Parte I

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[keh-ren-sia]
(n.) a place where one feels safe, a place from which one's strenght of character is drawn; where one feels at home.

) a place where one feels safe, a place from which one's strenght of character is drawn; where one feels at home

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Parte I ─── ・ 。゚☆: *.☽ .* :☆゚. ───

Le scope dei giocatori di quidditch sfrecciarono davanti la navata dei corvonero, tenendo l'intera scuola col fiato sospeso durante gli ultimi minuti della partita. Del boccino era difficile scorgere persino l'ombra da quella distanza, Martin lo sapeva, per questo aveva ben pensato di munirsi di un paio di binocoli per seguirne il tragitto. Juanjo stava dando il meglio di sé alle semifinali: lo vedeva saettare da una parte all'altra del campo con il braccio sempre teso verso quella piccola palla dorata. Che la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts non vedesse ricercatore migliore da anni, non c'erano molti dubbi; Martin glielo diceva sempre, per quanto l'indole testarda e talvolta modesta del maggiore continuasse a negargli l'evidenza.

Ad ogni modo, passarono pochi altri minuti d'orologio affinché anche quella partita giungesse al termine con l'ennesima vittoria nelle mani dei grifondoro: Juanjo non ebbe neppure il tempo di scendere da scopa che venne assalito dall'intera squadra, tra ampi sorrisi e schiamazzi. Comunque, non fecero più rumore del pubblico, ormai completamente esaltato. Certo che lo era, pensò Martin, nessuno voleva vedere vincere i serpeverde, fatta eccezione per i serpeverde. Si affrettò a scivolare giù dalla panca in legno lucido, trovando lo spazio minimo per superare i vari professori e compagni di casa ancora seduti.

Come aspirante prefetto dei corvonero sarebbe forse dovuto essere suo compito assicurare che tutti abbandonassero la torre in modo composto, ma quella volta proprio non poteva restare fermo ad aspettare gli altri. Sentiva l'adrenalina annodargli la lingua e stringergli lo stomaco ad ogni scalino che superava; le ginocchia si piegavano più velocemente dei suoi respiri, che prendeva a labbra schiuse per evitare di perdere fiato. Le gote arrossate e i capelli scuri elettrizzati davano una mezza idea della 'piccola' corsa che aveva fatto per giungere al piano inferiore il prima possibile.

E no, non c'era nessuno a rincorrerlo alle sue spalle. Ma sapeva bene che quella partita fosse decisiva, o quasi, per la posizione dei grifondoro rispetto la coppa di fine anno: mancavano altre tre partite alla finale, e adesso alla squadra di Juanjo bastava solo una per avere la vittoria assicurata. Insomma, matematicamente parlando avevano già vinto. Si intrufolò nella tenda del quidditch riservata ai grifondoro, cercando con occhi grandi e concentrati la figura del suo migliore amico.

La confusione era tanta, e la maggior parte dei giocatori aveva ben deciso di iniziare a cambiarsi. Tra chi parlottava a voce alta e chi continuava a festeggiare per la partita, Martin fece poco caso alla quantità di schiene e petti nudi visti nell'ultimo minuto.

''Bona, è arrivata la tua ombra'' si sentì dire alle spalle. Martin non fu in grado di dare un nome alla voce fin quando non intravide i denti bianchi di Cris, scoperti in un sorriso che aveva un non-sapeva-cosa di divertito e beffardo al contempo stesso.

QUERENCIA || JuantinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora