Part 3

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20 Luglio 1958

Caro Jungkook,
è passata una settimana dall'ultima volta che ti ho scritto. Ammetto con non poca fatica di essere stato profondamente turbato dal primo incontro col dottore, che dovrò rivedere oggi.
Non sono sicuro di come affronterò la situazione; il mio cuore è ancora attanagliato dall'affanno.

Proprio dall'affanno non mi è stato concesso riposare sta notte. Un mugugno e un lamento è tutto ciò che sono vocalmente in grado di formulare al momento; fortuna vuole che la mano sia sempre svelta quando è a te che scrive...

Nonostante non ci sia molto da riferire, voglio ugualmente mettermi l'anima in pace e sfogare, almeno con te, con cui mi sento sicuro, la frustrazione degli ultimi giorni: mi sono sentito terribilmente solo, smarrito...
Il vento che smuove i campi fa rimbombare ancor di più l'assenza di voci, di risate, di canti, di musica.
Nonostante il suo splendore, questo luogo non è niente più che una landa desolata, e sto cominciando a temere d'aver commesso un mostruoso errore.

Ma io ti prego e ti scongiuro, ti supplico e mi prostro, dammi la forza di non mollare anche sta volta, che potrebbe essere la mia ultima opportunità di redenzione; fammi sentire che non è vano ciò per cui sto lottando.

Fammi sentire che val la pena lottare per me.
Perché, Dio, Jungkook... quando mai mi son considerato prioritario? Quand'è mai accaduto che non fosse per te che annaspavo, ma per me?
Tutto ciò che mi rinvigorisce è il tuo pensiero, dunque ti prego, insegnami ad amare me stesso.

Al momento sei l'unico capace d'amarmi. Fammi capire com'è che si fa.

- Yoongi

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 23 ⏰

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