Capitolo 1

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3 mesi dopo

Eileen pov's

Sono passati ormai tre mesi da quando papà è andato via di casa, non una singola chiamata da parte sua.
Ma ormai non mi stupisco più, e lascio andare, lascio scorrere.

Il rumore delle sue urla, è stato rimpiazzato da un silenzio assordante. Uno di quello che ti uccide, uno di quelli che fa più rumore di qualsiasi altra cosa al mondo.
Quando sono sola sento così tanto silenzio, che non sentivo da troppo tempo.
I brividi mi attraversano tutto il corpo al solo pensiero.
I ricordi sono in grado di distruggerci rendendoci deboli, e ci uccidono quando meno ce l'aspettiamo, quando siamo così stanchi dalla vita che non ci aspettiamo una delusione così grande come la morte.

Apro la finestra vicino al mio letto, e una volata d'aria fresca entra in camera mia, riempiendola di freddo, facendomi rabbrividire.
Ma decido comunque di non richiuderla, altrimenti mi farei prendere dal caldo accogliente presente in camera, e non troverei la forza per prepararmi.

L'estate è passata velocemente, come quando dal giorno, il buio, arriva in men che non si dica, ed oggi è il primo giorno di liceo dell'anno.
Insomma per quanto io possa odiare la scuola, e qualsiasi materia presente in qualsiasi corso esistibile, ne sono felice.

Cosa c'è di più bello se non tutti i casini che si creano durante l'anno per colpa di quei stupidi dei miei amici?
Niente.

La nostra scuola è divisa in corsi, e in base al corso che si sceglie, ci sono specifiche materie.
Ed oggi devo iniziare il secondo anno, al corso di psicologia.
Ci sono diverse classi, che bisogna cambiare in base alla materia, ed a volte può succedere di fare lezioni con alunni che fanno un corso diverso dal tuo, od un anno diverso dal tuo, poiché alcune materie, anche se di corsi diversi, combaciano.

Blake avrebbe dovuto ripetere l'ultimo anno del corso scientifico, ma ha deciso di lasciare la scuola per poter fare qualche lavoro, ed a detta sua, aiutare di più a casa.

Nathaniel, invece, oggi, inizierà il primo anno del corso di letteratura, ed io, per accertarmi che si sia svegliato, corro senza pensarci in camera sua, non dopo essermi vestita alla svelta, mettendomi dei pantaloni della tutta grigi, ed un body nero aderente, con una felpa sopra.
Insomma, la comodità prima di tutto.

Busso ripetutamente alla porta della sua camera, ma non ricevendo alcuna risposta apro comunque la porta.
È già pronto, sdraiato nel letto, con le cuffie guardando un punto preciso, ma nel mio caso impreciso, del pavimento. La luce ancora spenta, ed i led blu accessi.

Seppur da lontano, riesco a scorgere delle profonde e scure occhiaie sotto ai suoi occhi, segno del fatto che sarà rimasto tutta la notte sveglio a pensare.

Ho imparato a conoscerlo nel tempo, eppure so che non sarò mai in grado di capirlo fino in fondo.
Viene risucchiato dai suoi pensieri, e rimugina su ogni singola cosa.
Pensa, pensa, pensa, non fa altro che pensare, senza neanche rendersi conto di star vivendo.
La sua vita la vive nei pensieri.
Vederlo vivere davvero, è una cosa che capita raramente, o solo poche al giorno quando, parlandogli, a volte, lo riportiamo in superficie, fuori dell'oceano che è la sua testa.
Sì, la sua testa è un'oceano di concetti e idee che lo affogano, e lo trattengono in fondo.

Non si rende conto della mia presenza, perciò decido di chiudere la porta della sua stanza, e far finta di nulla, decidendo che andrò da lui solamente quando sarà ora di uscire di casa per andare a scuola.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 06 ⏰

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