Aprivo gli occhi.
Mi ritrovavo seduto ad aspettare qualcuno, su una sedia alta e tenendo le mani, abbastanza sudate, sul bancone di quel locale. L'aria era pesante, per me. Sentivo l'ansia crescere dentro, minuto dopo minuto.
"Ma quando arriva..." - mi ritrovai a pensare, mentre il cuore andava a ritmo, all'unisono, con il ticchettio dell'orologio da polso.
"Avanti" - lo ripetevo a me stesso, mentre le labbra mi si seccavano e la gola si stringeva.
Stavo pensando che se non fossi stato così affrettato, con il senno di poi, forse avrei aspettato un po' di tempo in più.
Mentre pensavo questo, una voce alle mie spalle mi fece perdere un battito, o due.
Mi girai, e la vidi."Ji-eun..."
Bella come un dipinto, mi sorrise e si avvicinò al bancone dove ero seduto. Ordinò qualcosa da bere, e poi si sedette di fianco a me. Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso. Sapete, quella sensazione meravigliosa, di qualcosa che si fa largo nel cuore, ogni qual volta che qualcuno pronuncia le parole esatte che vorreste sentire, o quando vedete qualcosa di Unico, di speciale, che vi fa battere forte il cuore e sorridere?
Ji-eun si voltò verso di me. I suoi morbidi capelli neri le contornavano il viso, corte ciocche che si muovevano dolcemente quando lei le sfiorava per portarsele dietro all'orecchio.
"Taehyung, sembri così nervoso."- Aggiunse d'un tratto, il suo sguardo un po' preoccupato e una mano sotto al mento per sostenersi appoggiata al bancone.- "Sicuro vada tutto bene?"
"Sí! Sí...scusa se ti ho fatta preoccupare."
"Non preoccuparti."- sorrise.- "Piuttosto, perché siamo qui?"
Presi un bel respiro. Sicuro, se avessi lasciato andare quel respiro, avrei fatto volare via anche i tavoli e le sedie. Teso come una corda di violino. Sorrisi, impacciatamente, mentre mi guardai attorno e poi tornai a posare i miei occhi su di lei.
"Non ti piace qui? Troppo..."
"Sofisticato? Uh beh...no, nemmeno troppo conoscendoti."
Entrambi ridemmo e poi guardai nel mio bicchiere, prima di buttare giù l'ultimo sorso e posarlo sul bancone.
"Da quant'è che ci conosciamo? Mhhh..."
Ji-eun sorrise e scosse la testa, incrociando le braccia e guardandomi attentamente, avvicinandosi di più verso di me.
"Cos'è? Ti metti a fare gli indovinelli ora?"
"Ho sempre una mossa-"
"-segreta, che non ti aspetteresti mai-"
"-ma che risulta sempre essere un colpo di genio."
Entrambi finimmo la frase insieme. Le nostre voci che completavano l'una quella dell'altro. Scoppiammo a ridere e Ji-eun si portò una mano sulla bocca, era così adorabile.
Era bellissimo starle accanto. Mentre lei rideva e io la guardavo, innamorato, mi sembrava di stare dentro ad uno di quei film in bianco in nero, dove i due innamorati sono pazzi d'amore. Niente di smielato, per intenderci, ma sono sempre stato un tipo abbastanza romantico. Avevo sempre sognato, fin da bambino, di trovare il mio primo, grande e vero amore sotto la pioggia, in estate. La pioggia d'estate, capito?
Ed era questo lei, per me. La pioggia estiva, di quelle che brami tanto perché il caldo è veramente insopportabile ma che, ciò nonostante, peggiora solo la situazione. Ma in questo caso Ji-eun non la peggiorava per niente, affatto.
Ji-eun era la pioggia d'estate che portava con sé quella dolce e pacifica malinconia, di quella che vivi di tanto in tanto, per esempio, appunto, quando l'estate sta per finire.
Ci eravamo conosciuti un caldo pomeriggio d'Agosto e, poco dopo averla vista per la prima volta, si mise a piovere. Ma io rimasi folgorato da lei, e credo lo stesso per lei.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Potessi tornare indietro, lo farei senz'altro.
Usciti dal locale, le presi la mano e intrecciai le miei dita con le sue. Salimmo in macchina e Ji-eun accese subito la radio, con l'aria concentrata mentre cercava una stazione radio con musica decente. Guidai per un tratto, stava cominciando a calare il sole e il tramonto era meraviglioso.
"Guarda che meraviglia!" Esclamò lei, posando una mano sul finestrino, il suo sorriso cresceva e i suoi occhi riflettevano la luce calda del tramonto. Sorrisi, e guardai a mia volta quei colori spettacolari che si destavano dinanzi ai nostri occhi.
"Sei il mio tramonto."
Ji-eun sorrise, e si voltò verso di me. Io la guardai a mia volta, continuando a guidare. "Sei il mio tramonto"?
"Sono il tuo tramonto?"
Lei annuì. E continuava a guardarmi, avvicinando poi una mano alla mia tempia, mi accarezzo con il dorso dell'indice, delicatamente.
"Il mio tramonto. Sì."
Continuai a tenere gli occhi fissi sulla strada, ma non potei evitare di guardarla di tanto in tanto.
"Non c'è niente di più bello del tramonto, Taehyung."
Poi si mise a ridere dolcemente e alzò il volume della radio. Una canzone dal sapore estivo e malinconico riecheggió nell'abitacolo e lei cantava, sapendo parola dopo parola. Mi misi a ridere con lei, era contagiosa.
"I'm going under and this time I fear there's no one to turn to
This all or nothing way of loving got me sleeping without you
Now, I need somebody to know
Somebody to heal
Somebody to have
Just to know how it feels
It's easy to say but it's never the same
I guess I kinda liked the way you helped me escape"~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Era successo qualcosa.
E mentre cercavo di ricordarmi cosa fosse, non riuscivo.
Mi sentivo isolato, perché gli ultimi momenti erano insipidi, intangibili. E lei non era accanto a me.Ricordavo poco o nulla, tutt'ora ricordo pochissimo. Ma quando per la prima volta aprii gli occhi, era tutto diverso. Niente tramonto, musica ad alto volume, pioggia d'estate, Ji-eun.
Ji-eun...
Mi ritrovavo sdraiato sull'asfalto. Se solo provavo a muovermi ogni singolo muscolo mi faceva male, un dolore repentino che mi lasciava senza fiato. Cosa diamine era successo...
Provavo, anzi mi sforzavo, a ricordare. Ma più ci provavo, e più la mia testa faceva male. Quasi scoppiava, e sentivo i polmoni andare a fuoco. Se provavo a tossire, si aggiungeva un altro dolore alla lista. Però dovevo farlo, dovevo alzarmi e capire dove fossi.
Non so con quale forza e coraggio, ma riuscii a sollevarmi, prima con un braccio e poi con l'altro, mentre sostenevo il mio peso e tremavamo, la mia visione si offuscava e un dolore alla testa mi faceva perdere i sensi momentaneamente. Stringevo i denti, prima di lasciarmi andare ad un pianto disperato. Perché non capivo dove fossi, e perché fossi finito proprio lì. E perché quel dolore partiva dalla testa fino al mio occhio sinistro, e non riuscivo a mettere a fuoco la vista. E proprio mentre mi limitavo a trovare un senso a tutto questo, mi lasciavo andare. Fino a quando...
Intravvidi in lontananza qualcuno, camminare cautamente fino a me. Non riuscivo a vedere bene chi fosse, ma c'era un'altra anima oltre alla mia. Non ero solo. Steso a terra e senza forze, sentivo che non sarei resistito a lungo. Proprio mentre questa persona si precipitava da me, persi completamente i sensi.
Chiudevo gli occhi.

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𝓛𝓸𝓿𝓮 𝔀𝓲𝓷𝓼 𝓪𝓵𝓵
Fanfiction"Eppure, due giovani cuori che provano amore, sconfinati dal mondo, alla deriva di tutto ciò che di più profondo esista, si ritrovano l'uno con l'altro. Si riappacificano, e si lasciano trasportare dalla frenesia che li circonda. Eppure, quegli stes...