Ghost

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Amy Fleming un tempo era conosciuta da tutti come la ragazza dei miracoli, sua madre sosteneva che possedeva il 'dono'.
Ma ad oggi Amy non riesce più a lavorare con i cavalli, ha troppi pensieri e dolori nella sua testa, così si sta prendendo del tempo per sé stessa e per Lyndy Borden, sua figlia di 8 anni.

Madre e figlia stavano montando nelle praterie poco fuori Heartland, il loro ranch familiare, in attesa di congiungersi con il resto della famiglia.
Amy stava montando il suo adorato vecchio castrone morello Spartan, mentre sua figlia stava montando Harley, il castrone baio di suo padre, deceduto anni prima. Tutti e quattro avevano perso un compagno, un padre, un marito, un amico... La mancanza è una delle pene peggiori della vita.
Amy è viva grazie a suo marito, Ty.
Ty ha dato la sua vita, mettendosi in mezzo tra lei e il proiettile, non abbastanza da non ferirla 'Ma abbastanza per far morire lui', pensò Amy. 'Perché proprio lui?' Amy si sentiva una madre fallita, non riusciva a non piangere ogni giorno dalla morte di Ty e non poteva essere forte anche per sua figlia Lyndy, quando lei stessa ogni giorno si sentiva sempre di più senza fiato. Ty era il suo ossigeno e adesso per lei non c'è più aria.
Ma Amy era anche una madre altrettanto fortunata, aveva i cavalli ad aiutarla. E come lei anche sua figlia ha ereditato questo 'dono', Lyndy ha creato un legame profondo con Harley che l'ha aiutata a superare la morte del padre. Anche Harley ha sofferto molto la mancanza di Ty i primi mesi dalla sua scomparsa, tanto da non mangiare e bere più, Amy era terrorizzata dal perdere anche lui. Lyndy senza Harley sprofonderebbe nel dolore, Harley senza Lyndy sarebbe morto di fame e sete.
Amy ricorda ancora come se fosse ieri l'esatto istante in cui Lyndy e il cavallo di Ty si sono scelti, fu la notte in cui non trovò sua figlia nel letto bensì nel box di Harley. La bambina era sdraiata insieme al cavallo nel truciolo, la giacca di Ty ricopriva la schiena dell'animale che dormiva insieme a quella fragile bambina. Quella notte Amy li vegliò da lontano, mentre entrambi si lasciarono cullare da quella magra consolazione che ancora portava quella stoffa fredda, che una volta copriva le spalle di un corpo vivo e caldo...
Amy però stava sprofondando nel dolore, lasciandosi cullare dall'oblio.

Jack Bartlett, il nonno di Amy ha visto sua nipote perdere completamente l'interesse per il suo lavoro, la sua passione e forse anche per la vita. L'anziano era terrorizzato dall'idea di perdere Amy, la vedeva peggiorare giorno dopo giorno... come se volesse raggiungere Ty.
Per lui, Ty era come un figlio e vederlo collassare a terra è stato doloroso quanto la perdita di Marion, sua figlia e nientemeno che la madre di Amy.

Jack preparò Buddy, il suo castrone buckskin in attesa dell'arrivo di Lou, la sorella di Amy.
Il nonno ripensò anche al suo vecchio cavallo Paint, alla sua prima moglie Lyndy, a sua figlia Marion... 'Sembra che il lutto non voglia lasciare respiro alla nostra famiglia' pensò.
Lou Fleming fece il suo ingresso a cavallo nelle stalle, montava il suo castrone palomino Venus. -Nonno, dobbiamo muoverci Amy e Lyndy sono già a metà strada, non voglio che arrivino prima di noi al cimitero. Hanno bisogno di tutto il nostro supporto per superare quest'altro anniversario di morte, non voglio che Amy collassi come l'anno scorso...- disse la donna. -Lo so Lou, mi sto sbrigando come vedi! Forza aiutami a salire!- disse Jack nervoso dalla situazione.
Una volta in sella lanciarono i loro cavalli al galoppo per raggiungerle in breve tempo.

Tim Fleming, il padre delle due sorelle, vide Jack e Lou al galoppo sul sentiero -Eii!- urlò.
-Aspettatemi, vengo con voi!- disse una volta che i due rallentarono per avvicinarsi a lui. Tim era sul suo vecchio cavallo palomino Champ. -Dovevi essere già li con loro Tim!- lo accusò Jack -Muoviamoci!- continuò.
I tre spronarono i loro cavalli al trotto, non mancava molto al punto di ritrovo. In una manciata di minuti, furono in cima alla collina e videro Amy insieme a Lyndy.

Amy vide suo padre, suo nonno e sua sorella avvicinarsi al passo, tutti e tre avevano uno sguardo basso... Come se non sapessero come comportarsi o cosa dire 'Non c'è nulla da dire, Ty è morto. Ed io mi ritrovo qui a fare una stupida commemorazione credendo e sperando in un segno che non arriverà mai' pensò con rabbia lei. Quanto voleva risentirsi avvolta nelle braccia dell'uomo che ama, quanto voleva sentire il suo calore, il suo odore, il suo tocco, la sua voce...
-Siamo quasi arrivati, siamo tutti pronti?- chiese lei ad alta voce più a se stessa che a tutti gli altri. I tre adulti annuirono, Lyndy fece un breve sorriso prima di abbassare lo sguardo con gli occhi pieni di lacrime. La bambina però non voleva mostrare le lacrime alla madre, sapeva quanto stesse male e quanto cercasse di nascondere il dolore, sentiva le sue grida di dolore ogni notte.

Il ritorno del cavallo fantasma | Ty & AmyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora