Capitolo 1- Luna Piena

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(Scott)

Quella sera non fu una sera uguale a tutte le altre a Beacon Hills, una città
misteriosa dove avvenivano sempre fatti terrificanti, i boschi che la circondavano la rendevano ancora più paurosa da non farci entrare nessuno, ma quella sera c'era qualcuno con cani e torce, la polizia che indagava ad un fatto che si distingueva da tutti gli altri. Io abito in una casa inghiottita da questi, ma tenendo la musica talmente alta non si quasi mai nulla.

Mi chiamo Scott McCall e sono un ragazzo che frequenta la Beacon Hills High School, una scuola fuori dal normale dove si gioca a Lacrosse, uno sport che è un miscuglio di hockey. Il giorno dopo avevo il mio primo allenamento dopo un intera estate passata con il mio migliore amico Stiles, cosí decisi di andare a sistemare la racchetta per poi prepararmi per andare a letto. Mentre mi lavai la faccia sentì un rumore provvenire da fuori la finestra cosí decisi di andare a vedere che cosa era. Quando percorsi il corridoio per raggiungere la porta afferrai la mazza da baseball di mia madre e non appena sorpassai la soglia della porta di casa entrai sul terrazzo fatto in legno antico. Subito cominciai a guardarmi intorno con la mazza pronta a colpore qualunque cosa mi capiti davanti. Ma l'unica cose che vedevo e sentivo erano tanti alberi con foglie e un silenzio tombale. Cosí decisi di tornare in casa fino a quando sentì ancora un altro rumore, mi affacciai al terrazzo e sporsi la testa per vedere se c'è qualcosa o qualcuno. Ma proprio nel momento in cui tirai indietro la testa una sagoma che riconossi quasi subito mi piombó addosso facendomi urlare e agitare la mazza. << Stiles che cavolo fai qui!>> mi venne da urlagli contro mentre lo osservavo, non so come sia riuscito a salire ma era appeso a testa in giù dal tetto del terrazzo. << Tu non rispondevi al telefono...che ci fai con quella?>> mi chiese mentre osserva la mazza. Mi girai e lo guardai anche io e dissi << Credevo che fossi un ladro>> << Un ladr... Ma che... d'accordo ora devi starmi bene a sentire, mio padre se ne è andato almeni 20 minuti fa stanno richiamando tutti gli agenti federali del distretto di Beacon e anche la polizia>> mi disse mentre la sua faccia si faceva sempre più paonazza per lo stare a testa in giù << Perché??>> dissi mentre lo osservavo e mi chiedevo che cosa ci faceva ancora a testa in giù e non con i piedi per terra << hanno trovato un corpo nel bosco>> mi disse mentre finalmente si sganciava e cadeva a terra << cioè un morto?>> gli chiedovo mentro lo guardavi alzarsi << No il corpo di un vivo!... Si stupido un cadavere>> a quelle parole ero rimasto scioccato e mentre lui si arrampica sulla ringhiera io appoggiai la mazza di fianco a me << un Omicidio?>> << Non si sa ancora... So che era una ragazza di circa 20 anni>> disse mentre si metteva le mani hai fianchi << Ma se hanno trovato il corpo allora che stanno cercando?>> gli chiesi << Qui viene il bello...ne hanno trovato solo metà!>> mi rispose con un sorrisetto, << Andiamo>> Riprese a parlare mentre continuavo a guardarlo sbalordito. Salimmo in macchina e andiammo verso il bosco, non appena parcheggiammo davanti alla catena con il cartello in legno con scritto "Beacon Hills conserva alcuna voce dopo il tramonto" mi percorse un brivido su tutta la schiena, cosí gli chiesi << Dobbiamo farlo per forza>> << Dici sempre che in questa cittá non succede mai niente>> mi rispose mentre accendeva la luce della torcia e scendeva dalla macchina. Mi misi il cappuccio della felpa in testa e lo segui <<Volevo riposare per l'allenamento di domani!>> << Giusto perchè stare seduto in panchina è davvero faticoso>> mi rispose senza neanche girarsi e inizió a ridere anche un pó << No invece, quest'anno giocherò... Anzi sarò tra i titolari>> gli dissi deciso << Questo è lo spirito giusto, devi avere un sogno anche se non si realizzerà mai>> disse mentre si girava e mi guarda per poi tornare a camminare. << Solo per curiosità quale metà del cadavere stiamo cercando?>> gli chiesi mentre mettevo le mani in tasca prima che mi si congelavano <<Ah... Non ci avevo pensato>> commenta fermandosi un attimo per poi ricominciare a camminare << Eh se l'assassino è ancora da queste parti?>> gli posi un altra domanda << Em non avevo pensato neanche a questo>> come al solito Stiles agisce senza pensare alle conseguenze e questo comporta sempre danni << Confortante sapere che come al solito hai pensato a tutto>> dissi mentre iniziammo ad arrambicarci su un muro di terra alto almeno 2 metri << Già>> ridacchiava un po << Magari dovebbre essere quello che soffre d'asma a tenere la torcia eh>> dissi mentre mi appoggiai ad un tronco di un albero e tirai fuori dalla tasca l'inalatore per inalarlo per poi continuare a salire. Quando ci fermammo mi sedetti per terra mentre guardiammo delle persone con dei cani che cercano indizi, non volevo più alzarmi perché ero stanco e non riuscivo più a respirare da quanto avevo il fiatone << Andiamo>> mi disse Stiles mentre si alzava furtivamente e scavalcava una radice fuoriuscita dal terreno << Stiles>> gli gridai mentre inalai un altra po di sostanza per poi alzarmi e cominciare a corrergli dietro << Aspetta>> gridai mentre sentivo la fatica aumentare sempre di più << Stiles!>> continuai a gridare, ma mi mancava quasi la voce per continuare a chiamare. Quando finalmente lui si era fermato e si era girato verso di me per guardarmi un cane gli abbagliava da dietro e lui si voltava mostrandosi alla luce della torcia. << Fermo li!>> gli gridava il poliziotto mentre lui cade per terra dalla paura di essere sbranato dal cane << Aspetta, Aspetta>> gridava un altro poliziotto avvicinandosi << Questo piccolo delinquente appartiene a me >> disse l'uomo << Papà che si dice>> gli rispose Stiles riparandosi con le braccia dalla luce della torcia << Allora tu ascolti tutte le mie telefonate?>> gli chiede lo sceriffo Stilinski << No... Non quelle noiose >> rispose stringendo gli occhi come per attendere la sgridata dal padre, ma lui si limitava ad annuire e a chiedere << Dove è andato a finire il tuo complice?>> a quelle parole mi nascosi dietro ad un albero e cercai di respirare il più silenziosamente possibile << Chi Scott?... Scott è a casa...ha detto che si voleva riposare per il primo giorni di scuola. Sono solo io...nel bosco...da solo>> gli rispose mentre sporsi un pò la testa per vedere la reazione del padre, ma proprio nel mentre che io mi spostai lui alzava la torcia puntandola nella mia direzione facendomi scattare dietro l'albero << Scott, Scott dove sei?>> gridava << Scott>> il mio respiro si faceva sempre più forte ma cercavo di soffocarlo << Beh giovanotto ti riaccompagno alla macchina, poi tu e io faremo una bella chiacchierata insieme riguardo una cosa chiamata violazione della privacy>> disse lo sceriffo mentre prendeva per il colletto Stiles e lo porta via con se facendomi rimanere li da solo. Non riuscivo a pensare di essere rimasto li da solo in quel bosco così inquietante dove c'è un mezzo corpo che non si sapeva ancora dove era. Così mi incamminai velocemente guardandomi attorno. Mentre mi girai sentivo dei rumori, ululati, ali che sbattevano sopra alla mia testa che mi facevano sobbalzare ogni volta, fino a quando non mi fermai per osservarmi attorno,  tirai fuori l'inalatore e proprio nel mentre che lo misi in bocca per inalarlo un branco di cervi iniziava a correre nella mia direzione scaraventandomi per terra e facendomi lanciare via l'inalatore, alcuni andarono a sbattere contro gli alberi scaraventandosi per terra per poi rialzarsi e rincominciare a corre altri invece inciamparono a pochi centimetri da me facendomi uscire gemiti che non riuscivo a non soffocare. Non appena erano passati tutti mi scoprì il viso e mi guardai in giro, un vento iniziava a soffiare e tutte le foglia a volare. Mi alzai e traballai un pò, tirai fuori il cellulare per cercare l'inalatore, ma non vidi altro che tanti insetti e tante
foglie, fino a quando spostai il cellulare e vedi due occhi spenti, pieni di sangue e l'intestino fuoriuscire dal corpo, non appena lo vedi saltai indietro e scivolai giù per un dirupo rotolando e andando a sbattere contro un albero caduto. Appoggiai entrambe le mani sul tronco per alzarmi, lo scavalcai e mi rimisi in piedi affannato. Non appena iniziai a camminare senti un rumore provenire da dietro di me così lentamente mi voltai e quel che vedi mi sembra surreale era un animale grosso almeno 2 metri pieno di peli neri con occhi rosso sangue, artigli lunghi 5 cm e zanne affilate mi si era scaraventrati contro facendomi cadere per terra e trascinandomi per le gambe, provai a cercare qualcosa da aggrapparmi ma ormai il tronco era troppo lontano, poco dopo senti un dolore allucinante al fianco da farmi urlare, poi però l'animale mi aveva mollato. Così iniziai a correre senza neanche fermarmi per guardare cosa sia successo, inciampai e rotolai per poi rialzarmi e ricominciare a correre come un dannato, mi faceva male al fianco e mi bruciavano i polmoni, le gambe comincivano ad andare da sole e a tremare ogni tanto fino a quando non arrivai alla strada. Poco dopo una macchina rossa sbucava e quasi mi travolse, se non avesse girato e cercato di evitarmi. Finalmente mi ritrovai fuori da quel luogo oscuro con bestie feroci pronte ad uccidere chiunque, anche se ero bagnato fradicio e sporco mi sentivo più al sicuro sulla strada che la in mezzo. Tutto ad un tratto senti una fitta provenire dal fianco destro, alzai la maglia e vidi buchi spessi come una penna e sangue colare, sembrava un morso, forse di quel animale. Cosí riabbassai la maglia e guardai all'orizzonte respirando a fatica e sentendo un altro l'ululato. Pian piano mi incamminai per tornare a casa. Quando arrivai, mi tolsi le scarpe ed entrai. Mi voltai per accendere la luce e notai che avevo lasciato le impronte bagnate sul pavimento, ma in quel momento non me ne importava tanto così andai di sopra, mi svesti mi feci la doccia e disinfettai la ferita mettendoci sopra delle garze, poi mi misi una maglietta e andai a letto. Alla mattina mi sentivo urlare dietro da mia mamma << Scott, Scott svegliati devi andare a scuola, è il primo giorno, non vorrai mica arrivare tardi>> << Si mamma un attimo>> gli risposi mentre mi alzavo andando in bagno e togliendo la benda. I buchi erano profondi almeno 6 cm e la cosa mi faceva rabbrividire così presi altre garze e le cambiai poi presi una maglia e dei pantaloni e mi vesti. Non avevo ancora preparato lo zaino così lo feci alla velocità della luce ed usci per prendere la bici. Quando arrivai a scuola schivavo la gente e andavo a mettere via la bici. Mentre mi tolsi il casco arrivava una macchina grigia che parcheggiava proprio di fianco a me, facendomi voltare per vedere chi c'è alla guida e vidi che è Jackson. Lo avevo capito da i suoi capelli biondi e gli occhi verdi, era poco più alto di me, ma era uno dei più popolari della scuola essendo il capitano della squadra di Lacrosse. Mentre appoggiavo il casco sulla bici mi arrivó una sportellata nella gamba che mi fece andare a sbattere << Attento! Così rovini la mia auto!>> mi gridava contro Jackson mentre scese dalla macchina << Jackson, andiamo fratello>> gli gridava un ragazzo che si trova a 20 metri da noi, lui mi guardava storto e si allontana. Appena avevo finito di sistemare tutto andai verso l'entrata e trovai Stiles << Ehi...guarda che roba>> dissi mentre mi alzavo la maglietta lentamente e gli mostravo la benda che è impregnata dal sangue. Lui appena la vide gli scappó un grugnito e avvicinó la mani per vedere ma io riabbassai la felpa per non fargliela toccare << Era buio, ma sono quasi certo che fosse un lupo>> gli dissi mentre mi mesi in spalla lo zaino e affai la racchetta da Lacrosse << Un lupo ti ha morso?>> mi chiese, mentre annuivo << No, non è possibile>> mi rispose, si ferma mi stava guardando per poi riprendere a camminare << Ho sentito ululare!>> << Non può essere>> << Come sarebbe non può essere? L'ho sentito >> gli dissi quasi ridendo << In California non ci sono più i lupi ok?>> disse mentre si fermava e si voltava verso di me << Da oltre 60 anni >> continuava << Davvero?>> gli chiesi << Si davvero non ci sono lupi in California>> mi rispose alzando le spalle come se non mi credesse << D'accordo, potrai non credermi riguardo il lupo ma sicuramente mi crederai se ti dicessi che ho trovato il cadavere>> a quelle parole Stiles stava saltando quasi dall'emozione << Oh stai scherzando?>> mi disse con tono emozionato << No avrò gli incubi per un mese >> gli risposi mentre lui scoppiava a ridere << Accidenti è davvero incredibile, la cosa più assurda che ci è capitata in città dalla nascita di Lydia Martin... Ciao Lydia>> disse mentre guardammo passare Lydia. Gli sono cresciuti i capelli dall'ultima volta che l'ho vista e gli si sono formati piccoli ricci rossi che stanno bene con la sua
pelle chiara << Sembri una... Una che mi ignora>> continuava Lui mentre la
Guardammo salire gli scalini. Stiles è innamorato di Lydia da quando abbiamo iniziato il primo anno, ma lei non lo ha mai guardato perchè sta solo con quelli più popolari tipo Jackson << È solo colpa tua>> continuava a parlare << Davvero diventerò uno sfigato come te, mi stai contagiando mi prenderanno di mira >> disse lui lamentandosi. Così decidiammo di salire e andare in classe, quando entriammo mi sedetti nella fila centrale, Stiles era alla mia sinistra un posto più indietro. Poco dopo essere entrati il professore e iniziava a parlare della vicenda del bosco << Come tutti sapete è stato ritrovato nel bosco un cadavere la scorsa notte>> spiegava scrivendo qualcosa alla lavagna. Mi girai per vedere Stiles ma lui mi face l'occhiolino e ridacchia << E sono certo che nelle vostre fervide e giovani menti stanno immaginando una serie di macabri scenari riguardo a questo, ma io sono qui per dirvi che la polizia ha fermato un sospettato>> continuava a spiegare mentre appoggiava il gesso e si spazzava le mani contro i pantaloni << Il che significa che potete rivolgere tutta la vostra attenzione all'opuscolo sul
vostro banco che illustra questo semestre>> Mentre afferró il foglio, uno squillo mi fece sobbalzare sulla sedia sembra un telefono ma nessuno lo prese e risponde tranne una ragazza che intravedevo dalla finestra era seduta su una panchina, ha i capelli castani e lunghi, e stava frugando nella borsa. Proprio nel momento che lei risponde, lo squillo finisce e iniziava una conversazione << Mamma tre chiamate il primo giorno mi sembra un po esagerato>> disse la ragazza mentre continuava a frugare nella borsa << Accidenti la penna, non mi dire che ho dimenticato la penna >> mentre la osservavo cominciavo a pensare a come facevo a sentire da quella distanza, e se centrasse tutto il morso di ieri sera << Devo andare, ti voglio bene >> continuavo a sentire finche la ragazza non mise giu. In questo momento mi sto chiedendo se ho sentito solo io questa conversazione o anche gli altri così mi guardai in giro ma tutti continuano a guardare il foglio << Mi scusi per l'attesa, dunque mi stava dicendo che non è crescuta a San Francisco>> disse un uomo che si avvicinava alla ragazza << No io e la mia famiglia ci spostiamo continuamente>> rispose lei mentre si alzava dalla panchina e raggiungevano insieme la porta << Vi auguro che resterete qui a Beacon Hills per un pó>> continuava l'uomo finche non raggiungevano la nostra aula e aprivano la porta << Vi presento la nostra nuova studentessa Allison Argent, cercate di farla sentire a casa>> disse in fine l'uomo prima di andarsene e chiudere la porta. Mentre la osservavo venire verso di me notai che era una ragazza straordinaria, i capelli castani ricci le risaltano ancora di più il viso facendogli un viso estremamente carino. Quando mi era passata di fianco presi la penna e aspettai che si sieda, visto che era dietro di me mi girai e gliela passai, lei mi gardava e mi sorrideva << Grazie >> mi disse mentre la prese strizzando gli occhi come se non capisse come facevo a sapere che la cercava. Quando finalmente suonava la campanella usci e andai subito verso l'armadietto, ma appena mi voltai vedo Allison, per un attimo ci fermiamo e ci scambiammo sorrisi fino a quando non arrivó Lydia << Questa giacca è...davvero bellissima, dove l'hai presa?>> gli disse << Mia madre lavorava in un negozio di abbigliamento a San Francisco>> << Allora tu sei la mia nuova migliore amica>> gli disse Lydia puntandogli il dito contro. Poco dopo arrivó anche Jackson << Ciao >> disse lui a Lydia mentre la prese per i fianchi e la bacia << Ciao Jackson>> gli rispose lei << Senti questo weekand c'è una festa>> gli disse Lydia mentre si giró verso Allison << Si una festa venerdì sera non puoi mancare>> continuó Jackson mentre teneva il braccio sul fianco di Lydia << Em non posso, devo stare con la mia famiglia... Grazie l'ostesso>> gli rispose Allison << Sei sicura? Ci sarà tutta la squadra>> disse Jackson per provarla a convincere << Intendi di Football?>> gli chiese lei << Qui non ce ne frega niente del football... Noi giochiamo a Lacrosse, abbiamo vinto tre cambionati regionali di fila >> continuava lui mentre Lydia gli sistemó un ciuffo di capelli << Grazie al capitano della Squadra>> si intromise lei << c'è l'allenamento tra poco, se non hai altro da fare>> gli disse jackson mentre prese Lydia e gli diede un bacio << Stavo andando>> inizió a dire Allison << Perfetto... Vieni >> la bloccó Lydia poi le prese per il braccio e la trascinó con se e Jackson.

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