31th August, 11 a.m.
Una noiosissima e monotona mattina come le altre, facevo finta di ascoltare ed annuivo senza senso al mio capo, che mi consegnò circa 1500 volantini da distribuire.
Forse Jennifer, il mio capo, avrebbe dovuto capire che la nostra gelateria non sarebbe diventata famosa come il nostro avversario, il New Tan.
Ma sfortunatamente non mi dava mai ascolto, quindi mi sollevai da quel comodo sgabello per iniziare il mio lavoro.
« Adrienne, hai capito? » Mi chiese Jennifer. Annuii lentamente.
Non mi aveva dato uno street preciso, quindi, per prima cosa, mi recai non molto lontano dalla nostra gelateria.
C'erano molti svantaggi a fare volantinaggio, soprattutto per me, a causa della mia goffaggine e distrazione.
Proprio per questi due motivi, avevo rischiato parecchie volte di essere investita.
La maggior parte delle persone, qui, ti guardavano con uno sguardo strano e rifiutavano pubblicità.
Stavo per camminare, quando una Mercedes grigia si posizionò proprio dietro di me, abbassando il vetro della macchina.
« Sono interessato io ad i tuoi volantini, di cosa si tratta? » Mi girai di scatto, sentendo una voce leggera ed acuta alle mie spalle.
Mi avvicinai a passo lento alla macchina, per poi consegnargli il volantino, alquanto imbarazzante.
Era un ragazzo biondo, con i capelli tirati all'indietro e degli occhiali, che subito spostò sui capelli, mettendo in mostra i suoi bellissimi occhi azzurri.
Rimasi immobilizzata a quella scena, notando che quel ragazzo fosse il più bello che avessi mai visto.
Dal suo accento capii che non fosse di Londra, ma da qualche paese probabilmente di cui non ero a conoscenza.
Alzò lentamente il vetro della macchina, non prima di avermi detto che sarebbe passato al più presto.* * * * *
31th August, 00.00 p.m.
Giravo disperatamente la testa da sinistra a destra, cercando di trovare una posizione decente, in grado di farmi dormire.
Aprii lentamente gli occhi, posandoli sull'orologio nella mia camera: 00.00.
Ero ancora un po' scossa per l'incontro di quella mattina, e più cercavo di dormire, più pensavo agli occhi di quel ragazzo, e come mi sfiorò la mia piccola, e candida mano.
Cercai di chiudere gli occhi, ma niente.
Eppure non sapevo ancora il suo nome. Spero di scoprirlo presto.
Stufa del sonno che non riusciva ad avvolgermi, scesi le scale del mio appartamento e preparai una tazza di the.
Ormai mi ero abituata al mio piccolo e graziato appartamento, ma sfortunatamente, contando che fosse mezzanotte, 'stamattina' sarebbe cominciato il mio primo anno di college, e sarei dovuta restare lì a dormire.
Mi sollevai sapendo che a fine settimana organizzassero delle feste, e cercai di non pensarci allo studio che mi era aspettato.
Bevvi tranquillamente il mio the, per poi tornare nel mio caldo letto, ormai raffreddato, a causa della mia assenza.
Chiusi gli occhi e caddi in un profondissimo sonno, cercando di pensare positivamente al giorno di domani.
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london street // n. h.
FanfictionMi ha sfiorato la mano ed ho pensato: « Se mi guarda negli occhi, muoio. »