Never trust a blonde guy

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PROLOGO  

Quali sono i moti che spingono l'uomo tra le braccia del sacrificio più grande di tutti pur di difendere i propri ideali?
Com'è possibile che si arrivi ad amare una causa più della stessa vita?
È forse quel bruciore nel petto che si dirama ogni volta che ci troviamo ad esprimere un pensiero, oppure, quel briciolo di speranza che avvertiamo come una carezza ogni qual volta che siamo convinti che le cose si possano sistemare per il meglio?
O meglio ancora la sensazione di appartenenza quando ci si ritrova circondati da persone che lottano assieme a te per la stessa causa...
Io non so cosa sia giusto o sbagliato a questo mondo ingannevole, ma sono pronta a lottare con i denti e con il sangue per quello in cui credo.

Dal diario di Esmerald Sandovan, 31 Dicembre 2099.

CAPITOLO 1

Anno: 2100
Luogo: Nuovi Stati Risorti

Emmy's Pov

Oggi è una bella giornata.
Oggi il Sole splende alto nel cielo dopo essere rimasto per troppo tempo schiavo delle polveri che si sono riservate nell'atmosfera.
Se non fosse il primo di Gennaio sarei senza dubbio sulle distese di erba verde che circondano la Base 001 a godermi il torpore che si crea sulla pelle quando passi troppo tempo esposto alla luce del giorno, o almeno, credo che sia così non ricordo l'ultima volta che le mie guance si sono arrossate per via dei raggi solari.

E sempre se non fosse il primo di Gennaio penserei che il cielo ci stia facendo un regalo, ma sembra di più una grandissima presa per il culo visto che oggi mille cadetti partiranno per il "fronte unito", mentre più di duemila ragazzi entreranno nell'Accademia della Renaissance come aspiranti cadetti.

Tutti così giovani, pieno di sogni e accecati dalla ricerca della gloria.

Non hanno idea che stanno per acconsentire ad una lenta condanna a morte, ma ci è sempre stato insegnato che bisogna proteggere la nuova stabilità che abbiamo raggiunto dopo tanta sofferenza, nessuno viene costretto ad arruolarsi o almeno provarci, tutti i giovani che sono qui oggi sono spinti da un fuoco che non riesco a capire.

Nessuno esclusa me, l'unica ragazza del nuovo Stato costretta ad arruolarsi e che avrebbe di gran lunga preferito una carriera meno attiva sul campo.
Chissà magari avrei proseguito i miei studi e sarei entrata in politica, oppure al Senato o meglio ancora sarei diventata una professoressa.
Credo che non lo saprò mai visto che il caro Zio Mason, attuale Generale in carica dell'esercito della nostra nazione, la pensa molto diversamente dalla sottoscritta.

"Non puoi recarmi un tale dispiacere, tesoro, mi spezzeresti il cuore"

Questa è stata l'unica frase uscita dalla bocca di mio zio il giorno in cui gli dissi che non volevo arruolarmi, quella sola frase mi è bastata a capire che il mio posto nel mondo era già stato deciso e non poteva essere messo in discussione.

Per questo ora sono costretta a dire addio alla mia camera negli appartamenti riservati alle famiglie dei soldati più decorati, un piccolo pezzo di me appartiene a queste quattro mura dipinte di rosa; colore che qualche mese fa aveva iniziato ad innervosirmi ma che ora mi mancherà terribilmente.
Tutta la mia vita, la mia persona, quello che sono diventata sta per essere stravolto completamente e non ho nessuna idea su come attutire il colpo.

Sento tutta la malinconia del mondo quanto guardo per l'ultima volta dalla finestra che si affaccia sui campi di allenamento, la stessa finestra verso la quale rivolgevo lo sguardo ogni qual volta fossi spaventata o incuriosita da quello che si cela al di fuori degli spazi sicuri della Base.
Credo che ben presto la mia curiosità verrà sfamata.

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