capitolo1

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Vi siete mai chiesti come sarebbe avere una famiglia? Una famiglia che ti abbraccia, che ti ama? Io sempre, ma si sa, la Vita nel tempo può essere crudele. E con me lo è stata.

Vivere in un orfanotrofio non è il massimo, soprattutto se già sai che nessuno ti adotterà o prenderà in affidamento.
Ogni giorno qui è noioso e si fanno sempre le stesse cose come per esempio alzarsi, pulirsi, aggiustare la camera e altro ancora, fino a quanto sei una bambina magari qui riesci a divertirti

Ma poi, cresci e ti rendi conto che di divertente non c'è niente. Mi chiamo Emma, sono una ragazza molto timida, sono bassina ma non importa.
Ho quattordici anni e faccio il primo superiore. Come ho detto prima vivo in orfanotrofio qui in Italia, da dieci anni i primi quattro li ho passati con i miei veri genitori, ma quando sono morti mi hanno portata qui.

Ricordo molto bene quel giorno, stavamo tornando a casa con la macchina era sera e in quella strada non c'era nessuno, ricordo il sorriso dei miei genitori e io che li guardavo incantata e sorridevo, fino a quanto non vidi più nulla.
Ricordo che mi svegliai in un ospedale e iniziai a piangere, poi ricordo anche il momento in cui i medici mi dissero che la mia mamma e il mio papà erano volati in cielo.

Ancora oggi cerco di capire cosa sia successo, e perché. Una volta sentì parlare l'assistente sociale disse che l'incidente era solo un montaggio, avevano preso di mira la mia famiglia. Ma la vera domanda è sarà vero o no e se è vero perché? Chi poteva avercela con loro? Le domande sono molte, ma sono sicura che un giorno avrò le risposte

Tornando al presente, a scuola vado abbastanza bene, ho la media del nove. Sono timida ma anche vivace, mi piace la musica e adoro cantare, qui oggi da come ci ha riferito la direttrice verranno delle persone famose, da come ho capito è una boyband sudcoreana. Non so chi siano ma ci sarà anche il momento dove potremmo fargli delle domande, quindi siamo tutti impegnati a pulire, mentre i piccoli sono in cortile a giocare, queste persone dovrebbero arrivare a momenti, infatti hanno già montato un piccolo palco dove si esibiranno.

Mentre ero immersa nei miei pensieri sentì i bambini urlare, fu lì che mi girai e vidi sette ragazzi bellissimi che camminavano verso il palco, inutile dire che la mia amica Greace aveva gli occhi a cuoricino mentre passarono davanti a noi. Passarono davanti a me, mi sorrisero mentre io distolsi lo sguardo, non volevo affezionarmi a nessuno, perché so di aver passato l'età dell'adozione e che non mi adotteranno. Nessuno vuole un'adolescente. Salirono sul palco e iniziarono a parlare mentre io chiesi alla mia amica chi fossero visto che non li conoscevo, lei mi rispose che erano i BTS e che sono famosi in tutto in tutto il mondo e aggiunse anche che cosa ascoltavo per non conoscerli

Prima di iniziare a parlare si presentarono, dopodiché iniziarono a cantare, ma quanto iniziò a cantare il ragazzo con i piercing e i tatuaggi riuscì a toccarmi il cuore e mi fece piangere, questa canzone mi toccò nel profondo non so per quale motivo ma piansi. Mi accorsi che i ragazzi della band mi stavano osservando tra il curioso e il comprensivo, non riuscì a tenere i loro sguardi così corsi in bagno. Mi sentivo troppi sguardi addosso e non mi piaceva. Dopo un po' di tempo non sentì più cantare presi coraggio ed uscì dal bagno, era il momento delle domande. Una domanda attirò la mia attenzione

" È vero che volete adottare qualcuno di noi?"

La risposta non tardò ad arrivare rispose un ragazzo se non sbaglio si chiamava Namjoon

"Abbiamo preso in considerazione l'idea di adottare qualcuno di voi, ovviamente non sopra i dieci anni"

La mia bocca parlò senza volerlo perché la rabbia aveva preso il sopravvento

"Perché non un'adolescente?"

Anche qui la risposta non tardò ad arrivare solo che non mi rispose il signor so tutto io, ma un'altro ragazzo che si chiamava Jin credo

Adottata da loro!?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora