Biografia [INFANZIA]

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Theodore "Ted" Robert nasce a Burlington il 24 novembre 1946 da Eleanor Louise Cowell (1924-2012)all'Elizabeth Lund Home For Unwed Mothers (ora chiamato Lund Family Center), un ospedale per ragazze madri.

L'identità del padre non fu mai determinata con certezza.
Il suo certificato di nascita attribuì la paternità a un venditore e veterano dell'Air Force di nome Lloyd Marshall,sebbene la madre avesse poi sostenuto che il padre fosse "un marinaio"di nome Jack Worthington.
Gli investigatori non riuscirono a trovare nessuno che rispondesse a questo nome negli archivi della marina. Inoltre alcuni familiari sospettavano che potesse essere stato il padre stesso di Louise, Samuel Cowell, ad aver violentato la figlia,ma non è stato possibile raccogliere alcuna prova di questa tesi.

La madre così scelse di far credere a tutti che Theodore fosse figlio dei suoi genitori, e lei fosse quindi una sorella maggiore.

Per i primi tre anni di vita Ted visse così a Philadelphia con i nonni materni, Samuel ed Eleanor Cowell, che lo crebbero come figlio proprio per evitare la stigmatizzazione sociale che si ripercuote spesso sui figli illegittimi. Alla famiglia, agli amici e al piccolo Ted fu sempre detto che i nonni fossero i suoi genitori biologici, mentre la madre fosse sua sorella.

Per tutta la vita Ted espresse risentimento verso la madre per avergli mentito così a lungo, lasciandogli scoprire la verità da solo.Mentre Ted durante le interviste parlò sempre dei suoi nonni con affetto,dicendo ad Ann Rule che "si identificava" con il nonno e che provava "rispetto" e "attaccamento" nei suoi confronti,dalle dichiarazioni dei membri della famiglia fatte ai procuratori legali emerse un ritratto negativo di Samuel Cowell: un tiranno bigotto, razzista, antisemita e anticattolico che si mostrava violento nei confronti della moglie, del cane di famiglia e dei gatti del quartiere.

Più di una volta la sua rabbia sconfinò nella violenza, soprattutto quando la questione della paternità di Ted veniva sollevata. Una volta scaraventò Julia, la sorella minore di Louise, giù dalle scale; inoltre spesso si rivolgeva ad alta voce a "invisibili presenze".Dai racconti di Ted Bundy emerge una nonna timida e obbediente che periodicamente si sottoponeva a sedute di terapia elettroconvulsivante per combattere la depressione di cui soffriva. Nella fase finale della sua vita inoltre non usciva più di casa.

Nel 1950 Louise cambiò il suo cognome da Cowell a Nelson ed eliminò il suo primo nome, Eleanor,per poi lasciare, incitata da diversi familiari,Philadelphia con Ted e andare a vivere dai suoi cugini Alan e Jane Scott a Tacoma nello Stato del Washington. Nel 1951 Louise conobbe a un incontro per single della chiesa metodista di TacomaJohnny Culpepper Bundy, un cuoco che lavorava in un ospedale. Lo stesso anno si sposarono e Johnny Bundy adottò ufficialmente Ted.Successivamente Johnny e Louise concepirono altri quattro figli e, sebbene Johnny tentasse di far sentire accolto anche il figlio adottato includendolo nelle attività di famiglia o nelle gite in campeggio, Ted rimase distante nei suoi confronti. Più tardi si lamentò con la sua ragazza dell'epoca di come Johnny non fosse il suo vero padre e di come "non fosse molto brillante" e neanche tanto ricco finanziariamente.

Le vicende che riguardano la vita di Ted Bundy a Tacoma non sono sempre coerenti tra le varie biografie. Stephen Michaud e Hugh Aynesworth riportano che Bundy dichiarò che aveva l'abitudine di vagabondare per il quartiere e frugare tra la spazzatura alla ricerca di fotografie pornografiche.A Polly Nelson racconta di come fosse interessato alle riviste pulp, ai romanzi polizieschi e ai documentari di cronaca nera che riguardavano violenze sessuali, in particolare se erano illustrati con immagini di corpi morti o mutilati.In una lettera ad Ann Rule dichiara invece che al solo pensiero di leggere questo genere di fiction sarebbe rabbrividito.A Stephen Michaud descrisse le sue serate da ubriaco in cerca di finestre non coperte dalle tende, da cui poteva spiare donne svestite o "qualsiasi altra cosa potesse essere vista".L'infanzia e l'adolescenza di Bundy furono segnate da perpetui episodi di bullismo: veniva sovente dileggiato e aggredito dai coetanei, a causa del suo carattere timido e schivo, sia a scuola che presso i Boy Scout che egli frequentava.

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