Entrò in casa. Il mostro che mi aveva fatto beccare una sospensione, entrava in casa mia con su un sorriso a 32 denti e un mazzo di fiori in mano. Aspetta, un mazzo di fiori? Bruh, che sfacciataggine. -Ciaoo!- disse a voce talmente alta che mi sono dovuta tappare le orecchie, o per lo meno i timpani.
-Ciao Andrew, tesoro, puoi appendere le tue cose in quell'appendino, la tua stanza è quella accanto a Azzurra. Fai come a casa tua- disse la mamma sfoggiando un gran sorrisone.
-Signora- disse lui facendo un inchino -Questi sono per lei!- continuò, porgendo a mia madre il mazzo di fiori.
Se avessi potuto affogarlo lo avrei fatto.
-Oh, caro, grazie!- disse mia mamma quasi commossa.
-Vado a preparare la merenda- continuò; poi se ne andò.
-Ciao!- disse Andrew sorridente.
-Quando te ne vai da casa mia?- risposi tutt'altro che sorridente.
-Ah non saprei...- disse lui con sguardo di sfida.
-Hah- sospirai io.
Poi andai in cucina.
-Mamma la stanza di Andrew è quella accanto alla mia, giusto?- le sorrisi.
-No, tesoro nella stessa stanza- disse nemmeno guardandomi.
La mia espressione facciale cambiò all'improvviso.
-Con letti diversi, naturalmente- ridacchiò lei.
-Ci mancherebbe- sospirai io.
Andai in camera mia, o meglio, la camera che speravo potesse ritornare al più presto solo mia.
Mi buttai sul letto a leggere "Due cuori in affitto". In quei giorni mi salvava solo la lettura.
Ero arrivata alla parte dove i due protagonisti dividevano la camera in due parti con lo scotch, quando sentì un rumore alle mie spalle e una puzza... Di fumo.
Mi voltai e vidi quel cretino del mio ex migliore amico fumare una sigaretta.
-Ma che razza di problemi hai?- gli ringhiai.
-Tu- rispose.
Mi venì un colpo di tosse fortissimo. Il fumo mi ha SEMPRE fatto schifo.
-Mi hai fatto beccare una sospensione, idiota.- lo squadrai.
-Tua mamma lo sa?- mi sorrise
-Non azzardarti a dirglielo o io le dirò che fumi in camera mia.- sospirai piano, ma facendomi sentire.
-Senti stronzetta- disse lui buttando la cicca dentro la pianta che mi serviva per il progetto di scuola.
Mi alzai subito dal letto.
-Ma sei pazzo o cosa?- gli urlai.
Presi un fazzoletto e la levai.
-Io mi sto zitto e anche tu- disse con i denti serrati.
-Ok, si potrebbe fare- dissi col sorriso più finto che io abbia mai fatto.
-Cosa ti ho fatto di male? Perché da un giorno all'altro cambi radicalmente! Non che mi interessi così tanto, chiedo per curiosità.- chiesi con la testa rotata un po' a sinistra.
Non rispose.
-Per stare in camera mia-
-Nostra-
-Ci sono delle regole.- dissi.
Presi un post it dalla mia ordinata scrivania.
1 REGOLA
NON TOCCARE LE MIE COSE
2 REGOLA
NON FUMARE IN CASA MIA
3 REGOLA
NON LEGGERE I MIEI LIBRI
mi voltai verso di lui.
STAVA FACENDO LA COSA APPENA PROIBITA.
-EHI!- Gli urlai
-Vabbene, lo poso!- ridacchiò
4 REGOLA
NON INVADERE IL MIO SPAZIO
-Quale sarebbe il "tuo" spazio?- disse guardando la camera.
-Questo- dissi, pensando alla scena dello scotch nel libro.
Presi lo scotch di carta e lo appiccicai a terra, dividendo equamente la stanza.
-Fuori!- ridacchiai, spingendolo fuori dal mio spazio.
Lui mi guardò con quegli sguardi da cui per tutte è impossibile distogliere lo sguardo... Tranne per me, ovviamente, perché fui la prima a distoglierlo.
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Non tutto il male viene per nuocere
RomanceAzzurra è amica di Andrew. Un giorno litigano pesantemente a scuola e decidono di porre fine all'amicizia. Purtroppo Monia, mamma di Azzurra, le comunica che a causa di un viaggio di lavoro dei genitori di Andrew, lui si fermerà per qualche settiman...