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Sento il suono della sveglia, un rumore assordante per le mie orecchie, mi alzo e maledico i creatori di questo aggeggio infernale, come ogni giorno d'altronde.
Mi dirigo verso il bagno, mi lavo, mi vesto e scendo dai miei.
Siamo una famiglia abbastanza amorevole, nonostante tutte le orribili situazioni  che ci sono capitate siamo ancora qui, uniti e con tanto amore da donare.

Quando ero più piccola a mia madre venne diagnosticato un cancro al seno, sembrava incurabile ma dopo molto tempo, cure e speranza mia madre guarì.
Mio padre invece essendo di nazionalità americana dovette stare in America per 4 anni e in più durante il suo soggiorno doveva stare accanto ai suoi genitori che stavano avendo diversi problemi (questo successe dopo la malattia di mia madre).
Quando tornò io stavo per compiere
16 anni e mi fece il regalo migliore che potessi desiderare: un viaggio di tre anni a New York.
Pur essendo per metà americana non ho mai avuto l'occasione di andare a visitarla, ed ora era il mio momento.

Oggi era il giorno della mia partenza e non vedevo l'ora.
Avevo qualche amico qui in Italia quindi mi dispiaceva lasciarli, però da un lato finalmente dopo anni passati tra lacrime e dolore aspettavo solo di partire per crearmi una nuova vita, pur essendo ancora giovane.

Scendo giù con le mie valige, saluto mia madre e mio padre mi accompagna in aeroporto dove prendiamo assieme l'aereo.
Dopo circa 10 ore di volo arriviamo a destinazione, scendiamo e prendiamo tutte le nostre cose.
Mio padre aveva le lacrime agli occhi.
"Amore mio, sei diventata così grande.. Mi dispiace non essere stato con te per tutti quegli anni, ma spero che tu possa perdonarmi. Io ti amo con tutto me stesso, il tuo papà sarà sempre qui per te se ne avrai bisogno."
Detto ciò mi bacio la fronte e se ne andò.

Ok, calma. È tutto apposto . Non andare in panico.

Presi il cellulare e mi incamminai seguendo la strada che mi indicava Google Maps. Wow, New York è una città così splendida.
Ero arrivata a casa dei nonni con molta facilità ed ero molto sorpresa da ciò.

Varcai la soglia della porta e una donna dall'aspetto piuttosto giovane mi accolse, mi sembrava addirittura troppo giovane per essere mia nonna.

"Io sono la badante, aiuto i tuoi nonni a fare certe cose che loro non riescono a fare. Se vorrai chiamami e ti porterò un po' in giro per New York."
Stava per andarsene quando si girò di nuovo "Ah quasi dimenticavo, io mi chiamo Sophie! È stato un piacere conoscerti."
Detto ciò si giro per la seconda e se ne andò.
Sembrava tutto così bello in quella casa, tranne per due individui; mia nonna e mio nonno.

Non li ho mai conosciuti dal vivo, era la prima volta, ma dopo che hanno portato via papà per gran parte della mia adolescenza me la ero presa con loro.
Preferirei farmi investire oggi stesso da un autobus, piuttosto che condividere la casa con loro per tutto quel tempo.

Mi girai anche io per uscire dalla porta quando sentii una voce maschile
"Hey e tu chi sei?"
Mi voltai di scatto, wow. Quello che parlò era un ragazzo, penso della mia età o poco più grande, capelli mori con qualche riflesso più chiaro, e due magnifici occhioni marroni, dolci, si poteva capire che persona fosse solamente guardandolo negli occhi.

"Oh hey sono la nipote di Marc e di Maria, tu chi saresti?"
Si fermò per un attimo e poi disse "Oh capisco, Rosaline giusto? Comunque piacere, io sono Chris, sono anche io il nipote di Marc e Maria, vivo in questa casa da un po', sono insopportabili!"
Scoppiammo a ridere entrambi, sapevo già che saremo diventati grandi amici, o almeno lo speravo.

"Si sono la loro nipote, però il mio nome non è Rosaline, ma Roslyin.."
"Cavolo" disse il moro "è un nome davvero particolare, ma è davvero magnifico!"

Apprezzava il mio nome. Era la prima persona, oltre alla mia migliore amica in Italia, che apprezzava il mio nome. Ero colpita.

"Che c'è? Ho detto qualcosa di sbagliato?" Era preoccupato, si sentiva dalla sua voce tremolante.
"No assolutamente." Dissi io "anzi, non mi capita spesso che le persone apprezzino il mio nome siccome è 'strano'. In Italia venivo sempre presa in giro per questo fatto."

In Italia mi odiavano praticamente tutti i ragazzi che conoscevo senza un vero e proprio motivo. Speravo di riuscire a ricominciare una volta essere arrivata qui a New York, e sembra che io ci stia riuscendo, finalmente.

"Oh.." era rimasto a guardarmi per qualche secondo, come se volesse dirmi o chiedermi qualcosa ma non ci riusciva.
"Che ne dici se andiamo a fare un giro? Così mi spieghi un po' la tua storia, se ti va"

Ero ancora più incredula di prima, qualcuno era interessato ad ascoltare la mia storia?
Sembrava una cosa impossibile per la Roslyn italiana, finalmente sarei riuscita ad essere la Roslyn amata o la Roslyn scelta che ho sempre sognato di essere?
Naturalmente accettai l'invito senza pensarci due volte, così tutto contento mi oltrepassò e aprì la porta alle mie spalle, facendomi passare come un vero gentiluomo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 04 ⏰

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