Parte III - Love Me Insane

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Taking all my clothes off and jumping in, yeah.
This time I'm going all out, sink or swim, oh.
I know an angel when I see one.
I've been stuck with way too many demons, oh.
-Love Me Insane, Avril Lavigne







"Eleanor, smettila di spendere soldi per questa cosa inutile!" la rimproverò Louis per la decima volta, se bastava.

Quel pomeriggio erano andati insieme a fare l'ennesimo giro al centro commerciale, e la ragazza lo aveva trascinato dentro una di quelle scatole giganti per fare le foto.

Louis non ne era contrario, non l'aveva mai detto, ma dopo la terza volta che Eleanor pagava sei sterline per quattro foto aveva iniziato a stufarsi.

Ne avevano di ogni tipo: sorrisi, facce buffe, Louis che faceva finta di baciarla, loro che si abbracciavano, che si spingevano, che ridevano.

Dopo il quarto stock fotografico, il castano si era veramente spazientito, così si alzò e scappò fuori, le porte scorrevoli a pochi passi da lui.
Quelle si aprirono lentamente, quel tanto che bastava al suo corpo minuto per passare ed essere tristemente investito da un'afa straniera a quelle zone.

Aveva pensato più volte a quanto quel caldo fosse sprecato senza un Harry che andava in giro a petto nudo, che usciva dall'acqua ricoperto di goccioline che riflettevano i raggi solari, illuminando la sua pelle tatuata.

Si risvegliò da questo pensiero quando gli arrivò uno schiaffo sulla nuca da parte di Eleanor.

"Ehi!" esclamò girandosi, lei stava ridendo di gusto, anche lui sorrise divertito.

"Potevi anche aspettare che stampasse le foto eh!"

"Se avessi aspettato adesso saremmo ancora lì dentro, è questa la dura verità che devi ammettere a te stessa" fece spallucce con l'aria di chi si deve arrendere all'evidenza, piena di ironia: la stava prendendo in giro e si stava divertendo anche un sacco.

"Sì, sì, Tomlinson. Ti avevo detto che sarebbe stato l'ultimo, io mantengo la parola a differenza di qualcun altro..." lei si schiarì la voce guardandolo negli occhi. Lui sorrise sornione.

Insieme si incamminarono verso la gelateria per prendere il solito frappé e la granita di metà pomeriggio. Quella volta decisero di non andare nella stessa, ma di cambiare e puntare a quella vicino al parco, così poi sarebbero stati più vicini per fare una passeggiata. Speravano che le piante e il verde li riparassero dal caldo, ma quello insisteva e come un animale feroce riusciva a farsi spazio tra le foglie e le cortecce.

Quando arrivarono ordinarono al tavolo mentre chiacchieravano di tutto e di niente, fin quando non sentirono due voci familiari -o almeno per Louis- entrare e riempire la stanza.

Erano Niall e Josh che ridevano rumorosamente mentre si dirigevano ad un tavolo.

Louis si stava girando sulla sua sedia per salutarli, mentre notava gli occhi stravolti di Eleanor, chissà cosa si sarà ricordata, probabilmente di non aver sistemato bene dei trucchi o cose del genere.

Invece si dovette ricredere anche lui quando, poco prima di iniziare a dire qualcosa, si dovette bloccare con il fiato fermo nei suoi polmoni per quello che aveva davanti: c'erano i suoi due amici che si stavano baciando a bocca piena, in piedi in mezzo alla sala.

Non andarono avanti molto, era solo un bacio fugace prima di sedersi e tenersi le mani da sotto il tavolo.

Louis non riusciva a capire, una confusione totale gli riempiva la testa di domande che voleva fare ma di cui non riusciva a pronunciarne neanche una tanto era sconvolto.

Lentamente si voltò verso Eleanor, lei sembrava avere uno sguardo abbattuto, come a dirgli che forse a lui non volevano dirlo, che forse volevano tenerglielo nascosto, come dei falsi amici.
Eppure Louis era sicuro che poteva fidarsi di loro, poteva aprirsi, e lo aveva fatto, lo aveva fatto con loro più di chiunque altro, fidandosi quasi subito di quei capelli biondi e quegli occhi nocciola.
Ma, c'era un ma, si era dovuto ricredere, anche se non lo riusciva a pensare veramente.

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