"E la prima serata è andataaaa", urla felice Alessandro, mentre stappa lo champagne e fa la doccia ai presenti.
"Mahmood! Mahmood! Mahmood!", risponde in coro il suo entourage, porgendo i bicchieri alla bottiglia e bevendo per festeggiare.
"Complimenti, sei stato davvero bravo", si sente una flebile vocina che avanza leggermente dal fondo del camerino.
"Potete darci un minuto?", chiede Alessandro facendo uscire tutti e mimando di chiudere la porta. Poi si avvicina lentamente, con un sorriso sorpreso.
"Sono venuto a congratularmi con te", Marco risponde alla domanda implicita sospesa in quell'improvviso silenzio. "Stai bene vestito così", prosegue mentre Alessandro poggia le mani alla porta. Marco indietreggia e si ritrova con le spalle alla porta, ai due lati della testa le sue braccia muscolose e davanti quello sguardo così intenso che può leggerti l'anima. "Ah sì?", sussurra Mahmood sfiorando col suo naso la punta di quello di Marco, che deglutisce a fatica e riesce a malapena ad annuire. Le sue guance si sono arrossate e involontariamente si lecca le labbra, dopo aver guardato quelle carnose che sono a un centimetro da lui. Alessandro sorride con quei suoi denti bianchi e perfetti, poi scuote la testa, abbassa le braccia, si gira e se ne va verso il tavolino. Dallo specchio vede Marco avanzare verso di lui, abbracciarlo e bisbigliargli: "Anche la canzone non era male". Alessandro si volta e lo bacia intensamente, disperatamente, come se l'unione delle loro lingue potesse annullare il passato. Poi, con un rapido gesto, lo fa piegare sul tavolino. Il metallo freddo sulla pancia provoca un brivido che scuote il corpo di Marco, ma Alessandro sembra non accorgersene e con la mano gli accarezza il viso, fermandosi davanti alla sua bocca. Marco non resiste all'impulso di leccare quelle dita calde e di succhiarle. Alessandro trattiene un gemito, poi gli abbassa i pantaloni e gli infila le dita dentro. Stavolta è Marco che a fatica cerca di non ansimare, fallendo miseramente quando Alessandro rapidamente sfila le dita e lo penetra. Con una mano gli regge la nuca e sussurra: "Non chiudere gli occhi e non abbassare la testa, voglio che ti guardi", premendogli la fronte contro lo specchio. Le spinte sono rapide e intense, i loro respiri si fanno pesanti, mentre ogni muscolo del corpo reagisce a quel piacere incontrollabile. Spinta dopo spinta il ritmo aumenta fino a farli arrivare quasi all'apice, finché Alessandro non esce e gira Marco verso di lui. Marco è rosso, trafelato e disorientato. Alessandro lo guarda intensamente, lo fa sedere sul tavolino, poi si abbassa e glielo lecca, glielo succhia fino a farlo venire, senza sprecare neanche una goccia. Ormai Marco è fatto di gelatina. Alessandro si alza e gli ordina "Voglio che mi guardi", mentre entra di nuovo. Con una mano si regge allo specchio, con l'altra tiene la sua gola e le spinte ritornano più forti e veloci che mai. I respiri accelerano, ansimano senza più controllarsi e finalmente anche Alessandro si abbandona al piacere.
Siedono entrambi distrutti, sfatti e coi capelli in disordine sul tavolino, mentre cercano di recuperare le forze per uscire.
"Questa è stata l'ultima volta", si promettono, pur sapendo che non sarà così.
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Mahmood e Mengoni
FanfictionAbbiamo visto tutti cosa è successo al teatro Ariston, durante il festival di Sanremo, quando Marco Mengoni ha toccato la spalla di Mahmood. I loro sorrisini imbarazzati e quel "Vai Ale" detto prima dell'esibizione lasciano intravedere dei trascors...