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Felix pov:

«Felix! Torna in casa ti prenderai il raffreddore!»
Mi richiamò preoccupata mia madre,sul candido,appena verniciato,portico della mia nuova casa.

La ignorai continuando a saltare a piedi uniti sulle pozzanghere che si stavano iniziando a formare in quella forte tempesta,con gli stivaletti gialli con la suola nera che mi aveva regalato la nonna a Natale.

Udì una voce.
Di un altro bambino probabilmente.

«Tu... Non sei di qui,vero?»
Disse calmo il ragazzino.

Smisi di saltare,e mi girai verso la voce del mio coetaneo.

Era un bambino normale,un pelo più alto di me,con occhi felini neri come la notte più oscura di Sydney,aveva un naso alla francese e delle labbra rosee e carnose,e... un neo sotto l'occhio sinistro,che rendeva il suo aspetto,dolce e innocente,come la più pura goccia d'acqua.

Aveva i capelli lisci e setosi che arrivavano alle orecchie,neri come il carbone.

Indossava un cappottino rosso bordeaux,impermeabile,con al centro 3 bottoni neri.
In testa portava il cappuccio per non prendersi il raffreddamento e bagnarsi i capelli.

Aveva dei pantaloni neri e ai piedi,calzava anche lui i miei stessi stivaletti,solo che lui,al mio contrario,li aveva rosso bordeaux.

Si avvicinò velocemente a me.

Parlò nuovamente.
«Tu non sei di qui,vero?» mi ripeté guardandomi dritto negli occhi senza battere ciglio.

«No,mi sono appena trasferito qui da Sydney...» dissi,per poi accucciarmi spaventato, dall'enorme boato di un tuono.

Il bambino mi sorrise,un sorriso sincero e maturo,come se fosse più grande della sua età attuale.
Mi rialzai lentamente e il bambino mi disse:
«Io sono Hyunjin».

Hyunjin... Che nome familiare... Ma perché?

«Io Felix».

Mi continuò a osservare con quel suo sorriso e poi rispose:

«Si,lo so».

Lo sapeva? Come?

Mi regalò un sorriso a 32 denti ed iniziò a saltare nelle pozzanghere,ed io lo seguì,anche se ancora confuso dalla sua precedente risposta.

«Lee Yongbok Felix! Torna subito qui!» mi richiamò nuovamente mi madre.

«Se saltate nelle pozzanghere siete dei bambini cattivi!» continuò.

Dopo la frase di mia madre, Hyunjin si bloccò,era come congelato tra lo spazio e il tempo.

Mi donò un ultimo sguardo,ma serio.
E poi.
Si girò e scappò via, correndo nella tempesta,per poi sparire completamente ,tra la nebbia e pioggia,dalla mia visuale.

Sarà la prima o l'ultima volta in cui ci guarderemo?

Senza che me ne accorgessi,mia madre,si avvicinò lentamente,senza farsi sentire,dietro di me,e mi prese per sotto le ascelle, come si faceva quando era a Sydney ,e mi portò in casa,al caldo.

«Felix! Ho visto che hai trovato un amico per fare i capricci! Sei in punizione!».

Quella sera non mangiai.
Ma non perché ero in punizione.

Perché la mia fame si placò portando alla mia mente,la frase del bambino della tempesta:

«Si,lo so.»

Lo sapeva? Come? Non credo di averlo mai conosciuto.

Dissi tra me e me.

Pazienza... Tanto lo potrò rivedere quando ci sarà un'altra tempesta, almeno credo...

E continuando a vagare tra i miei pensieri sul bambino misterioso,chiusi gli occhi,ormai stanchi,e mi abbandonai alla braccia di Morfeo.

[...]

I giorni passavano,le tempeste arrivavano,Felix usciva.

E puntualmente, Hyunjin non c'era mai.

Look it's raining || hyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora