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La sofferenza non è mai desiderabile in sé; tuttavia, una volta che è entrata nella nostra vita, tanto vale trasformare un'esperienza difficile in un'occasione di cambiamento.
C. André, A. Jollien, M. Ricard.

Questa notte, l'aria gelida mi trafigge con piccole schegge cuore, anima e viso. Non ho mai chiesto di amarmi, né tantomeno di rimanere al mio fianco ed ora, vedendomi sola, distrutta, piena di cicatrici indelebili mi fa solo tanta rabbia. Cazzo. Mi sono fidata della persona sbagliata, come sempre, non riesco mai a fare la scelta giusta. Ho la testa che va in fiamme e non riesco a non piangere, per la disperazione.

Che stupida che sei, come hai potuto pensare minimamente che fosse rimasto? Pensavi fosse la persona della tua vita, come piaceva tanto a te chiamarlo. L'amore fa male piccola Heav. Ti distrugge, ti ruba l'anima, il cuore e ti fa diventare una persona che non sei.

Più ascolto le voci nella mia testa, più le lacrime scendono ininterrottamente. Mi bagnano il viso come se fossero lame appuntite, tagliando le mie guance, in modo uguale, sento scorrere sangue amaro, quello che sto gettando per ciò che è successo. Non mi perdonerò mai per ciò che è successo. L'amore mi ha fatto fare cose di cui non mi pento, ma se tornassi indietro, non le commetterei una seconda volta. Mi ha lasciato qui, in mezzo alla tempesta più grande del mondo, fottendosene di tutto il resto. Fregandosene di me. Mi diceva sempre che la Heav che ha incontrato quel pomeriggio, gli aveva salvato la vita. Gli aveva fatto cambiare idea su molti aspetti, come ad esempio, fidarsi e confidarsi, con una persona estranea. Se lui avesse tenuto davvero a me, al nostro rapporto, non sarebbe scappato via come un animale spaventato, lasciandomi sola con tutte le ferite che mi ha causato lui. Ti prego, Piuma. Torna da me. Due lacrime rigano il mio volto ma questa volta no, non posso lasciarglielo fare. Accendo una sigaretta, cercando di non pensare a lui, mentre guardo il cielo stellato. Certi giorni è difficile guardare avanti. È come se avvertissi il peso del mondo sulle spalle, un'enorme responsabilità direi. Non sono mai stata brava a portare a termine un compito, perché sono stata capace di perdermi nel mentre. Più ci riprovavo, più sentivo di non essere all'altezza; ed è così che pian piano, sono caduta spezzandomi tutte le ossa.

Sono le 3 del mattino e i miei occhi non vogliono saperne di riposare. Ripenso a tutto ciò che è successo e non riesco a darmi pace. È solo colpa mia. Come hai potuto lasciar andare l'unica persona che ti voleva bene? Ricordo le sue mani arrossate e piene di vene, mentre stringeva quel maledetto borsone, contenente i suoi maglioni profumati e jeans attillati che amava tanto indossare. Ho cercato di fermarlo tagliandogli la strada ma non c'è stato verso di fargli cambiare idea. Eppure.. Pensavo che se gli avessi mostrato le mie fragilità, lui.. Oh, cosa? Piccola ingenua che non sei altro. Gli hai fatto pena. No, no, no. So che non è così. Lui mi ha detto che voleva chiedere aiuto, scappando da questa realtà. E anche da me. Guardo al di fuori della finestra e prego, guardando il cielo che Ares ritorni a casa. L'avrei aiutato. Il solo pensiero che possa essersi perso o addirittura che si sia fatto del male mi provoca un dolore che non riesco a spiegarlo. È come se mi avessero preso il cuore a calci, strattonato e strappato dal suo posto per gettarlo per terra. Ti prego, torna da me.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 16 ⏰

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