Tra noi cugini la chiamavamo Miss Ice e non solo per lo sguardo penetrante che ci lanciava, quando, da piccoli combinavamo guai, ma soprattutto perché, quando passavi una giornata in sua compagnia, ti sembrava di camminare sul ghiaccio sottile.
Miss Ice, al secolo Annamaria Pennacchi, per noi cugini Zia Anna, quando non usavamo il suo soprannome, era la sorella di Nonna Patrizia.
La nonna era mancata qualche mese prima della mia nascita; quindi, era stata la sorella nubile a prendersi cura di me, quando i miei genitori erano al lavoro. Io, Elena Maini, detta Helen, da piccola ero una bambina mite ed obbediente, passavo con Zia Anna la maggior parte del tempo. Nei giorni in cui avevo scuola mi veniva a prendere, a casa sua facevo merenda, i compiti, guardavo la tv se riuscivo e, solo a volte, cenavo da lei.
Usciti da scuola, i miei compagni potevano prendere il gelato, la brioche, i salatini; mentre io, a casa, mangiavo la macedonia con solo un cucchiaino di zucchero e bevevo un succo.
I miei compagni facevano un paio d’ore, al massimo, di compiti al giorno, perché quasi sempre le loro madri li svolgevano al posto loro la sera; Zia Anna controllava che compiti avessi, mi spiegava come farli, mi lasciava farli da sola, quando avevo finito, li controllava e poi mi interrogava, tutti i giorni senza eccezione. Totale: quattro ore al giorno, minimo.
I miei compagni guardavano la tv prima di fare merenda e guardavano italia1; io solo a volte, come detto prima, e vhs scelte da lei.
L’unico, vero, giorno di riposo era il sabato che passavo in compagnia dei miei genitori: potevo svegliarmi tardi, fare colazione con calma, andavamo al centro commerciale, poi al parco, un po' di compiti in compagnia di mamma, e la sera ordinavamo o cibo cinese o pizza.
La domenica di nuovo sveglia presto, vestita di tutto punto, attendevo che la zia venisse a prendermi per andare a messa insieme, poi, di nuovo a casa sua l’aiutavo a preparare il dolce e aspettavamo che arrivassero la mamma, il papà, i miei zii e i miei cugini (di qualche anno più grandi di me) per il pranzo. Questi ultimi, finito di mangiare mi trascinavano con loro in cameretta, mi facevano vedere il vecchio battipanni di vimini che mia zia Anna teneva di fianco al letto, con cui toglieva la polvere al tappetto del salotto buono, e cantilenavano: “Attenta Helen! Perché se ti comporti male, come facciamo noi a volte, Miss Ice ti toglie la polvere dal sedere!”. “Non è vero lo fa solo con voi perché siete dei monelli!”, protestavo offesa e tornavo in soggiorno a chiedere alla zia se fossi ancora la nipotina preferita e lei rispondeva di sì.
Passarono un paio d’anni, mi trasferii a Milano con i miei genitori, perché mio padre era stato assunto nella banca centrale.
Finì le medie con 90/100 e proseguii gli studi al liceo linguistico.
D’estate tornavo da Miss Ice per andare con lei e i miei cugini al mare. Di solito dopo circa una settimana i miei cugini si ritrovavano sulle sue ginocchia per la più piccola marachella e la zia non si curava del fatto che io fossi presente o meno; ma, quando capitava a me di essere nei guai, mi faceva appettare in camera sua perché: “Sei una signorina e non sta bene che una signorina si faccia vedere nuda dai suoi cuginetti”.
Il minimo della pena erano tre colpi di zoccolo sul culetto nudo e poi un cucchiaio di olio di fegato di merluzzo; il massimo dieci colpi con la mano e quaranta con la spazzola di legno. A volte se l’avevo combinata grossa 30 colpi di verga, ma me la cavavo sicuramente meglio dei miei cugini che dovevano subirsi anche il termometro rettale dopo ogni punizione.
Mi diplomai un anno in anticipo e con il massimo dei voti e i miei mi dissero che la zia aveva messo da parte dei soldi per potermi permettere di frequentare un qualunque college inglese o americano di mia scelta. Voleva che facessi quest’esperienza perché non dovevo certo avere meno possibilità dei miei cugini che adesso lavorano all’estero e poi me lo meritavo, avevo lavorato duramente ed ero pur sempre la nipote preferita.N/A:
Taaah daaah!
Sorpresa!! Fatemi sapere cosa ne pensate. Ci tengo tanto tanto! A breve aggiornerò anche "educazione universitaria"
Baci
~Sonia Bai
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A casa della Zia
General FictionHelen ha vent'anni appena compiuti e si è appena diplomata al college. È estate e lei è tornata a casa. Un giorno in visita arriva una sua ricca parente con cui da piccola era molto legata. Dopo una piccola disobbedienza Helen si ritrova sulla ginoc...