Capitolo 3

14 4 2
                                    

Indosso il mio giubbino sopra il pigiama pronta per uscire a cercarlo senza una meta precisa, dopo averlo chiamato varie volte senza una risposta.
L'aria fredda che mi colpisce in pieno viso mi fa rabbrividire, le strade sono deserte solo qualche auto che passa ogni tanto.

Mi stringo nel mio giubbotto come per proteggermi con la paura costante che non mi lascia andare,
Tante domande mi girano per la testa, e se gli fosse successo qualcosa? Dove sarà andato? Conosce qualcuno? Solo domande senza risposta.

Cammino per almeno dieci minuti, guardando il cellulare per vedere se avesse visualizzato i mille messaggi che ho mandato, ma improvvisamente sbatto addosso a qualcosa o qualcuno facendo cadere il telefono a terra riportandomi alla realtà.

Alzo lo sguardo quando vedo davanti a me un grosso petto di un uomo.
Un uomo con una folta barba, capelli che gli ricadono sugli occhi rossi iniettati di sangue, indossa una maglietta e un pantaloncino
Ma come fa ?
Io pur avendo un enorme giubbotto sto per diventare una statua di ghiaccio.
Concentro la mia attenzione sul uomo davanti a me,
Il suo sguardo che vaga su tutto il mio corpo pur essendo tutto coperto, guardandomi in un modo disgustoso facendomi venire il voltastomaco.

Provo a raccogliere il telefono, ma resto bloccata a metà strada sentendo la sua voce roca.
<< che ci fai tutta sola bellezza? >> non rispondo raccogliendo velocemente il telefono, lo infilo nella tasca provando a sorpassarlo.
La sua mano si posa sul mio polso tirandomi il più vicino a lui, sento l'odore di alcol mescolato al fumo.
Immaginando già che forse questa sarà la mia fine
<< ti va di divertirti piccola? Ti giuro non te ne pentirai..>>
<< lasciami andare...>> urlo verso di lui con tutta l'aria che ho nei polmoni strattonandomi dalla sua presa, mi guardo in giro sperando di vedere qualcuno che mi possa salvare da questa situazione, ma nulla di nulla solo io e lui.

<< non così in fretta, tu sei mia questa notte >> si lecca le labbra sbattendomi contro un muretto, le sue mani vagano per tutto il mio corpo infilando la sua mano sotto la maglia, mi esce un urlo spezzato mescolato alle mie lacrime salate.

<<per favore lasciami.. >> lo spintono senza muoverlo di un centimetro.
<< sei così eccitante >> mi lecca il collo non lasciandomi andare.

<< staccati da lei subito! >> una voce dietro le sue spalle lo fa indietreggiare staccandosi da me, lo guarda dritto negli occhi, con occhi di sfida.
<< chi sei tu? Fatti i cavoli tuoi>>
<< non è importante chi io sia, l'importante è che te ne vai se si finirà male per te >>lo guarda in modo tranquillo senza far trasparire nessuna emozione, mi prende per mano mettendomi dietro le sue larghe spalle.

<< odio chi mi ruba i miei giocattolini, quindi mettiti da parte non fare l'eroe>> dice queste parole come se fossi di sua proprietà ma chi si crede di essere questo idiota!
si avvicina per riprendermi con un ghigno sul viso, l'uomo accanto a me è più veloce lo prende dal colletto della maglietta scaraventandolo per terra.
si alza barcollando pronto per sferrare un pugno che viene schivato con nessuno sforzo, ne tira un'altro ma questa folta colpendo il muro dietro di noi.
Iniziando a urlare come un bambino tenendosi la mano dolorante, noto un sorriso formarsi sul viso del uomo che mi ha appena salvato
<< fanculo tieniti pure quella puttana>> barcolla verso la strada da qui è venuto, pian piano fino a scomparire definitivamente nel buio.

Solo ora realizzo ciò che mi è appena accaduto, sentendo un nodo alla gola, quel nodo insopportabile che ti toglie l'armatura che ti sei cucita addosso, seppur tu abbia fatto di tutto per non farti vedere debole vicino alle persone.

Ma alcune lacrime scivolano dai miei occhi, rigandomi il viso.

Mi siedo sul gradino del marciapiede asciugandomi le lacrime con il palmo della mano, guardo l'uomo di fronte a me, appoggiato alla sua auto in modo disinvolto con le mani nelle tasche del suo pantalone nero di tessuto.

Appena ora noto la sua bellezza, ha dei occhi azzurri come il ghiaccio con capelli castani che gli ricadono sul viso e una corta barba, è vestito elegante con camicia e cravatta come stesse andando ad un matrimonio .
Lo fisso imbambolata pensando che ragazzi del genere gli guardavo solo nei film ma ora era davanti a me.

<< Tieni >> vengo risvegliata dai miei pensieri da quella voce così sexy che sembra quasi un sussurro

Che cavolo mi sta succedendo? Mi sento una ragazzina In pieni ormoni

Prendo il fazzoletto con mani tremanti dal uomo che me le porge.
Mi fa un lieve sorriso sedendosi accanto a me, tira fuori dalla tasca un pacchetto di sigarette estraendone una, appoggiandola sulle labbra.

<< non sei di qui vero ? >> domanda soffiando il fumo dalla parte opposta da me.
<< da cosa lo deduci? >> mi giro verso di lui, per poterlo guardare ancora meglio.

<< se fossi di qui non saresti uscita a quest'ora è di più da sola >> spegne la sigaretta schiacciandola per terra, per poi ritornare a concentrare tutta la sua attenzione su di me << devi stare attenta non siamo nel paese delle meraviglie, non tutti hanno belle intenzioni >>

<< Quindi devo fare attenzione pure da te? >> si mette a ridere riportando la testa all'indietro.
Cazzo! che sorriso che ha ?

<< forse >> lo guardo facendoli un piccolo sorriso, alzandomi per sgranocchiare le gambe che hanno iniziato a formicolarmi, Vorrei mettermi a saltellare per farmelo passare, ma mi trattengo dalla figura di merda.

<< ti ringrazio per avermi salvata, ma ora devo andare>> gli faccio un cenno di capo ricordandomi di bryan, sperando che sia tornato a casa.

Lo giuro appena lo trovo gli taglio le palle, per colpa sua stavo per morire.

<< ti accompagno! >> si alza pulendosi il pantalone dalla polvere.
<< posso andare da sola, abito vicino>>
<< non era una domanda, sali dai >> apre la portiera della macchina aspettando che io entri
<< mi hai detto di non fidarmi quindi sto seguendo il tuo consiglio >>.
<< come vuoi non insisto >> sale sull'auto mettendola in moto, ma non distoglie lo sguardo da me.
La mia sicurezza si sgretola quando guardo la strada davanti a me.
Sono sicura di riuscire a ritornare a casa da sola ?

Filo rosso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora