Lo sguardo di Harry era attonito, osservava una piccola lingua di fuoco danzare turbata dal leggero venticello che trafilava dalla finestra spalancata. La cera rossa della candela continuava a fondersi lentamente cadendo sul piattino riposto dalla sua base. Si reggeva il viso con la mano, il suo palmo morbido e profumato grazie alla crema con cui si era attentamente cosparso l'intero corpo una manciata di minuti prima - curando i suoi delicati movimenti, l'aveva fatta assorbire completamente lasciando così che il suo odore zuccherato, alla vaniglia, rimanesse incollato alla sua pelle. Accavallate l'una sull'altra, le gambe si agitavano su e giù, tremanti e invase da un tremendo ed incessante formicolio.
Harry sbuffò.
Il completino nero che portava indosso aveva cominciato a risultare più scomodo del previsto. Il tessuto merlettato all'estremità gli stava fastidiosamente solleticando la pelle liscia delle cosce mentre il loro colore perlaceo aveva cominciato ad assumere diverse chiazze rossastre per via del freddo, che cozzava insensibile contro di lui; il cinturino di raso avvolto ai suoi fianchi sembrava voler stringere fino a privarlo del suo stesso respiro; le lunghe parigine scure gli erano scese fin sotto le ginocchia e le sue braccia nude desideravano nient'altro che calore. Eppure, non avrebbe chiuso il vetro della finestra: adorava l'odore del freddo, la sua indifferenza e i brividi che costantemente gli procurava.
Iniziava però a credere che quel dolciastro odore, ormai propagato in tutta la sala, di lì a poco lo avrebbe stordito nella maniera più assoluta.
Harry, ora più che mai, detestava il ritardo, i suoi capelli gonfi di umidità e quegli stupidi guanti in seta lucida che aveva deciso di infilare. Ma soprattutto, cominciava a detestare l'ultimo messaggio che aveva pensato di lasciare alla segreteria telefonica del suo ragazzo: "Ti ho preparato la cena," diceva, e con un breve risolino questo terminava. Le parole erano rimaste incastrate nel vuoto insieme a qualsiasi suo pensiero.
Aveva lasciato cadere il cellulare tra i cuscini del divano e a quel punto si era diretto verso la cucina a sfornare il suo delizioso stufato di pollo e verdure che aveva tagliato in tanti cubetti. Constatò che tutto fosse cotto a puntino e poi ripose nuovamente la teglia tra le fauci ancora calde del forno spento. Non sarebbe passato molto tempo, si rassicurò. In fin dei conti, entro una ventina di minuti, Louis avrebbe dovuto far ritorno a casa da lavoro: per quell'ora la sua squisita cenetta si sarebbe semplicemente intiepidita.
Allora diede un veloce sguardo all'orologio infisso alla parete della stanza. Corse su per le scale, raggiunse la vasca da bagno - che si era sbrigato a riempire con acqua bollente e schiuma profumata - e vi si immerse.
Poco dopo il suo corpo venne avvolto da una grande e morbida asciugamano color pesca, ogni centimetro di pelle completamente privato dalla più singola traccia visibile di peluria e i suoi capelli asciutti, profumati e ondulati sulle proprie spalle.
Per quell'occasione decise di indossare un completino nero, allacciando ai fianchi un piccolo grembiule bianco; sistemò sul capo un fermaglio del medesimo colore e fece scivolare le gambe in un paio di calze, poi infilato i delicati guanti bianchi acquistati qualche giorno prima unicamente per quella sera, in un piccolo negozietto situato nei dintorni.
Si guardò un'ultima volta allo specchio e fece ritorno al piano inferiore.
Ammirò, fiero in volto, il lungo tavolo che aveva apparecchiato per una singola persona, un calice in cristallo sistemato leggermente più a destra dei piatti, e le posate posizionate come prevedeva il galateo - a onor del vero, Harry aveva trascorso l'intero pomeriggio a leggere regole e regole mentre intagliava piccoli pezzettini di varie verdure: non aveva la più pallida idea di cosa fosse il bon ton fino a qualche ora prima. Nel frattempo, una bottiglia di vino datata 1982 era stata conservata al fresco ed un interminabile attesa si era appostata proprio fuori la sua porta di casa, pronta a bussare prepotentemente prima di essere definitivamente scacciata via.
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Tears Of Wine [L.S.]
Short StoryHarry non esitava un istante dal continuare a sussurrare parole al suo orecchio, malizioso e brillo. «Ho immaginato la tua faccia quando avresti visto il mio intimo,» sciolse le proprie mani per raggiungere le sue - fece combaciare i suoi palmi con...