For once in my life,
let me get what I want.Indossò la sua felpa preferita quel giorno. Era appena arrivato dicembre e la sua scuola annunciava per la prima volta il nuovo festival invernale, per il quale aveva combattuto senza sosta. Si sistemò i capelli, indossò gli occhiali da sole, poco necessari ma gli davano un aria vincente, e si mise lo zaino in spalla. Era la sua giornata, lo sentiva dall'aria fresca che gli accarezzò la barba corta e sorrise. Scese le scale che lo portavano dalla camera al piano inferiore e si sedette al tavolo con la madre, che sembrava così trascurata in quei giorni da emanare quasi una luca tetra.
-Buongiorno mamma- le baciò la guancia e lei gli accarezzò i capelli -Hai dormito bene?-
-Non molto, Boo. Tuo padre continua a inviare messaggi ed Anne mi ha chiamata ieri notte. Non sta molto bene, sai la situazione- Louis assottigliò gli occhi perché non la sapeva, ma non aveva voglia di sentire le mille problematiche della famiglia di Harry, perché odiava quando il riccio le teneva per sé e non le spiegava mai a lui. Aveva questa cosa di voler affrontare tutto da solo e Louis la odiava. Soprattutto quando di mezzo c'erano i sentimenti.-Vado a prenderlo io a casa- disse d'un tratto e Johanna lo guardò confuso.
-Di chi parli?-
-Come di chi parlo? Di Harry, vado a prenderlo io, ieri mi ha chiesto di accompagnarlo a scuola-
-Ma Lou-
-Cazzo, è tardissimo! Devo scappare, ma ci vediamo dopo- si alzò e baciò la fronte della madre -ti voglio bene!- corse in auto e, prima di poter aprire la portiera, vide Harry raggiungerlo dalla strada opposta.
-Cazzone- urlò verso Louis -Sei in ritardo, quindi ti ho raggiunto!- aumentò il passo e salì in auto. Assurdo quanto fosse silenzioso quel ragazzo, Louis poteva giurare di non aver nemmeno sentito un passo.
-Allora idiota- iniziò il liscio -Mia mamma mi ha accennato di qualche problema a casa tua. Che ne dici di saltare scuola e andare in spiaggia?- poteva sembrare strana la proposta, soprattutto perché era dicembre e c'era un freddo tagliente, ma era una cosa loro. Ogni volta che Harry stava male, loro andavano al mare."Lasciala qui la tua tristezza, le onde la porteranno lontano" diceva sempre questo il riccio ogni volta che si sedevano sulla spiaggia "va in un posto dove non potrà far male a nessuno".
-Andiamo al mare, ma non chiedermi di parlarne- Louis lo guardò.
-Perché non vuoi mai dirmi cosa c'è che non va?- Harry scosse la testa, poi si sporse e diede un bacio sulla guancia all'altro ragazzo. Il cuore di Louis aumentò il suo andazzo ed Harry rise.
-Sei sempre così bello, Lou. Soprattutto quando sei in imbarazzo- allora il più basso accese l'auto, tolse in freno a mano e partì di corsa.
-Smettila di fare il dolce con me. Sai che questi giochetti non mi piacciono- guardò Harry con la coda dell'occhio e lo vide intento a giocare con le sue dita.
-Hai sempre creduto fossero giochetti- la voce arrivò bassa e la sentì letteralmente entrargli nel cuore. Ebbe una fitta e un ricordo gli balenò in testa, ma qualcosa riuscì a fermarlo in tempo.-Che vuoi dire?- il riccio sorrise debolmente.
-Non hai ancora capito?- si fermarono ad un semaforo e Louis osservò Harry. La sua pelle era candida, dolce, desiderava toccarla ma allo stesso tempo non mosse un dito.
-No, io-
-Andiamo, è verde- Louis sospirò e ripartì. Notò qualcuno inviargli delle occhiate strane e, con molta educazione, alzò un medio nella loro direzione. Era un vaffanculo educato, non gli stava mica inveendo contro.
-Smettila di fare quel gesto!- gli abbassò la mano e rise.
-Ma lo vedi come ci guardano quegli idioti?- sbraitò contro Harry.
-Lasciali guardare. Quante volte ti ho detto di non dar conto agli altri? Non vedi che vivendo così ti stai perdendo tutto, Lou? Sei rimasto solo- il liscio scosse la testa.-No, ho te. Ho ancora te, questo è l'importante- poi il mare fece capolino e posteggiarono la macchina al primo posteggio libero.
-Non so per quanto ancora saremo così- ma prima di poter chiedere spiegazioni, entrambi stavano correndo verso il mare. Era una cosa che facevano fin da bambini: correre l'uno a fianco all'altro verso il mare.
-Forza, sei fatto troppo lento!- rise il riccio e Louis lo osservava. Anche quella era una cosa loro, lasciarlo vincere. Louis lasciava sempre Harry vincere su tutto.
STAI LEGGENDO
I forgive you
FanfictionDal testo: "Ma dove finisce il mare, Lou?" "Cosa vuoi che ne sappia, Harry. Ho solo 10 anni, non posso sapere tutti i segreti del mondo".