Le penne d'azzurro, una melodia inizia,
ma il cielo lontano, la sua anima divisa.
Oh, piccolo uccello, con ali in prigione,
sogni di cieli aperti, di vasta dimensione.
L'aurora ti chiama, oltre la grigia rete,
dove la libertà danza, nel suo eterno ballet.
Tra sbarre, un palpito, un sogno mai domato,
il cuore dell'uccello, nel canto è incatenato.
Ma la speranza, come un raggio sottile,
penetra il buio, sfiora le ali fragili.
Nella gabbia di vita, con il suo carico di pena,
l'uccello sogna il volo, la libertà serena.
Presto, forse, l'aprirsi di porte invisibili,
e l'uccello cabterà tra i venti invisibili.
La gabbia si spezzerà, come un delicato vetro,
e il cuore alato, libero, salirà nel cielo aperto.