La centrale della polizia ormai è diventato uno dei miei posti preferiti in assoluto, sia io che gli agenti abbiamo perso il conto di quante volte sono stata dietro queste sbarre, potrei dire che per loro sono diventata più un ospite che una prigioniera, di solito le prigioniere stanno chiuse nelle celle, invece io sono seduta alla postazione dell'agente Charles, uno dei miei preferiti, a mangiare una delle sue ciambelle speciali che condivide solo con persone altrettanto speciali , e ad ascoltare qualche aneddoto sulle sue figlie, Clarisse e Erica, penso che io stia simpatica solo a Charles, gli altri agenti non mi considerano proprio, non potrei dire lo stesso però del capitano James, che appena mi ha vista entrate si è chiuso nel suo ufficio, a volte ho pensato che abbia paura di me o forse, è semplicemente stanco di vedermi entrare da quella porta quasi ogni sera, da quando la mia vita è andata a rotoli due anni e mezzo fa.
Prima io, mio fratello e i miei vivevamo a Kansas City, nel Missouri, e avevamo una piccola fattoria che io amavo da morire, la nostra vita era perfetta, quasi come una favola, però si fa che le favole non durano in eterno e che prima o poi giungono a una fine, solo che la nostra invece di finire, si è trasformata in una tragedia, i nostri genitori hanno avuto un incidente stradale mentre tornavano a casa e sono morti sul colpo, così dopo la loro morte siamo stati affidati a nostro zio, Luke Fox, il fratello di nostro padre, e siamo stati costretti ad abbandonare la nostra vita in Kansas per crearne una nuova a New York, mio fratello ha finito il liceo e ha iniziato a studiare marketing per prendere un giorno in mano l'azienda di famiglia, mentre io ho intrapreso gli studi di ingegneria, fino a qualche anno fa' almeno, quando ho deciso di prendermi un anno sabbatico per capire chi volevo diventare, però quell'anno si è trasformato in una vacanza prolungata da cui non sono stata più in grado di uscire, e mentre mio fratello si laureava in marketing e iniziava a lavorare in azienda con mio zio, io iniziavo a prendere cattive strade, e a frequentare gente che sicuramente non sarebbe piaciuta ai miei genitori, per mio zio ero diventata una delusione e che cosa si fa con le delusioni? si rinchiudono in collegio, dove ho cercato di migliorare per mio zio, ma quello che mi è successo in quel fottuto collegio mi ha cambiata profondamente, e mi ha reso chi sono oggi, la ragazza che per la centesima volta si trova nella stazione di polizia ad attendere suo fratello che paghi la cazione e la faccia uscire, uno schema che butto in scena da due anni e mezzo ormai.<<Fox>> dice il capitano James, uscendo finalmente dal suo ufficio <<puoi andare, tuo fratello ti aspetta fuori>>
Saluto Charles e lo ringrazio per la ciambella, poi mi giro per salutare il capitano James, ma si è rintanato di nuovo nel suo ufficio, così lascio perdere e mi incammino all'uscita, trovando mio fratello ad aspettarmi come sempre <<non ci speravo quasi più, dov'eri?>> ma mio fratello non risponde, mi guarda con un'espressione che non gli avevo mai visto prima d'ora, rabbia e paura mista a un velo di delusione che pensavo non avrei mai visto sul suo volto
<<quando crescerai?>> non so come comportarmi o come rispondere, Mike non mi direbbe mai una cosa del genere, non lui<<che cosa stai dicendo?>>
<<non possiamo parlare qui, sali in macchina>>
non so cosa sta succedendo, ma so che c'è qualcosa che non va, mio fratello non si comporta così, non con me almeno, deve esserci sotto qualcosa, qualcosa che mi dirà solo una volta salita in macchina, così non perdo tempo e mi precipito al posto del passeggero, e una volta che siamo abbastanza lontani dalla stazione di polizia Mike inizia a parlare<< devi andartene da New York>>
<<cosa stai dicendo? andarmene? perché?>>
<<Ho scoperto delle cose Angelica, cose illegali che ha fatto nostro zio >>
<<che tipo di cose?>>
<<non posso dirtelo, è immischiato con gente pericolosa ed io non voglio che tu faccia parte di tutto ciò>>
<<neanche tu devi->> ma non riesco a finire la frase che Mike mi interrompe<< io sono tuo fratello maggiore ed ho il compito di proteggerti>>
<<perché non puoi venire con me?>>
<<perché non posso far insospettire lo zio, con te non si insospettirà>> certo, per lui neanche esisto
<<andrai a Londra, dal mio migliore amico>>
<<come fai ad essere sicuro che mi proteggerà>>
<<io mi fido di lui, gli affiderei la mia vita e sa che tu sei la cosa più preziosa che ho>>
<<quando devo partire?>>
<<ora,ti sto accompagnando in aeroporto>>
<<ti sei bevuto il cervello per caso? non ho neanche preparato la valigia>>
<<ho chiesto a Katia di prepararla, è nel bagagliaio>>
devo ammettere che sto iniziando ad avere paura, non ho mai visto Mike così spaventato, neanche quando sono morti i nostri genitori era spaventato come lo è adesso <Mike ho paura, non voglio lasciarti qui>>
<<So badare a me stesso Angelica e ti prometto che verrò a trovarti>>
<<lo prometti?>>
<<lo prometto sui nostri genitori>>
<<tu però promettimi che ascolterai il mio amico ok?>>
<<lo prometto>>
ci abbracciamo come se da ciò dipendessero le nostre vite, quando ci stacchiamo Mike mi dà il biglietto dell'aereo e mi gira il numero del suo amico, mi aiuta a prendere la valigia dal bagagliaio, e mi saluta restando in piedi vicino alla macchina, non mi sarei aspettata diversamente, a Mike non sono mai piaciute gli addii, quando metto piedi in areoporto, realizzo solo ora che tutto ciò che amavo e conoscevo l'ho abbandonato nel preciso istante in cui ho messo piede qua...
Mike
Non posso ancora credere a ciò che ho scoperto, a ciò che ha fatto, non posso credere di aver appena scoperto che la persona che ammiro fin da piccolo è solo un bugiardo, doppiogiochista, che farebbe qualsiasi cosa per il potere, mi ci vuole un po' per riprendermi dalla shock, e quando mi riprendo, scatto delle foto alle pagine che incriminano mio zio di atti quasi inumani, nel caso in cui dovessero sparire misteriosamente o peggio "non essere mai esistite",prima di metterle al loro posto e avviarmi alla stazione di polizia per prendere Angelica, per la milionesima volta da quando ci siamo trasferiti, ma infondo non posso farle una colpa per come ha deciso di reagire al dolore.
Sono fermo davanti alla stazione di polizia a rimuginare su ciò che ho appena scoperto e su cosa dovrei fare adesso, so che non posso andare dalla polizia perché quella gente con cui è immischiato mio zio potrebbe farcela pagare a tutti, ma non posso neanche far finta di niente, perché non è da me, però non posso immischiare Angelica in tutto questo, mi sta esplodendo il cervello, non so cosa fare e più ci penso più non riesco a trovare una soluzione che risolva tutti i miei problemi, so solo che non voglio che Angelica finisca in tutto questo, lei è tutto ciò che ho e non ho intenzione di perderla per niente al mondo, ma se rimane qui non sarà al sicuro mai, a un tratto un idea si fa spazio nella mia mente, come se si fosse appena accesa una lampadina nel mio cervello, so come posso proteggere Angelica da ciò, prendo il telefono e compongo il numero del mio migliore amico
1...2....3...<<Hey amico>>
<<non sei cambiato, rispondi sempre al terzo squillo>>
gli dico, prendendolo in giro
<<solo con le persone importanti>>
<<devo chiederti un favore>>
<<tutto per te>>
Io e Marco ci siamo incontrati all'università, lui studiava giurisprudenza ed io marketing, ci siamo trovati subito, infondo siamo molto simili, dopo l'università siamo rimasti in contatto e quando per lavoro sono tornato a Londra, mi sono fermato da lui, come ai vecchi tempi, lui è l'unico di cui mi fido, l'unico a cui affiderai la vita di mai sorella, perché so quanto è importante per lui la famiglia, così come lo è per me
<<devi tenere al sicuro mia sorella>>
<<certo, posso chiedere il perché>>
<<non voglio immischiarti troppo, posso solo dirti che ho scoperto delle cose su mio zio che non mi piacciono e voglio andare in fondo a questa storia>>
<<fai attenzione Mike, la verità non sempre fa bene>>
Forse aveva ragione lui, forse dovevo tirarmi indietro adesso che ancora potevo, ma mi conosco e so che non sarei più riuscito a guardare mio zio allo stesso modo se non avessi scoperto la verità<<devo farlo amico>>
<<come vuoi tu. Quando mi porterai tua sorella?>>
<<stasera stesso, partirà da qui alle 21:00 per arrivare da te alle 23:00>>
<<okay la aspetterò alla stazione>>
<<ti mando una sua foto così saprai riconoscerla>>
<<Okay>>
<<grazie amico>>
<<non devi ringraziarmi, solo stai attento>>
Il mio cuore era poi leggero adesso che sapevo che lei sarebbe stata al sicuro
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Tuo per sempre
ChickLitAngelica ha 18 anni, è uno spirito libero senza limiti e con nessuna voglia di seguire le regole. Ma un giorno il suo mondo cade a pezzi ed è costretta a trasferirsi per il suo bene. Marco Gallo è l'opposto di Angelica, per lui le regole sono import...