Due di notte.

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Il vento di quella notte sembrava non dare tregua ai poveri alberi spogli del giardino di villa Balestra, continuavano a dondolare sotto la forza di questo e, più spesso di quanto gli inquilini di casa volessero, urtavano contro le finestre delle stanze creando un rumore poco piacevoli per il riposo dei sei malcapitati. La pioggia l'aveva fatta da padrone in quel freddo sabato di inizio marzo rendendo impossibile svolgere qualsiasi attività all'esterno a causa dell'elevata quantità d'acqua che stava allagando la capitale. Per i suddetti sei malcapitati si era rivelato impossibile anche solo uscire in giardino in quanto questo era diventato un acquitrino e Virginia aveva dovuto assistere impotente alla distruzione di alcune delle sue amate piantine, non aveva però risparmiato occhiate poco carine e borbotti nei confronti del figlio che si era rifiutato di uscire a mettere in salvo le sue verdi creature.
Nonostante il maltempo – anche se definire quel diluvio maltempo era decisamente riduttivo – i sei non erano stati male, a nessuno di loro era dispiaciuto più di tanto fermarsi per un po' e godersi la semplicità delle piccole cose e dei momenti passati insieme a quelle persone che sembravano messe insieme un po' per caso e un po' per scherzo ma che, dopo mesi sotto lo stesso tetto, erano diventati una famiglia. Era stato divertente vedere Anita e Floriana prendere in giro Dante per qualche sua strana abitudine, sentire la seconda raccontare buffi aneddoti dell'uomo risalenti al loro matrimonio e contrariamente a quanto chiunque avrebbe potuto pensare Anita adorava ascoltarli ed era lei stessa ad invitarla a farlo ancora, tra le due non c'era alcuna traccia di gelosia ma anzi si supportavano a vicenda. Floriana era felice di sapere che il suo ex marito, il padre dei suoi figli, avesse al suo fianco una donna come Anita e non faceva altro che rimproverarlo quando faceva qualcosa che poteva anche solo minimamente far star male Anita. Allo stesso modo, Anita era felice di vedere quella che considerava a tutti gli effetti un'amica avvicinarsi sempre di più all'amore della sua gioventù e che le aveva donato l'amore della sua vita, per quanto la bionda volesse negarlo agli occhi attenti di Anita – e pure a quelli di Manuel, Simone e Viola – non era di certo sfuggito l'interesse che Nicola provava nei confronti della ricercatrice e le sembrava palese che anche Floriana non fosse indifferente all'uomo dato il modo in cui gli occhi le brillavano al solo sentirlo nominare, almeno una volta a settimana era sempre lei a proporre di invitare a cena lui e Viola con la scusa di far passare del tempo ai due con Manuel e quest'ultimo era costretto ad assecondarla e invitare l'uomo per non beccarsi qualche scappellotto dalla madre. Virginia e Manuel invece avevano passato il pomeriggio a preparare biscotti e torte per la domenica successiva, giorno in cui sarebbero per l'appunto andati a pranzo suo padre e sua sorella, il diciottenne non era mai stato un asso con i dolci ma adorava passare del tempo con la donna e lei era più che felice di insegnare al giovane i suoi piccolo trucchi per creare dei dolci perfetti. Dante e Simone invece si erano visti poco per tutto il pomeriggio, il primo stava correggendo dei compiti in classe – odiava farli e non ne trovava il senso ma la preside, di tanto in tanto, lo obbligava a farli e lui era costretto a passare delle ore a correggere quei fogli e fingere di non vedere gli errori – chiuso nel suo studio mentre il secondo aveva passato tutto il tempo chiuso in stanza con il suo cellulare fisso tra le mani e pronto ad ignorare chiunque andasse a disturbarlo, aveva prestato un po' d'attenzione soltanto a Manuel quando era andato in camera per dirgli di scendere a cenare e proporgli di guardare un film tutti insieme, proposta che lui aveva accettato per la gioia di Manuel il cui unico obiettivo era passare un po' di tempo con lui.
Manuel era di sicuro la persona a cui quel temporale era pesato meno, non aveva atteso la seconda goccia di pioggia per scrivere un messaggio a Matteo per avvisarlo che non sarebbe uscito con lui e gli altri, tanto che non gli interessava di quell'uscita non si era nemmeno premurato di controllare il telefono per leggere un'eventuale risposta e per tutto il pomeriggio non aveva affatto sentito la mancanza del suo nuovo aggeggio elettronico regalatogli dal padre appena un paio di settimane prima. L'intenzione del ragazzo era quella di passare il pomeriggio con il suo amico – ma nemmeno troppo – Simone e per quanto gli facesse piacere passare del tempo in cucina con Virginia aveva sperato fino all'ultimo che anche il minore si unisse a loro, nonostante vivessero nella stessa casa ultimamente il tempo trascorso insieme era drasticamente diminuito e sentiva la mancanza di quel perfettone che, in modi in cui non avrebbe mai potuto nemmeno immaginare, gli aveva cambiato la vita. Simone però non era uscito dalla sua stanza per ore e quando poi l'aveva fatto la sua attenzione continuava ad essere esclusivamente dedicata al suo cellulare – tanto che anche Floriana e Virginia l'aveva rimproverato in quanto contrarie all'uso del telefono a tavolo – e le poche volte che aveva rivolto parola a Manuel era stato per l'insistenza di questo nel fargli domande. La stessa situazione si era ripresentata durante il film, Simone continuava a scrivere messaggi e a ridacchiare mentre Manuel lo fissava sconsolato, consapevole di aver perso la sua occasione e che non ne avrebbe mai avuta un'altra.

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