatté lanciandomi la tovaglia bianca decorata da dei disegnini.
Sbuffai prendendola e stendendola sul tavolo spazioso. Siamo solo in 3 e questa casa è cosí grande. Inoltre mio padre e mia madre lavorano,quindi mi troveró probabilmente la maggior parte del tempo sola. Fortunatamente nella casa affianco ci sono i miei cugini: Mattew e Oscar. Sono italiani,ma sua madre londinese. Mia zia ha un accento britannico veramente affascinante e mi sta molto simpatica. Il giardino ampio quí di fuori è di entrambi le case,quindi saró costretta a condividerlo con quei due.
Mattew ha 17 anni e Oscar ne ha 11 e mezzo.
Sentii uno schiocco di dita di fronte alla mia testa.
"Ti sei imbambolata o cosa?"
Mia madre stava cercando la mia attenzione.
"Si ,scusa mamma"
Ripresi ad apparecchiare . Misi i piatti,bicchieri,posate ,tovaglioli di carta e una brocca d'acqua. Me ne andai in camera di fretta.
Salii le scale sentendone il rimbombo nel corridoio lungo e grande. Varcai la porta e aprii la finestra in camera.
Da lí avevo una bellissima vista. Vedevo il cielo stellato. Il tramonto era passato e si vedeva ancora una scia di luce dietro quelle colline e città. Si cominciavano a vedere le stelle. Era bellissimo. Rimasii lí a guardare anche la luna.
Sentii uno strano rumore provenire da dietro di me. Di scatto mi girai ma non vidi nessuno. In stanza era tutto buio ormai. Deglutii e dalla paura scesi le scale in fretta andando verso la cucina. Mio padre entró dalla porta che dava all'esterno posando degli attrezzi accanto ad essa. Si sedette e io feci lo stesso. I piatti vennero riempiti di una strana zuppa,che aveva tutto l'aspetto di essere buonissima.
Mangiai senza esitare.
"Hai pulito il giardino?"
Domandó mia madre a mio padre un pó sporco di terra.
"Si ,è stata una faticaccia,erano cresciute delle erbacce e per fortuna ho fatto in tempo a toglierle prima che crescessero e fosse troppo tardi"
Mi alzai dalla sedia tornando in stanza. Volevo guardare il cielo di sera,visto che amo le sue stelle e quella luna bianca,cosí luminosa.
Tornai verso la finestra e mi misi a guardare il cielo. Chissà come dev'essere la vita vista da lassú.
Appoggiai i gomiti sul ripiano in legno guardando le stelle. Le città illuminate accanto alle colline sembravano gioielli luminosi,o piccoli alveari di diverse misure. Vidi le macchine muoversi ,riconoscendole dalla loro luce.
Sentii dei passi provenienti dal giardino. Forse era mio padre che era tornato a sistemare qualche cosa,o a prendere un attrezzo che aveva lasciato. Mi affacciai meglio e guardai non vedendo nessuno. Riportai gli occhi sul cielo facendo finta di nulla. Sentii di nuovo quei passi e la voce di mio padre peró proveniva da dentro. Allora è Mattew,lui esce sempre per vedere le lucciole. Mi affacciai di nuovo ma non lo vidi. Deglutii. Mi guardai intorno e vidi un'ombra dietro l'albero.
"Chi è?"
Domandai quasi tremando. E se fosse un ladro? Continuai a guardare quell'ombra muoversi. Camminava tranquilla con il volto rivolto al cielo. Volevo che facesse almeno un passo indietro in modo tale da essere illuminato dalla luna e poter vedere chi fosse.
"Chi è laggiú?!"
Dissi con tono deciso e con fermezza. Anche se in realtà quasi tremavo di paura. Vidi quell'ombra girarsi verso di me. Stavo letteralmente tremando,quando fece un passo indietro e potevo chiaramente vedere i suoi capelli castani e di un riccio-mosso. Non era nessuno : nè mio padre,nè mia madre,nè Mattew o qualcuno dei miei zii. La paura cresceva a dismisura,credevo fosse un ladro,ma mi incuriosiva il fatto che non indossasse neanche una specie di passamontagna o qualcosa di simile. Mi aggrai alle tende chiudendo la presa in un pugno.
"C-chi sei?"
Domandai a quell'ombra con coraggio. Fece qualche passo indietro e potevo vedere il suo volto. Le sue labbra carnose e rosee,i suoi lineamenti precisi ma morbidi. Un'alta figura. Aveva uno strano abito lungo ,come una specie di giacca bianca con delle decorazioni dorate e blu. Tremavo quando vidi il riflesso cristallino dei suoi occhi guardarmi.
Sfortunatamente i miei attacchi d'asma non aiutavano. Cercai di mantenere la calma. Vedevo mentre faceva dei passi in avanti e potevo distinguere la sua camicia bianca e le sue mani nelle tasche di quel lungo giacchetto. Pantaloni scuri e scarpe marroni. Tremavo. Avevo paura come non mai.
Volevo urlare ma la mia voce era come rinchiusa nella mia gola,non usciva. Quel ragazzo alto era di una bellezza mia vista. Ma avevo paura di chi fosse e degli strani abiti che indossava.
Feci un piccolo urlo. Sentii dei passi dalle scale e vidi mia madre venirmi in contro.
"Di cosa hai paura,Michelle?"
Domandó preoccupata vedendomi a terra.
"C'è un ragazzo sul prato,mi guardava-"
Mia madre si affacció. Guardó intorno.
"Non c'è nessuno "
Disse guardandomi.
Corsi verso la finestra affacciandomi. Quello strano ragazzo era sparito. Guardai in ogni angolo del giardino,ma non c'era,era scomparso.
Forse è tutto frutto della mia mente. Ma l'ho visto,lui c'era e mi guardava.
"Forse meglio se accendi la luce" disse mia madre accendendo la luce e chiudendo la finestra.
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Founding stars. //Harry Styles.
FanfictionI miei occhi occhi verdi ricaddero di nuovo nei suoi,quasi paranormali per il loro colore e limpidezza,a volte come l'acqua cristallina del mare,altre come un cielo azzurro verso la sera,pieno di stelle. La sua alta figura rimane in piedi a guardare...