ODIO LA PIOGGIA! Ma il tintinnio leggero delle gocce d'acqua sul tetto di tegole crea un'armonia rassicurante mentre mi siedo sul mio letto caldo. Le piccole perle d'acqua scivolano lungo il vetro della finestra aperta che ho accanto, lasciando tracce fluide e disegni casuali che catturano la mia attenzione. L'odore fresco della pioggia si insinua nell'aria della mia stanza, mescolandosi al profumo rassicurante dei libri che riempiono ogni angolo, i quali sono sempre stati i miei amici più fedeli.
Ho incominciato a leggere da poco un libro, che ho tra le mani, le sue pagine ingiallite raccontano una storia avvincente che mi rapisce. Mentre mi immergo nelle parole dell'autore, il mondo reale svanisce lentamente, sostituito dalla sola realtà narrata da quelle pagine. I personaggi diventano miei compagni di viaggio, i loro destini diventano i miei. Ogni volta che leggo è come se viaggiassi in altre vite che mi emozionano e mi fanno sentire viva, capace di fare ogni cosa. Nella mia vita invece ogni sfumatura di colore si è trasformata in una palette di grigi, i quali ogni giorno mi fissano come a implorarmi di agire, di fare qualcosa, mentre io sono immobile, passiva ad ogni evento, come se mi fossi totalmente arresa al mio destino. Sono infelice, piove e sono pure meteoropatica, ma che giornata di merda!
Questa mattina ero andata a fare ripetizioni di biologia a un ragazzino di 13 anni che mi ha fatta esaurire letteralmente e così questi maledetti soldi che volevo mettere da parte me li sono sudati davvero, in due ore, che hanno alterato ancora di più il mio umore.
I libri, invece, sono il mio rifugio, un luogo sicuro che mi allontana dalle incertezze e dalle delusioni della vita quotidiana. Mi sento a casa, quella di una volta, confortata dalla familiarità delle storie che si dipanano sotto i miei occhi.
Accanto a me, sul comodino, una fotografia in cornice cattura uno splendido sorriso: io con un gruppo di amici, anni fa. Il ricordo di quei momenti mi scuote come un vento di nostalgia. Sembrano appartenere a una versione passata di me stessa, quando la spensieratezza era parte integrante della mia vita. Ora, quei sorrisi sembrano essere lontani, sepolti da esperienze che hanno plasmato la mia esistenza.
Con un sospiro continuo a leggere per abbandonare i brutti pensieri e di tanto in tanto guardo fuori, osservando le strade bagnate, e un brivido mi percorre la schiena. Il tempo incerto sembra riflettere il mio stato d'animo: confuso e in continua evoluzione.
So che devo affrontare la realtà, ma in questo momento vorrei rimanere nel mio rifugio, tra le parole di un libro che mi offrono conforto e sicurezza. Tuttavia, il richiamo del mondo esterno diventa sempre più insistente.
È proprio in questo momento di consapevolezza della mia vita che tenta di risvegliarmi dai brutti pensieri, che sento la voce vivace di Olivia echeggiare nella stanza "Iris! Devi assolutamente venire a vedere questo in TV, è incredibile!" esclamò Olivia con il suo immancabile entusiasmo che spingendola dentro la stanza come una folata d'aria fresca, mi fece spontaneamente sorgere un sorriso sul viso. Alzai lo sguardo dal libro, mentre osservavo Olivia con affetto. "Olivia, stavo proprio godendo questa storia. Cosa c'è in TV?"
La sua espressione si illuminò. "È una maratona dei classici del cinema! Stanno trasmettendo uno dei tuoi preferiti. Sai che non posso resistere a 'Casablanca'!"
Lasciai il libro sul comodino accanto a me, cedendo all'invito di Olivia. "Va bene, vengo con te. 'Casablanca' è davvero un capolavoro."
Mi alzai dalla poltrona, lasciando temporaneamente il mio rifugio di carta e inchiostro. A volte, era bello lasciare che il mondo reale offrisse piccoli piaceri altrettanto gratificanti.
Mentre guardavo "Casablanca" con Olivia, vedevo la sua esuberanza rispecchiarsi sullo schermo. Rideva, si commuoveva, immergendosi completamente nella storia. Mi sembrava così a suo agio, così felice, che mi ritrovai a sorridere di gioia per lei.
"Amo questa parte! È così romantica!" esclamò Olivia, completamente rapita dal film.
Con un sorriso, le feci eco. "Sì, è un classico indimenticabile."
Mentre stava per continuare a parlare, il suono insistente del mio telefono interruppe il momento. Dovevo rispondere. Mi scusai e mi alzai dal divano, dirigendomi verso la porta per avere un po' più di privacy.
Era mia madre. Le chiamate con lei sono sempre state un balsamo per l'anima, un collegamento diretto con la persona che mi capiva meglio al mondo. Mentre alzavo il telefono e vedevo il suo nome illuminarsi sul display, un misto di emozioni mi attraversò come un'onda.
"Pronto?" dissi, cercando di nascondere l'emozione nella voce.
"Amore mio, come stai?" La dolcezza della sua voce materna era come una carezza al cuore. "Mi manchi tanto."
"Sì, anche tu mi manchi, mamma." La verità di quelle parole era tangibile, mi mancava più di quanto avessi mai ammesso.
"Come va la vita da quella parte? Mi sembri un po' stanca ultimamente. Ti prendi abbastanza cura di te stessa?" chiese con premura, e sentii il suo sincero interesse dietro ogni parola.
La sua preoccupazione era palpabile anche a distanza. "Sto cercando, davvero. È solo... un periodo un po' confuso."
"E Olivia? Come sta andando con la tua coinquilina?"
"È meravigliosa come sempre. Ha un'energia contagiosa, sai?" sorrisi pensando a quanto fosse fortunata ad avere una coinquilina così speciale.
"Mamma, non so cosa farei senza di te. Sei come la mia migliore amica", confessai, lasciando che il peso del mio cuore si trasformasse in parole.
"Tu sei la mia piccola grande guerriera. Mi dispiace non essere lì, ma so che hai tutto quello che serve dentro di te. E poi, io sono sempre qui al telefono quando hai bisogno." La sua voce si intenerì, quasi potessi immaginarla sorridere attraverso il telefono.
La conversazione con mia madre mi riempì di calore e conforto. Era sempre stata la mia roccia, la persona a cui potevo dire tutto. Dopo aver riagganciato, sentii un senso di gratitudine per la sua presenza costante nella mia vita, anche a distanza. Dopo la conversazione con lei ritornai in stanza da Olivia ma mi accorsi che si era addormentata tra le coperte di lana, così decisi di coprirla.
Dopo averle fatto un piccolo gesto di gentilezza, mi avviai verso la porta d'ingresso della casa. Volevo decisamente prendere una boccata d'aria fresca e fare una passeggiata nel quartiere. Presi il mio ombrello fuxia fosforescente (si, amo il fuxia) e anche se avevo l'umore e il tempo non era dei migliori avevo l'esigenza di staccare la spina e starmene come sempre un po' da sola.
Mentre percorrevo la strada, vidi qualcuno che sembrava familiare all'angolo della via. Era la mia tutor del dottorato di ricerca in pedagogia, la Professoressa Lawson.
"Professoressa Lawson!" chiamai, avvicinandomi con un sorriso. "Come sta?"
Le sue rughe si distesero in un sorriso caloroso. "Iris, che piacere vederti!" disse con entusiasmo. "Sto bene, grazie. E tu?"
"Anch'io sto abbastanza bene, grazie." Ci scambiammo qualche battuta di circostanza prima che la conversazione prendesse una piega interessante.
"La prossima settimana avrò a che fare con un'azienda davvero esperta nel settore della psicologia e della pedagogia. Penso che possa essere una grande opportunità per te, sia in termini di esperienza pratica che come possibile contributo alla tua tesi", mi disse con tono incoraggiante.
Le sue parole furono come una scintilla di eccitazione nella mia giornata ordinaria. "Davvero? Sembra incredibile! È proprio l'ambito su cui sto concentrando la mia ricerca."
Mi diede qualche dettaglio in più e, sentendo il mio entusiasmo, mi consigliò di preparare un breve riassunto delle mie conoscenze e interessi per l'incontro.
Quella conversazione con la Professoressa Lawson aveva acceso in me una fiamma di eccitazione e speranza. Era un'opportunità che non potevo lasciarmi sfuggire. Tornai a casa in fretta con uno slancio nuovo, determinata a preparare il mio riassunto e a sfruttare al massimo questa opportunità che si stava presentando. La passeggiata mi serviva proprio e questo incontro mi ha fatto dimenticare sia del brutto tempo che del mio umore da carta straccia.
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For Once - Per una sola volta
ChickLitIris Jones è una di quelle ragazze che desidera semplicemente scomparire dal mondo, poiché si sente inutile e infelice. La sua unica passione è leggere e trova rifugio tra le pagine dei libri per sfuggire alla realtà che la circonda. Tuttavia, è pro...