some mistakes get made
that's alright, that's okay
you can think that you're in love
when you're really just in pain
some mistakes get made
that's alright, that's okay
in the end, it's better for me
that's the moral of the storylo scroscio dell'acqua era l'unico rumore che rimbombava all'interno del bagno, attutendo qualsiasi altro suono che caratterizzava l'ordinario di quella casa, proprio di una famiglia che aveva reso suo il significato quanto più contraddittorio possibile della parola silenzio, e che faceva del frastuono il suo quotidiano, del perenne caos quasi il suo scopo ultimo, vitale.
o, almeno, era quello che jisung aveva sempre creduto, cercando di trattenere i propri pensieri dietro sorrisi forzati e un tono di voce che non lasciasse trapelare in alcun modo una punta di acidità, un retrogusto amaro di freddezza.
una maschera di acciaio, quella che si era trovato costretto ad indossare fin dalla tenera età, per riuscire ad evadere dalla realtà di tutti i giorni e a rifugiarsi in quella che la sua mente aveva creato per lui nei momenti di profondo sconforto, quando l'unica via di fuga possibile era immaginare di avere una vita diversa, per non trovarsi sul punto di cedere e soccombere alle proprie voci interiori negative, la cui proposta finale rimaneva solo e soltanto una, che il ragazzo si era più volte visto prendere davvero in considerazione, sull'orlo dell'esasperazione, il culmine di un lungo e sofferto travaglio tra ciò che lui era stato un tempo, che era in quel preciso momento della sua vita, ma che tuttavia non sarebbe mai stato in futuro.
ma come si poteva tentare di fuggire da se stessi, liberarsi dal proprio corpo, che altro non era che un contenitore, un involucro, di quello che costituiva le sua vera e pura essenza, quale strategia poteva adottare per riuscire ad annientare la propria mente, il capo supremo che comandava ogni minimo aspetto della sua personalità, come demolire quella costruzione difettosa che era, senza apportarvi danni permanenti, ma delle modifiche positive?
come distruggere il mostro che aveva preso possesso di sé, le redini della sua stessa vita e il controllo totale delle sue proprie azioni?
quando si rese conto che la temperatura dell'acqua si stesse gradualmente abbassando, fino a non conferirgli più alcun sollievo, una sorta di conforto dolceamaro, jisung prese una spugna imbevuta di bagnoschiuma, portandola a umidificare le proprie braccia con movimenti lenti e circolari, passandola più volte sulle stesse porzioni di pelle nuda, quasi a voler cancellare ostinatamente la traccia di qualcosa che vi era rimasta impressa, ma senza riuscirvi, neanche dopo infiniti sforzi.
come avrebbe potuto purificarla, avendone concesso, involontariamente, il tocco ad una persona che si era presa deliberatamente il permesso di trarne solo vantaggio personale e non un piacere condiviso, frutto di un assenso esplicitato, una decisione di comune accordo?
sarebbe mai stato in grado di perdonare l'errore che aveva commesso con la complicità di un sentimento che sapeva bene non sarebbe mai stato alla base di alcun rapporto futuro, destinato a rimanere un frutto acerbo, perché non curato sufficientemente da ambedue i lati?
i crossed my heart as you crossed the line
one heart broken, four hands bloodyaveva perso se stesso, tentando di rincorrere chi, per lui, non era mai stato disposto a compiere alcun passo, nella vana speranza di un briciolo di felicità, e in quel momento si ritrovava da solo, immerso nel vortice dei suoi pensieri e nel veleno dei suoi sentimenti, a rimuginare sulle scelte compiute da se stesso, decisioni prese nell'istante in cui si era permesso di rimandare la resa finale dei conti a data da destinarsi, di ritardare il giorno in cui avrebbe finalmente dovuto imparare a proprie spese la morale della storia, ponendosi a cuore scoperto e indifeso di fronte alla realtà dei fatti.
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moral of the story; minsung
FanfictionCOMPLETATA, ONE-SHOT STRAY KIDS MINSUNG (Lee Minho x Han Jisung) ...and now i have to remember you for longer than i have known you.