Capitolo I

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Rodrich's part

Alzo lo sguardo, sono seduto sulla poltrona di pelle nera, nella sala d'attesa. Il capo mi ha chiamato, e ha fatto prima ci ciò che credessi. Philip mi chiama per entrare nella stanza del capo, le pareti del suo ufficio sono bianche, al massimo vi è un calendario appeso, è un uomo noioso a dir poco, ma ha comunque una famiglia, alla quale non pare molto attaccato a causa probabilmente del lavoro; annuisco a Philip, mi alzo accompagnato da un sospiro, l'uomo mi apre la porta, e dopo averlo freddamente ringraziato, finalmente entro nell'ufficio del capo che mi invita a sedermi. 
"Dobbiamo parlare" Inizia subito.
"La ascolto."
"Vi è un nuovo caso, ma non si preoccupi, sarà come il precedente, una bravata di qualche bambino annoiato. Ci sono arrivate durante la notte di Halloween, beh, la maggior parte. Abbiamo l'indirizzo della casa e i nomi delle vittime."
Intanto prende diversi fogli, mostrandoli e mettendoli tutti in un unico mucchio ordinato. Rispondo interrompendolo
"Ci sono vittime?"
"Sì, purtroppo, la maggior parte bambini, o intere famiglie. La maggior parte dicono sempre la stessa cosa"
Prende un ultimo foglio, e legge, in mente, io lo fisso, successivamente alza lo sguardo, e mi invita ad ascoltare una registrazione di una telefonata tenuta durante il tardo pomeriggio del 31 Ottobre.

"X: Polizia-
X: LA PREGO MI AIUTI!!! IO-
X: siamo qui per questo, signorina, si calm-
X: E' QUI!!! JORDAN!!!! JORDAAN NOOO!!!!"


Questo è tutto ciò che sono riuscito a capire, successivamente vi sono solo urla, e il poliziotto che tenta di capire cosa stia succedendo, avvolte non si capiscono le parole a causa di alcune interferenze, sono parole, la lingua non è al nostra. Avvicino di più l'orecchio per capire meglio, ma si sente un tonfo, rumore di carne fresca e pulsante, quella...cosa... o persona, si sta cibando dei ragazzi. E' chiaro. La telefonata finisce in questo modo, o almeno, sembra, l'ultima cosa che si può udire tra le interferenze sono una serie di numeri, detti in svedese. Li capisco grazie alla provenienza di mia moglie.

"två fyra noll åtta sex tre"

La voce, non pare essere umana, o magari sì, insomma, era una voce stridula e molto, molto rauca. I numeri sono: Due, Zero, Quattro, Otto, Sei, Tre. 
Che vogliano dire qualcosa? Non lo so. 
Porgo lo sguardo verso il capo, che mi porge poi i fogli che in precedenza stava sistemando.
"A lei."
Prendo i fogli, mi alzo dalla sedia e dopo averlo formalmente salutato, mi dirigo verso l'uscita, quando il capo stesso mi chiede di prestare abbastanza attenzione. Annuisco, dicendo di non preoccuparsi, apro la porta, e mi dirigo a casa.
Pare che il tempo regga, ma prima di tornare da Anne, prendo i fogli consegnatomi dal capo e controllo se vi fosse un indirizzo, ebbene sì, c'è. 
E' molto vago, accanto infatti vi sono tre punti interrogativi. 
La via stessa, la conosco, vi andavo anche io da piccolo, ma non sono mai entrato nelle case, ancora oggi mi terrorizza quella via. Vi è sempre della cenere nell'aria, si vede vagamente l'orizzonte. Si dice che nei sotterranei sia stata bruciata da Satana, e che qualcuno, o qualcosa ancora vi regni. 
Ormai sono un adulto e me ne rendo conto, allora decido di incamminarmi. 
Incredibile, la cenere è rimasta, è rimasta eccome, una volta entrato completamente in quel quartiere ho un attacco di tosse, la cenere ha formato come una nebbia, molto, molto fitta.
Mi incammino, non è oggi che voglio vedere la casa, è solo una mia curiosità. Ho bisogno di fare diverse ricerche.

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SPAZIO AUTRICE
eeeehi!
Lo so che ancora devo finire quello là, ma mi è venuta un'altra idea, quindi, intanto me lo scrivo lalala u.u E spero vi piaccia almeno la prima parte!

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 20, 2015 ⏰

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