Nella scuola di Amici 23 è sempre primavera, questo si sa, ma non per Ginevra che non ha di certo intenzione di distrarsi dal suo obiettivo.
Il problema arriva quando tra un battibecco e l'altro si avvicinerà a Tiziano, in arte Kumo, e capirà che f...
"Parlarti di quello che sento mi sembra impossibile Perché non esistono parole per dirti cosa sei per me Tu mi hai insegnato a ridere Tu mi hai insegnato a piangere L'ho imparato con te che certe volte un fiore cresce anche nelle lacrime. (...) Quante volte ci siamo trovati sul fondo Passando da un incubo a un sogno Anche un'alba diventa un tramonto a seconda di dove ti trovi nel mondo Non c'era nessuno intorno Però c'eri tu, lo ricordo Mi hai curato quelle cicatrici che non può guarire nemmeno l'inchiostro"
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Kumo
Un mese di merda, una settimana di merda e, ovviamente, un'altra giornata di merda. E il bello è che non può che peggiorare.
Dopo aver parlato con Emanuel, parlato per così dire dato che ho pianto e basta praticamente, sono tornato in casetta e mi sono abbandonato nelle braccia di Ginevra che mi aspettava in giardino dove non ci siamo detti nulla, ma siamo stati attaccati tutto il tempo.
La voglia di viverla fuori da queste mura e poter fare quello che vogliamo quando vogliamo si sta insinuando sempre più forte nella mia mente.
Ma a parte questo, lasciatemi spiegare perché questa giornata sta andando a puttane come il resto della mia vita. Tutto comincia quando varco le porte degli studi e già mi iniziano a girare i coglioni perché vedo Sebastian in corridoio.
Ginevra mi ha raccontato di aver parlato con lui, le ha chiesto scusa per come si era comportato. E lei gli ha creduto.
È troppo buona.
-"Kumo, posso parlarti?" Mi blocca subito.
-"Non ho tempo."
-"Volevo solo dirti che mi dispiace per l'altro giorno, non ero in me e non..."
-"Senti, risparmiati questo teatrino." Gli dico andandogli più vicino. "Forse Ginevra può averci creduto, ma io non lo farò."
-"Non so di cosa parli." Fa il finto tonto.
-"Parlo del fatto che ti vuoi scopare la mia ragazza." Mentre lo dico mi fremono le mani e davvero vorrei strangolarlo.
-"Kumo..."
-"Non perdere tempo a inventarti scuse."
-"Volevo solo dirti, che non è la tua ragazza e che non te la meriti." Sorride lui mostrando il suo vero volto.
Maledetto bastardo.
-"Ma che cazzo ne sai tu?"
-"So che Ginevra merita di meglio di uno che l'ha chiamata sfizio." Lo sto per afferrare per il colletto della felpa, quando Giulia Stabile sbuca fuori dalla sala 7. Ecco, il motivo per cui stavo venendo agli studi è che mi ha convocato per parlare.