Prologo

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Le urla arrivavano dal piano terra e si spandevano per tutte le scale fino ad arrivare su su, vicino a camera sua e di sua sorella. "Maggie James ti avverto" urlò ancora più forte sua madre "Ti avverto ho detto,se superi quella porta poi non ci rientri più, occhi!"
Maggie non ci fece caso, quella urlava urlava ma come si dice can che abbaia non morde. Continuò con frenesia a buttare i suoi affetti principali nella valigia, ogni tanto con un buffo ruotare della mano si sistemava i capelli che puntualmente le cadevano in faccia.
Quando ebbe finito afferrò la valigia e scese di colpo le scale. "Adesso chiamo tuo padre disse afferrando l'Iphone e digitando un numero che conosceva a memoria. "Merda Roy,rispondi" disse mentre dall'altra parte partiva la segreteria. La fuori Braver Street si godeva le prime tiepide luci di una mattina di mezz autunno.
"E va bene amore, fermati. Fermati, riflettici, parliamone, parliamone. Vuoi andare da papà a stare. Puoi farlo, ci mettiamo d'accordo ma fermati. Nel vialetto davanti a casa loro una berlina color crema attendeva paziente. "Lo so che sei là ragazzo, ti vedo, aspetta che suo padre lo sappia e poi ti fa un culo così " urlò accompagnando il gesto con le mani. A quelle parole il passo di Maggie accelero ancora di più, sistemò la valigia di dietro e poi salì. Un ragazzo sulla ventina la fissava con brama. Aveva i capelli rasati e un collo lungo che terminava in un viso armonico e pulito "tutto a posto?" "Quella strega rompe" lui avrebbe voluto dire qualcosa riguardo al fatto che tutte le madri sono così ma non disse nulla.
" é pur sempre tua madre" lei lo ghiaccio con un sorriso al limite tra il divertito e il provocatorio " okay é proprio una stronza" rise lui è Maggie aprì la bocca fingendo stupore " ehi é pur sempre mia madre" lui ingranò la prima e nel giro di pochi istanti l auto ebbe superato Braver Street

La notte é fatta per dormireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora