7-fantasmi

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Sto per entrare in casa Salvatore, devo parlare con Damon del rapimento, penso ancora che dovremmo mettere Stefan nel seminterrato di mio padre, anche se tutto questo sembra un po' ironico, so come lo aiutava Lexi. Quando sto per aprire la porta qualcuno lo fa prima di me.

<<bionda>> mi dice Stefan e io aggrotto la fronte. <<ti manco già?>> alzo gli occhi al cielo.

<<ti piacerebbe>> mi sorride beffardo. <<ho bisogno->> faccio un passo e lui mi blocca l'ingresso, aggrotto la fronte.

<<non puoi passare>> faccio un passo indietro e incrocio le braccia.

<<che sta succedendo?>> chiedo infastidita e lui buffa.

<<cose da uomini, è meglio se te ne vai>>

<<ascoltalo Cami>> mi dice Damon da dentro la casa.

<<è meglio se vai dal tuo fidanzato e lasci stare mio fratello>> alzo un sopracciglio.

<<tre parole>> ti. Il dito contro e lo guardo. <<vai al diavolo>>

<<vai via Cami, non ti lascia entrare>>

<<sai che posso aspettarti il collo o sotto metterti in modi che nemmeno immagini? Non tentarmi>> faccio un pasto e lui mi prende per le braccia, mi sbatte contro il muro, sussulto.

<<non entrerai, è chiara?>> respira agitata mentre è vicino, il mio battito cardiaco aumenta mentre lui mi guarda, i suoi occhi verdi brillano alla luce del sole.

<<e se non volessi andarmene?>> gli rispondo con tono di sfida e il suo sguardo cade sulle mie labbra.

<<vai e basta, c'è un evento in città, vai a fare cose da adolescenti, smettila di metterti nei guai>> mi lecco le labbra mentre lui mi mette le mani sulla vita.

<<non puoi dirmi cosa fare, ricordatelo. Perché se anche adesso sei un uomo delle caverne, una volta mi amavi, e quell'uomo non mi costringere a fare nulla>> la sua mascella si riferisce. <<di a tuo fratello che sono venuta qui per lui, oppure no, non mi interessa>> lui si allontana.

<<non metterti nei guai, devo già occuparmi di una Mikaelson, non me ne serve una seconda>> mi avvio verso la macchina, alza la mano e gli faccio il dito medio.

Salgo in macchina, chi diavolo pensa di essere per costringermi ad andare via? Forse avrei dovuto semplicemente prenderlo a calci in culo e ignorarlo, lasciando da parte questo dramma, ho accettato di accompagnare Noah a questo evento, suo padre è in città per tenere una sorta di lezione di storia legata all'evento di oggi.

<<come membro della società storica, è per me motivo di particolare orgoglio inaugurare la giornata di festeggiamenti>> parla il sindaco mentre cammino tra la folla. <<oggi accendiamo le luci della città e accendiamo le lanterne in onore della notte dell'illuminazione, iniziata dei fondatori 150 anni fa, ecco Tobias Fell, di una famiglia fondatrice, con una lezione storica>> mi metto a canto a Noah.

<<interessante>> si gira a guardarmi e sorride.

<<mio padre è il presidente del dipartimento di storia, per tutta la vita sono stato circondato da noiosi sermoni di due ore, andando ai musei, che vita->> si interrompe e io aggrotto la fronte.

<<tu devi essere Camille>> una donna di circa trent'anni si avvicina, ha i capelli castani raccolti in uno chignon alto, una divisa da medico, la pelle chiara e un sorriso accogliente.

<<si, e tu saresti?>> rispondo e lei si gira verso Noah, che sta leggermente arrostendo.

<<sono la sorella di Noah, Meredith, mi ha parlato molto bene di te>> sorrido e mi giro a guardarlo, sembra timido, è carino.

𝐃𝐄𝐒𝐓𝐈𝐍𝐘-stefan salvatore³ ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora