Prologo

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Krystal

Il suono degli applausi dal pubblico risuonano nei miei timpani mentre faccio un piccolo inchino alla giuria e pattino verso l'uscita.

"Molto bene ma potevi fare di meglio,stavi per cadere e se ne sono accorti tutti" come sempre Nick, il mio allenatore, mi sgrida manco mi fossi dimenticata tutta la coreografia.

Sbuffo.
Intanto il mio più acerrimo nemico, Dylan Red, fa il suo ingresso in pista per iniziare l'esibizione.

Quando avevo 14 anni ero pazza di lui.

Capelli biondo platino, occhi chiari come il ghiaccio, mascella squadrata e 1.92 di altezza e bellezza. Insomma anche chi non fa pattinaggio sul ghiaccio non può non innamorarsi di lui.

Poi sono diventata piú grande e piú brava nel pattinaggio a tal punto da essere sempre un gradino sotto di lui per arrivare alla vittoria.

L' esibizione si conclude e inizio ad aspettare impazientemente che la giuria decreti il vincitore.

Una donna alta sulla cinquantina prende il microfono e inizia ad annunciare a voce alta le varie posizioni dei concorrenti.

"Quarta posizione: Julia Seend" una ragazza asiatica arriva al centro della pista e la donna le infila una medaglia.

"Terza posizione: Jackson Walter" questa volta, invece, un ragazzo alto e slanciato si avvicina per avera la sua piccola coppa mentre sale sulla parte più bassa del podio.

Ho sentito dire che ha origini russe e che viene da una famiglia di pattinatori di livello mondiale.

"Adesso rimangono Krystal Leed e Dylan Red, venite qui prego" Mentre arrivo al fianco della donna lancio un'occhiataccia a Dylan che mi mostra la sua dentatura perfetta. Lo odio.

"E il vincitore della sessantottesima edizione dei pattini d'oro é..."

Il pubblico zittisce ed io incrocio le dita mentre inizio a sussurrare dei "ti prego" infiniti implorando il cielo di farmi vincere.

"Dylan Red! Congratulazini ragazzo"urla la donna.
Salgo sul secondo posto mentre lo guardo sorridere al pubblico con in mano la sua coppa.

Come fa ad essere sempre più bravo di me? Perché non sono come lui?

Finita la premiazione mi dirigo agli spogliatoi dove trovo Dylan con un asciugacapelli e dei pantaloncini da ginnastica ad asciugarsi i capelli.

Si gira e mi osserva.
"Perche mi fissi?bSei triste di essere arrivata seconda?capita sai"

Mi perdo nei suo occhi ma poi mi ricordo che lo odio e inizio a stringere i pugni.

Le lacrime minacciano di uscire ma le ritiro indietro. Non mi piace farmi vedere debole, se c'è una cosa che mi ha insegnato mia madre é il non rendere mai pubbliche le mie debolezze perché il mondo fa schifo e troveranno ogni momento opportuno per rinfacciartele.

"Solo perché sei figlia di Madeline Cooper non significa che come lei devi arrivare sempre prima"

"Senti Ken trovati la tua Barbie e parla con lei di tutti i tuoi premi,anche se credo che neanche lei ti vorrebbe stare a sentire" rispondo con la rabbia che mi invade mentre prendo i vestiti e l'accappatoio per entrare nel minuscolo box doccia e togliermi tutto questo gel che mi rovina i capelli.

"Uff,che noiosa" sbuffa mentre esce dallo spogliatoio.

Il getto d'acqua freddo mi inzuppa i capelli sciogliendo quel fastidioso gel. Mi preparo mentalmente alle interviste e le domande che mi faranno.

Esco dalla doccia e mi avvolgo nell'accappatoio color rosa antico che mi fascia i fianchi. Strizzo i capelli in un panno e indosso la tuta.

Come sempre li lascio asciugare all'aria perchè sono molto più belli i miei ricci castani bagnati. E poi non ho voglia di mettermi due ore ad acconciarli.

Tolgo le lentine a contatto dai miei occhi verde speranza e infilo gli occhiali.

Prendo il borsone e osservo Nick che viene intervistato da un ragazzo giovane dai capelli e scuri.

"Ed ecco finalmente la signorina Leed" dice mentre mi osserva arrivare.

"Salve, siamo molto lieti di intervistarla. Vuole parlarci della sua esibizione? Come si sente ad essere stata superata ancora una volta dal suo avversario?"

"Beh non c'è molto da dire, sono rimasta un po' delusa dall'essere arrivata seconda ma é stato davvero un piacere partecipare"

"Credo proprio che lavorerete proprio bene voi due insieme " sgrano gli occhi stupita.

Lavorerete?!?

"In realtà io..."

"Si credo anche io che saranno fantastici" mi interrompe Nick "mi sono messo d'accordo con l'allenatore di Dylan ed entrambi crediamo che andranno dritti alla vittoria"

"Grazie mille, adesso passiamo al prossimo concorrente"

"Cos'è questa storia?" Dico a Nick in tono arrabbiato mentre il ragazzo si allontana per intervistare un altro concorrente.

"Mi sono messo d'accordo con l'allenatore di Dylan, parteciperai ad una nuova competizione di pattinaggio sul ghiaccio di coppia e abbiamo deciso di farvi partecipare INSIEME"

"Come ti é saltato in mente? Lo sai che lo odio"

"Si e so anche che contro di lui non hai speranza quindi questo é l'unico modo che hai per vincere un premio come si deve e rendere felice tua madre" fa una piccola pausa.

Grazie mille Nick, mi hai appena ricordato che a casa mi aspetta l'inferno. 

"Domani ti voglio sveglia e pronta alle sei in punto. Vi spiegherò tutto e inizierete ad allenarvi insieme. Per vincere dovete essere in sintonia, quindi dovrete passare più tempo possibile l'uno con l'altra"

"Si sa già la data della gara?" Domando sapendo che se pure mi opponessi non avrei speranza.

"No ma non sarà una sola gara, so però che una di queste si svolgerà qui a New York. Detto ciò, adesso credo sarà meglio se vai a casa a riposarti così domani non farai tardi, sai quanto esigo la precisione sugli orari, dopo tutto sono quasi 12 anni che ti alleno" sorride perdendosi nei ricordi.

Mia madre mi ha insegnato a pattinare prima che iniziassi a camminare.

Non le è mai importato troppo della mia istruzione scolastica o della mia vita sociale. Per lei ha sempre contato solo il pattinaggio.

Poi mi ha affidata a Nick che ha iniziato ad allenarmi duramente a soli 7 anni.

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