3.
Yona urlò.
In un attimo l'arco lungo fu lanciato lontano e la rubina iniziò a correre in direzione della sua figura.
Era lui. Era lui ed era lì, difronte a lei. Era vivo. Era tornato.
Per lei.
Cercò di non annaspare mentre i propri occhi vagavano frenetici su quel corpo. Quel corpo così malandato. Pieno di graffi, lividi, contusioni...
Il cuore le perse un battito quando vide il braccio destro di Raiju a penzoloni che, nonostante le condizioni, trascinava dietro di se la pesante spada lunga, facendola strusciare con non poca fatica sul terreno.
Il ragazzo ormai così esausto da non riuscire neanche a sollevarla.
Il viso di lui era una maschera di sangue. La rossa intravide delle spesse bende fasciargli la testa. Si erano allentate e gli cascavano leggermente sugli occhi, logore. La sua tunica era sporca di terra, fango e sangue ma quando si accorse che finalmente solo pochi metri li sepavano, la ragazza trattenne lo stesso il respiro.
Era lui e le potenti vibrazioni che emanava erano inconfondibili.
E' Hak.
Mentalmente se lo ripetè più volte, come un mantra, e si diede finalmente il permesso di tornare a respirare.
Lo vide arrancare verso di lei... Quel giovane uomo per lei così importante.
L'unico della sua vita a non averla mai abbandonata ad esserle rimasto fedele. L'unica spalla su cui sapeva di poter contare, su cui poteva piangere e appoggiarsi senza aver paura di essere tradita.Sentì le proprie mani tremanti sollevarsi verso di lui. Ancora pochi passi e l'avrebbe stretto tra le sue braccia e non l'avrebbe lasciato mai più.
L'eccitazione però, durò poco.
Gli occhi rubino della principessa del Regno di Koga si puntarono in quelli cobalto di Raiju e quello che a malapena intravide la fece arrestare di colpo.
Scosse il capo incredula.
Non c'era traccia di Hak dentro quegli occhi.
Yona si portò tremante una mano alle labbra e cercò invano di dire qualcosa mettendo meglio a fuoco la sua figura che si trascinava in una camminata lenta e altalenante che sembrava sfiancarlo ad ogni incerto passo che compiva.
Si gelò e non riuscì a proferire parola, protraendo invece, con dolcezza e trepidazione, una mano verso quell'uomo a lei sconosciuto, - ma allo stesso tempo dannatamente familiare, - dall'aria stanca e sconfitta.
Una scossa le percorse la schiena. Una scossa carica di aspettativa e desiderio che la rossa non riuscì a reprimere, al pensiero di quel contatto da lei così bramato.
Un contatto che mai arrivò...
Yona sgranò gli occhi cremisi quando Raiju la superò affaticato.
il mondo si spense intorno a lei e un freddo gelido la circondò, facendola rabbrividire. Facendola sentire sola.
Si girò meccanicamente, quasi a fatica, intravedendo con gli occhi pieni di lacrime - a cui non dava ancora il permesso di cadere liberamente -, la figura sfocata di Hak accasciarsi sulla spalla di quello che un tempo era il terzo elemento del loro trio. Il loro caro amico d'infanzia, ora loro Sovrano. Vide il Re sgranare gli occhi, incerto su come muoversi.Il volto del biondo era segnato dalla stanchezza e dalla sofferenza che la malattia gli stava procurando.
Lo vide abbassare poco e lentamente lo sguardo, accettando la presenza inspiegabile e scioccante, - per lui,- del ritrovato ex-amico.
Gli occhi cerulei tremolanti, mentre ne constatava le condizioni.
Alla principessa non sfuggì un'importante particolare... Nella presa ben salda della mano del moro v'era un sacchetto logoro, di un marrone scuro.
"E' l'erba Senju..." il sussurrò di Raiju le arrivò chiaro alle orecchie e la vista di lui che piano scivolava nelle braccia di SuWon le fece venire alla gola un conato di vomito.
"HAK!" Gli corse incontro, anche se il suo cuore era titubante.
Si diede della stupida mentalmente.
In quel momento, la principessa, valutava il valoroso e altruistico gesto della Bestia del Tuono come un'oltragio, un tradimento, e si sentiva tremendamente in colpa per questo.
La verità era solo una. L'unica. (*)
Voleva esserci lei.
Lì, in quel momento, voleva essere lei ad abbracciare, sostenere e ricomporre, Hak.
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to the moon and beyond
Romance[COMPLETA] «lui, che avrebbe voluto proteggerla dal mondo, con quel suo modo di fare presente ma mai troppo invadente. Lui che per farla contenta, sarebbe riuscito a portarle giù la luna, caricandosela sulle spalle.» [HakYona]