quattro

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taehyung bevve un lungo sorso dal suo bicchiere e si guardò attorno. non aveva mai amato frequentare quel genere di posto, la musica era troppo alta e la gente troppo ubriaca per ragionare lucidamente.

in più non era un grande bevitore, era capace di ubriacarsi anche soltanto con due bicchieri e l'idea di perdere la testa e fare cose di cui non si sarebbe ricordato il giorno dopo, gli metteva ansia.

cosi mentre jungkook al suo fianco continuava a bere un sorso dopo l'altro, lui si era ripromesso di berne soltanto un bicchiere e niente di più.

quando lo sentì parlare ancora, roteò gli occhi e si voltò a guardarlo. «non ti stanchi mai di parlare?»

jungkook sorrise mentre allungava una mano sopra la sua. «perchè dovrei, non capisco come tu possa stare sempre in silenzio. a volte mi dimentico anche il suono della tua voce.»

taehyung tolse la mano da sopra la sua con un gesto infastidito e si guardò attorno ancora una volta. «perchè mi hai portato qui?»

«volevo soltanto bere qualcosa con un amico.»

«non voglio essere tuo amico.» chiarì taehyung.

«si lo so, me lo ripeti sempre.» sbuffò jungkook mentre si riempiva un altro bicchiere. «ma alla fine hai accettato di venire qui con me e non fai altro che parlarmi a lavoro, quindi sono già tuo amico, non credi?»

«lo faccio soltanto perché non fai altro che infastidirmi e sono venuto qui perché mi hai detto che non mi avresti più infastidito.»

«e tu ci credi?» rise jungkook, avvicinandosi di piu' a lui con lo sgabello. «ti ho chiesto di accompagnarmi perchè volevo soltanto passare del tempo con me.»

«me ne vado.» taehyung strinse il pugno a quelle parole e si alzò, ma fu trattenuto da jungkook che si aggrappó a lui. «lasciami andare, sei ubriaco.»

«non sono ancora del tutto ubriaco, mi rendo conto di ciò che faccio.» disse mentre una delle sue mani si spostava sopra il ginocchio del maggiore.

taehyung strinse il suo polso per fermarlo. «non so che idea tu ti sia fatto, ma non mi piaci. ne voglio essere tuo amico. quindi smettila di toccarmi continuamente, mi fa sentire a disagio.»

«ti senti a disagio perchè ti piace e non vuoi accettarlo.» sussurrò jungkook al suo orecchio e ancora una volta, taehyung si allontanò di scatto.

così jungkook sorrise e si morse il labbro. «è il tuo punto debole, non è così?»

taehyung si alzò e lo strattonò. «smettila di dire cazzate.»

la mano di jungkook si spostò lungo il suo collo e poi dietro al suo orecchio, che accarezzò con i polpastrelli. a quel gesto, il corpo di taehyung si irriggidì e potè vedere la sua pelle riempirsi di brividi.

il suo respiro si fece più pesante e jungkook sorrise mentre accarezzò anche il retro dell'altro suo orecchio. «avevo ragione, è il tuo punto sensibile.»

taehyung afferrò tremolante il suo polso per bloccarlo e cercò di spingerlo via. «ti ho detto di non.. toccarmi.»

la sua pelle era inevitabilmente ricoperta di brividi ed ogni qualvolta qualcuno accarezzava quel punto in particolare, si sentiva debole e incapace di formulare una frase intera.

jungkook sfruttò quella sua debolezza per avvicinarsi ancora di più a lui, gli fissò le labbra e parlò lentamente: «sei ancora più bello quando non mi urli contro.»

taehyung lo spinse via dalle spalle a quelle parole ma c'era qualcosa di diverso nei suoi occhi, come se quel tocco lo avesse destabilizzato a tal punto da fargli perdere la lucidità per qualche istante.

uscì in fretta da quella stanza per potersi rifugiare nei bagni, dove prese a respirare profondamente.

odiava quel ragazzo per quell'aria presuntuosa che aveva sempre in viso, lo odiava perchè si divertiva ad infastidirlo e perchè gli sorrideva sempre in maniera spudorata.

e odiava quel ragazzo per averlo fatto sentire in quel modo.

si ritrovò a stringere con nervosismo il lavandino, mentre guardava la sua immagine riflessa allo specchio. da quando era entrato nella sua vita, aveva rovinato tutto.

a causa sua era stato ripreso più volte a lavoro e in più conosceva la sua relazione con jimin, e lo infastidiva l'idea che potesse sapere così tanto su di lui e sulla sua vita privata.

aveva persino spesso attacchi di rabbia, cosa insolita per una persona calma e silenziosa come lui.

quando jungkook entrò in bagno poco dopo, taehyung non ci pensò un istante ad afferrarlo per la camicia e a sbatterlo contro il muro.

«esci dalla mia vita, stavo meglio quando non c'eri.»

jungkook guardò le sue labbra così vicine e sorrise con malizia. «non sapevo che fossi un tipo a cui piace farlo violento.»

taehyung chiuse il pugno pronto a colpire quella brutta bocca che si ritrovava, ma piuttosto, con l'altra mano strinse più forte il colletto della sua camicia e premette con forza la bocca contro la sua.

jungkook si irriggidì a quel gesto inaspettato mentre taehyung, cominciava a muovere le labbra sopra le sue in un ritmo veloce e quasi rude.

prima che jungkook potesse stringere la sua nuca cosi da avvicinarlo di più a se, taehyung si allontanò di scatto e si ripulì la bocca con la manica della giacca. «così finalmente starai un po' zitto.»

poi uscì dal bagno, mentre jungkook ancora incredulo, si toccava le labbra con la punta delle dita.

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