Il figlio di Nessuno

722 43 17
                                    

"Se ad Ogigia arriverai
Il tesoro troverai
Ma attenzione Oh tu straniero
Non a tutti è aperto il sentiero
Di mappa solo una ce n'è
E il protetto ce l' ha con sé
Se il protetto non sarai
Tu mai entrerai.
Poseidone è il re del mare
Perciò per questo non lo potrai ingannare
Il tesoro è celato
Da ogni sguardo indesiderato
Calipso vi dimora
Quindi marinai è arrivata l'ora
Di far leva in mare aperto
Verso il tesoro mai scoperto"

Così narrava la leggenda, la leggenda di quel tesoro mai scoperto, tutti i marinai ne erano a conoscenza compreso Edward " Il figlio di nessuno".
Soprannominato così dalla sua gente perché era stato ritrovato su una spiaggia abbandonato alla deriva quando era solo un neonato in fasce. Una coppia si prese cura di lui dandogli un nome, una casa, ma sopratutto una famiglia.
Una famiglia che gli era stata portata via troppo presto da quei luridi dell' esercito inglese.
Erano passati ormai molti anni ed Edward portava ancora con sé le ferite di quell' evento, oltre a quelle che già portava dall' infanzia quando aveva saputo di essere stato adottato e di non aver mai conosciuto i suoi veri genitori.
Ma ora Edward era un uomo coraggioso, nobile e pieno di valori ma sopratutto era il capitano della "Queen of The sea" la sua nave pirata.
Da anni ormai aveva intrapreso quella vita, la sua ciurma era diventata la sua nuova famiglia ma senza dimenticare il mare.
L' infinito dell' oceano era la sua anima e la sua essenza, Edward era nato dal mare ed esso faceva parte di lui. Era un uomo alto e magro, capelli corti e neri come l' ebano, sopracciglia scure, occhi azzurri e profondi come il mare, una leggera barba che gli ricopriva il volto insieme ai baffi. Indossava sempre una camicia bianca leggera, pantaloni di pelle neri, stivali ma quello che lo distingueva di più era il suo cappotto di pelle nero insomma era un uomo molto affascinante.
Sul suo petto era presente un segno, un segno che lo distingueva da tutti gli altri, aveva inciso il disegno di una mappa che gli ricopriva tutto il petto. Era stato ritrovato già con quella mappa incisa sulla pelle, tutti però avevano constatato che l' isola verso cui faceva rotta era inesistente.
Nessuna mappa la riportava, nessuna mappa appurava l' esistenza di quell' isola.
La sua ciurma era formata da dieci pirati ma solo uno era il suo braccio destro, William detto "Lama d' acciaio", non poteva però mancare la sua compagna Charlotte detta "La bianca".
Chiamata così per la sua carnagione estremamente pallida,occhi azzurri quasi bianco ghiaccio e capelli che sembravano color argento.

Stavano facendo rotta verso l' isola di Tortuga, il mare era sempre stato benevolo nei confronti del capitano, era sempre riuscito a superare tutte le calamità.
Edward era intento a studiare la cartina nella sua cabina quando sentì bussare
-"Sì chi è?"
-"Sono lama d' acciaio "
-"Oh William entra pure"
William era il suo uomo più fidato,erano stati subito grandi amici e tra loro c' era molto intesa.
-"Capitano..."
William lo guardava a bocca aperta passando lo sguardo sopra il petto nudo di Edward
-"Quella è una mappa mio capitano"
-"Sì ce l' ho sempre avuto ma non porta da nessuna parte"
Disse Edward con uno strano bagliore negli occhi
-"Come fai a credere che non porti a nulla?Edward per tutti i sette mari potrebbe celarsi un tesoro cosa ne puoi sapere?"
Edward sbuffò sonoramente scuotendo la testa
-"Il mio istinto invece mi dice che non è così è solo uno stupido scarabocchio. Ma parlando di cose serie quanto manca per Tortuga?
-"Sono venuto ad avvertirla perché la terra è in vista domani arriveremo"
Disse William leggermente irritato dalle risposte del capitano
-"Non mettere il muso adesso. Anche Charlotte pensa come me che non sia una buona idea "
-"Va bene, va bene non insisto torno su "
Si congedarono così.
Era notte fonda ormai ed Edward non riusciva a prendere sonno perciò, si recò sul pontile della nave per fare una passeggiata, stava camminando assaporando a pieno l' odore di salsedine.
Credette di aver bevuto troppo rum non appena vide comparire una figura davanti a se, una figura eterea, si avvicinò e capì che si trattava di una donna. Una donna dai lunghi capelli color biondo che fluttuava nell' aria, occhi blu come le profondità più oscure del mare, una veste bianca leggere di seta la ricopriva...Era semplicemente bellissima.
-"Chi sei?"
Sussurrò il capitano non credendo a ciò che vedeva.
La donna si avvicinò a lui lentamente e gli accarezzò il viso, non aveva mai sentito nulla di più morbido e delicato
"Il mio nome è Calipso, figlia di Elio e Perseide.
Sono colei che nasconde qualcosa che ti appartiene Edward. Fai rotta verso l' isola che hai incisa sul tuo petto, ti porterà da me e ti porterà al tesoro,il tesoro più grande che possa esistere per voi esseri umani. Non farti ingannare dalla tua compagna"
Sussurrò guardandolo negli occhi
"Ti sto aspettando da troppo ormai hai la mia benedizione per il viaggio"
Edward ascoltò le sue parole con attenzione, annuì alla sua richiesta, mentre i suoi occhi ebbero uno strano bagliore, la guardò allontanarsi
-"Ma aspetta... io.."
Ma ormai era troppo tardi Calipso lentamente scomparve alla sua vista.
Non poteva credere a quello che gli era appena successo, ora però sentiva, sentiva in cuor suo che quella era la scelta giusta.
Doveva dirigersi verso quell' isola, l' isola di Ogigia.

Il figlio di NessunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora