Mi fermai in mezzo alla stanza e attesi per capire se avessi sentito bene o se la stanchezza mi stesse giocando un brutto scherzo, ricevetti conferma in poco tempo, qualcuno stava bussando alla mia porta.
Mi misi sull'attenti al quanto spaesata, nessuno era mai venuto a farmi visita, tantomeno all'una di notte.
Che fosse tutto collegato?
Avrei voluto ricredermi e non lasciarmi convincere dal mio istinto, ma i sensi ebbero la meglio sulla ragione e mi misi in azione, spensi la televisione, mi avvicinai al ripostiglio, cacciai la mano dentro una scatola relegata in fondo ad uno scaffale.
Afferrai la pistola.
L'impugnatura fredda mi riportò al passato e subito mi chiesi se stessi facendo la cosa giusta, in preda al panico non riuscii a rispondermi, caricai l'arma e rivolsi uno sguardo all'entrata in cerca di qualcosa che mi segnalasse la presenza di qualcuno dall'altra parte. Questa volta calò il silenzio, ma non mi arresi, ero decisa ad andare in fondo alla questione.
Afferrando il pomello raccolsi tutto il mio coraggio, contai mentalmente prima di stringere la presa e ruotare il pugno.
Fu tutto molto rapido: una volta spalancato sfruttai l'uscio per nascondermi e traslare verso la cucina poco più a sinistra, mi posizionai sul fianco a ridosso del muro bianco per non rendermi visibile, la pistola salda in una mano e sorretta dall'altra era protesa in direzione dell'entrata. Il mio corpo smise di emettere qualsiasi tipo di suono, smisi momentaneamente di respirare a causa dell'eccitazione, tuttavia il silenzio continuava a dominare, ciò mi fece innervosire, ma soprattutto mi insospettì.
Iniziai a pensare freneticamente a chi potesse aver scoperto la mia posizione e fosse dunque venuto a cercarmi, realizzai però che avrei avuto bisogno di molto più tempo per riuscire a darmi una risposta, avevo l'imbarazzo della scelta, troppe persone mi volevano morta.
Stanca di quella situazione rinforzai la presa sulla Glock, mi spostai dal muro e con uno scatto arrivai al centro dell'ingresso. Ogni parte del mio corpo era concentrata e proiettata in avanti, i miei occhi seguirono la linea delle braccia tese, arrivando alle mie mani strette intorno all'impugnatura dell'arma da fuoco, la cui estremità stava fronteggiando un'altra pistola, quella della ragazza sconosciuta sul pianerottolo davanti a me.
Sapevo di poter contare sul mio istinto.
Passammo qualche secondo ad osservarci, ne approfittai per capire chi diavolo fosse. Sotto la giacca di pelle scura spuntava un maglioncino color vinaccia che metteva in risalto i capelli corvini lughi fino alle spalle, i jeans grigi a vita bassa lasciavano intravedere appena degli stivali neri, non era la stessa ragazza del supermercato, di questo ero certa. Fu impossibile per me riconoscerla dai lineamenti del viso a causa della mascherina che portava, lasciando però visibili gli occhi dalla dolce forma a mandorla.
Un'altra lampadina si accese nella mia mente dopo aver studiato nei minimi dettagli il mio aggressore, questa volta però non mi pietrificai, presi in mano la situazione decisa più che mai ad affrontare quello che sembrava essere il ritorno del mio passato.
Purtroppo non ero l'unica pronta ad agire, nel momento in cui mi sbilanciai in avanti e cercai di sfilarle la pistola dalle mani lei spostò il peso del suo corpo verso di me, ci privammo reciprocamente delle armi per poi ripuntarcele addosso come pochi secondi prima. Senza attendere oltre mi tirò un calcio per disarmarmi definitivamente, la Glock finì sotto al mio letto e io con lei dopo un ulteriore colpo che ricevetti proprio sullo stomaco. Per poco non sbattei la testa contro le gambe della mia scrivania, riuscii a rotolare verso la televisione prima che l'ospite indesiderato si scagliasse su di me, ma questo non bastò a rallentarla, non mi diede neanche il tempo di rialzarmi che di nuovo mi stava fronteggiando.
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L'Ordine
Action"Sicuramente la mia vita precedente era decisamente più entusiasmante e sarebbe stata perfetta come trama di un film d'azione, mentre adesso mi potrei definire come la protagonista di una storia alquanto banale e noiosa che con la sua monotonia fa a...