Capitolo 2

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Capitolo 2

L'ultima volta

Arrivo il giorno dopo, e l'altro ancora, e l'altro ancora, e l'altro ancora e l'altro ancora...
Dopo cinque giorni la situazione non era molto cambiata ma Trunks sembrava essere molto più affettuoso.
Ormai Bra si era completamente scocciata di sentirmi parlare di lui: era l'argomento primo d'ogni nostra discussione. Forse era ora che lui venisse a conoscenza dei miei sentimenti, come forse doveva saperlo anche Goten, infondo era il mio migliore amico. E poi era anche il migliore amico di Trunks e probabilmente sapeva se gli piacevo!
"Goten, senti...Ma con Trunks non hai parlato quando siamo tornati quella sera? Non avete mica parlato....di me?"
Ero, sinceramente, un po' imbarazzata.
"No, perché?" Goten mi guardò curioso, anche un po' furbescamente. "Allora avevo ragione!! Ti piace Trunks!!!!!!"
"Ma veramente...no, non mi piace...cioè, si mi piace ma..."
"Ti piace e basta, Pan...non fare troppe storie...." E se n'andò, lasciandomi con la bocca mezza aperta e il bracciò in aria. Intanto in classe entrò Trunks, che mi rivolse un ennesimo, dolcissimo sorriso...

Il giorno dopo ci fu una manifestazione nella palestra della nostra scuola. Alcune nostre compagne, Marron, Jolie e Marienne, dovevano recitare una poesia.
Scendemmo...sentivo che dovevo dirglielo...
"Bra, che faccio...glielo dico?" Intanto l'adocchiavo di nascosto.
"Si, ma adesso non mi pare proprio il caso" Un ragazzo dell'altra classe finì di recitare la sua poesia e andarono altre due ragazze. Intanto l'ansia mi cresceva...qualcosa che ricordo ancora oggi....Intanto stavano andando a dire la poesia le nostre compagne di classe, acompagnate da tutto il nostro sostegno. Dopo tutta la poesia sentii che era il momento...
"Bra io vado...Trunks!" ormai l'avevo chiamato. Si girò di scatto e mi avvicinai.
"Trunks...devo dirti una cosa importante..."
Mi guardò bene....ero come ipnotizzata dal suo sguardo profondo...Era vicino, anzi, vicinissimo, e dovetti metterci tutto il mio autocontrollo per non buttarmi tra le sue braccia oppure (Peggio o meglio?) baciarlo...
"Mmm...si ho capito, me lo dici in classe, però, ok?"
Che cosa potevo fare a questo punto? Gli risposi un debole "si" senza allegria e tornai sconsolata da Bra.
"Allora, gliel'hai detto?" Mi rivolse un sorriso a trentadue denti, che partiva da un orecchio e finiva all'altro.
"No, mi ha detto di dirglielo in classe."
Seguii il resto della manifestazione, ma infondo ad altro non pensai se non a come avrei potuto dirgli quello che dovevo. Ma no, in classe non potevo!!! Dovevo dirglielo ora, subito, altrimenti scoppiavo! Gli andai di nuovo vicino
"No, non posso aspettare dopo, devo dirtelo adesso. Senti..."
L'unica cosa che però sentimmo in quell'istante era la professoressa che sbraitava di stare attenti e non parlare. Ma noncuranti riprendemmo a guardarci, io sempre imbarazzatissima, lui con aria curiosa. Ma a questo punto fu lui a parlare.
"Non sono uno stupido, l'ho capito da solo!"
Si allontanò e io rimasi lì, come un idiota. Mi si avvicinò Bra che mi disse "Gliel'ho detto io prima, scusami." .Appena presi coscienza di questo andai di nuovo da Trunks.
"D'accordo che te n'eri già accorto, ma non volevo lo venissi a sapere così..."
"Non preoccuparti comunque ne parliamo in classe."
Panico. No, non mi andava di parlare in classe, perchè me lo disse in modo arrabbiato. Era, come dire, impaziente di mettere le cose in chiaro. Non presagiva niente di buono.
Sembrava che di quell'infinita dolcezza che mi aveva donato in quell'ultima settimana non ci fosse rimasto niente. Era orribile.
In classe, tornati a posto si girò verso di me quasi di scatto. Io gli ero seduta proprio dietro. Mi guardò ancora una volta dritto negl'occhi, ma questa volta mi trasmettevano tutto tranne che amore. Un po' di rancore e un po' di tristezza.
"Pan senti....io ti voglio bene, ma proprio non possiamo stare assieme. Non capisci che roviniamo tutto? Non voglio prenderti in giro, per favore, non voglio proprio..."
Poche parole precise e concise, talmente fredde che mi si gelò pure il cuore. In quel momento avevo solo voglia di saltargli tra le braccia e piangere, oppure di scappare via, o semplicemente di non essere li.
"Ma...insomma...io ti piaccio si o no?"
"Si, mi piaci ma...non voglio rovinare l'amicizia, abbiamo uno splendido rapporto, perché rovinarlo così?"
"Io voglio rischiare...Si, voglio rischiare, perché mi piaci troppo!"
"Pan, non è proprio cosa. Lascia stare. Restiamo amici e basta. Poi ce ne pentiamo, finiamo a non parlarci più, a non guardarci nemmeno più in faccia. Senti a me, fidati, ce ne potremo pentire."
Annuiii. E che altro potevo fare. Aspettai un attimo e arrivato il professore andai a chiudermi in bagno. Non avevo voglia di guardarlo. Non ne avevo più la forza, il coraggio.
Ma non potevo nascondermi in eterno e poi sarebbe stato peggio. Mi stavo comportando come una ragazzina immatura, che era troppo ansiosa di crescere ma non voleva lottare con la dura realtà. Lui non mi voleva, come mi aveva sempre fatto credere, non mi voleva affatto. Ero come una sorella, ero semplicemente una cara amica, e io prima o poi me ne sarei dovuta fare una ragione. Basta.
Quando tornai in classe mi disse:
"Pan...però ci voglio pensare"
Una piccola luce si accese nuovamente nel mio cuore. Forse semplicemente l'avevo preso alla sprovvista, anche se lui l'aveva capito.
"Fa quello che ti pare...comunque io sono qui e ti aspetto."
Mi guardò, intensamente. Sapevo quello che pensava, sapevo il bene che mi voleva, ma non sapevo che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrei capito quei meravigliosi, intensi occhi blu...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 31 ⏰

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