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L'idea del Natale, per Simone, non è mai stata particolarmente attraente.
Non ama la confusione, non ama sua zia che vede due volte l'anno, men che meno suo cugino con cui non ha mai stretto un vero legame. Non ama le loro domande che nascondono un velo di giudizio nei suoi confronti.
Non ama niente, del Natale.
Perciò si ritrova a sbuffare con le braccia incrociate mentre fissa sua madre e sua nonna apparecchiare la tavola.
«Se pò sapè che c'hai?»
La voce di Manuel lo distrae dai suoi pensieri, piega appena il capo per incontrare il suo sguardo.
Odio il Natale.
Ma Manuel sembra così entusiasta di trascorrere quel giorno in compagnia di persone che non siano solo sua madre.
«Niente» borbotta, tornando a guardare le posate che vengono posizionate in modo perfettamente simmetrico sulla tavola bianca dai decori dorati.
Per Dio, è un pranzo con dei parenti, non con la regina.
Manuel gli sfiora un gomito con il proprio, come fa ogni volta che si trovano in compagnia e non possono toccarsi come vogliono, in maniera più esplicita.
«Non è vero» ribatte con un lieve sorriso sulle labbra.
«Zia Sabrina è una stronza» inizia corrucciando le sopracciglia.
«Poi?»
«Pure Alessio è uno stronzo» continua stringendo la mandibola.
«Mh-mh» mormora Manuel, mentre fa scorrere un paio di dita sul suo braccio, le aggancia al suo gomito, facendogli un cenno con il capo per indicare il piano di sopra.
Troviamo un posto dove stare soli.
Simone sospira, poi annuisce in silenzio. Salgono le scale senza dare nell'occhio, nessuno si stupisce davvero di vedere Simone e Manuel assieme, li definiscono inseparabili, anche se per ragioni diverse da quelle reali.
Giunti in camera, Simone chiude la porta e, per essere certo che nessuno entri senza bussare, scoprendoli in atteggiamenti intimi, dà pure un giro di chiave. Si appoggia alla porta con le mani giunte dietro la schiena e lo sguardo ancora scuro.
A Manuel un po' viene da ridere nel vedergli addosso quel muso lungo, gli sembra un bambino imbronciato, ne è quasi intenerito.
«Allora, me dici qual è il problema? Pe' davero, però» tenta nuovamente.
Simone si stringe nelle spalle, distoglie lo sguardo da lui.
«Te l'ho detto, sono loro il problema,» spiega con voce bassa «che poi non ho mai nemmeno capito perché nonna abbia tutta 'sta fissa di passare il Natale pure con la sorella di mamma, generalmente la detesta.»