The new black widow

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Athena:

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Avevo 8 anni quando io e la mia "famiglia", che poi scoprì essere agenti della Stanza Rossa sotto copertura e che non erano quindi i miei veri genitori, fummo costretti ad abbandonare la nostra casa a Mosca senza nessuna spiegazione

Avevo 8 anni quando io e la mia "famiglia", che poi scoprì essere agenti della Stanza Rossa sotto copertura e che non erano quindi i miei veri genitori, fummo costretti ad abbandonare la nostra casa a Mosca senza nessuna spiegazione. Durante il viaggio chiesi più volte quale fosse la nostra destinazione e se saremmo mai tornati nella nostra casa ma la risposta era sempre la stessa "Non lo sappiamo piccola". Dopo diverse ore di viaggio riuscì ad addormentarmi e quando mi svegliai ero su un elicottero da sola, senza mamma o papà e non capivo come fossi finita lì.

Con me c'erano altre bambine quasi tutte della mia stessa età. Vi erano anche molte guardie. Erano tutte vestite di nero e indossavano dei caschi che non ci permettevano di vedere il loro volto. Vicino a me c'era una ragazza con i capelli blu e gli occhi marroni che abbracciava una bambina dai capelli dorati che sembrava essere la sorella. Mi avvicinai alla ragazza con i capelli blu e le chiesi:" Sai dove ci portano?" "No", ripose lei con la voce debole. "Io mi chiamo Athena, tu?" "Natasha. Lei, invece, è mia sorella Yelena."

Dopo poco l'elicottero atterrò e le guardie iniziarono a spingerci per farci scendere il più velocemente possibile urlando degli ordini in russo. Ad un certo punto sentì qualcuno che mi prendeva la mano e mi voltai velocemente. "Stai vicino a me così non ci perdiamo di vista" disse Natasha che con l'altra mano teneva stretta a sé la sorella. Feci un segno con il capo facendo intendere che avevo capito e le strinsi la mano temendo che l'avrebbe lasciata. Ci portarono in dei Container. Eravamo ammassate una addosso all'altra. Dopo poco arrivarono le guardie che separarono Natasha da Yelena. Natasha provò a dimenarsi cercando di prendere nuovamente la mano della ragazzina ma non ci riuscì e dopo poco non riuscimmo più a vedere dove fosse finita.

Ci portarono in una stanza con luci rosse e lì un signore iniziò a parlare russo:"Я Дрейков, глава красной комнаты. Мы будем растить тебя, тренировать, пока ты не станешь черной вдовой. С этого момента вы шпионы Хидры. (Io sono Dreykov, il capo della Stanza Rossa. Vi cresceremo e vi addestreremo fino a quando non diventerete delle vere Vedove nere. Da oggi in poi siete spie e assassine dell'Hydra.)"

Da quel giorno in poi ci allenammo molto. Io e Nat diventammo migliori amiche, stavamo sempre insieme ed eravamo diventate una cosa sola. Nella Stanza Rossa non era permesso avere delle amicizie perché, per essere delle perfette macchine da guerra senza sentimenti né pietà, non dovevamo esprimere emozioni. Ma a me e Nat non era mai importato veramente delle regole e molto probabilmente, se non fossimo state amiche, non saremmo mai diventate delle vedove nere e non saremmo sopravvissute più di un giorno.

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